IV puntata con Checco

Le ricette dell'oste della malora

Sugo agli straccetti di Chianina. Gustosissimo!

di  

Le ricette dell'oste della malora

Da Checco, l’osteria per eccellenza, ogni volta che mi siedo in uno dei suoi tipici angoli espressamente rustici, vorrei non andarmene mai via. E sempre, dico sempre, ne esco dicendo che ho mangiato da re.

Nel mio caso sarebbe alquanto restrittivo. Il locale dell’oste della malora, come identifico Checco, è uno di quei posti (pochi) dove vengono soddisfatti tutti e cinque i sensi, e anche un sesto non ben definito che ti fa appunto sentire che quella è stata un'esperienza indimenticabile.

La vista: i tavoli sono disposti come in un convivio medievale, con un piccolo rialzo ove sono situati quelli di natura prettamente rustica e stilizzata. Dal soffitto una cascata di pani dalle innumerevoli forme e dimensioni rende armoniosa ed originale la sala.

L’olfatto: uno stand di antipasti singolarissimi, presentati con grande attenzione, dona all’ambiente quell’aromatico, antico profumo della tradizione culinaria toscana. Ad ogni morso che davo, alla mie gustosissime scaloppine ai carciofi, mi sembrava di deturpare un’opera d’arte, ed i sacchetti di carta contenenti il pane ed i grissini sembravano appoggiati sul tavolo di legno a far bella mostra di sé.

Sushi di carne alla Checco

Il tatto: prima di tutto viene offerto un assaggio da mangiare con le mani: ieri è toccato al Sushi di maiale, da definizione checchiana ( la porchetta). Il contatto diretto con  le assi grezze del tavolo ti dona la sensazione di essere veramente tornati indietro nel tempo, quando i cavalieri stanchi del lungo percorso si rifocillavano presso le osterie, cosiddette, di strada. Il dessert, ah no, il dolce come preferisce Checcaccio, sono dei cantuccini di Prato della premiata osteria, che inzuppati nel caffè d’orzo, sono più che una prelibatezza. Il menù dei dolci è completato da una sfilza di altre leccornie che al solo vederle ti senti Hansel e Gretel nella casa di marzapane. Sì, amici cari, io i cantuccini amo inzupparli nel caffè d’orzo, il passito, vin santo etc etc, non sono cose per me in quanto astemio.

Il gusto: se il Marchese del Grillo era interpretato magistralmente da Alberto Sordi, Checco è l’Oste del titillo. E lo fa non solo con il tuo velo pendulo, ma con tutto il palato, con il tuo stomaco, la tua anima e il cuore. I cibi sono leggeri e digeribilissimi. Gli ingredienti non si mescolano ma si amalgamano alla perfezione.

L’udito: è incredibilmente ammantato dal gergo e dal tipico e piacevole ronzio di un locale toscano. Ho parlato, badate bene, di ronzio, non di rumore assordante o di urla provenienti dalla cucina, intendo quell’eleganza antica di concentrarsi sulle portate lasciando dietro, nell’interesse, tutto il resto. Solo il gusto di assaggiare tali prelibatezze con il gorgheggio di un buon bicchiere di vino… questa sì che è musica!

La Ricetta di questa settimana.

 

Sugo agli straccetti di chianina

Ricetta per 4 persone

300/400gr di magro di chianina tagliato prima a fettine sottili, eppo’ tagliato a straccetti, cioè a striscioline.

Un tegame… eccimetti dentro:

1 spicchio d’aglio; 4 cipolle rosse; 4 foglie di basiliho; olio d’oliva; sale, pepe. Vino bianco. Polpa di pumodro circa du’ romaioli… ma l’olio d’oliva ‘ompralo bono senno’ la roba e unti vien bona!

Ecco home si fa’.

Metti nel tegame olio, aglio tritato, ella( e la ) cipolla tagliata a fettine sottili e non tritata e un po’ di basiliho e tuffa’ (fai ) soffrigge tutto n’zieme a foho basso, molto lentamente finchè un tè appassito l’soffritto delihatamente ( finchè il soffritto non ti è appassitoo delicatamente)… mi raccomando!

Po’ aggiungi la ‘arne tagliata a striscine e metti: il zale, l’pepe e un po’ di brodo, ettuffà ocere( e fai cuocere) per 10 minuti…

A questo punto tuppo’ mettere il vino bianco… e dopo 5 minuti andè (quando è ) evaporato e tu aggiungi la polpa di pumodoro a pezzettoni, effa’ocere ( e fai cuocere) a foho moderato per altri 15 minuti.

Questo sugo di harne è pronto.

Settucci ( se ci) salti degli spaghetti al dente per du minuti etucci ( e ci metti) del bon parmigiano grattato sopra…

Tu rischi di mangià anche il piatto!!!

Questa ricetta l’ha inventata la mi moglie una sera a casa pe i mi figlòli (figli),

 pe’ ‘ffagli  (per fargli) un ragù veloce.

Sono anni hella fò nella mi osteria e vi diho he è ( e vi dico che è)

un bel piatto e mi clienti ci vanno matti.

Poi la ciccia di hianina ( la carne chianina) è d’un gusto n’zuperabile già pecconto suo ( già di per sé). A falla ti ci cuole circa 30 minuti.

Però falla… ti diho he ebbona ( ti dico che è buona), sennò stao zitto.

Per le hotture lunghe tipo umidi, sughi ecc… metti sempre lo spargifiamma sotto ‘l tegame,

ti serve a un fatt’attaccare i cibi sul fondo.

Come avrete notato la traduzione, per quelli oltre il confine toscano, questa volta è stata notevolmente ridimensionata in quanto molti dei nostri lettori, lombardi-laziali-veneti, hanno richiesto espressamente di voler imparare le ricette senza le rispettive decifrazioni… e, in parte, sono stai accontentati.

Alla prossima.

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