un cartelllone ricco e articolato.

Fondazione Teatro della Toscana: presentata la stagione di prosa 2016-2017.

86 spettacoli, 13 prime nazionali, 11 produzioni, 10 coproduzioni.

di Niccolò Andreotti

Fondazione Teatro della Toscana: presentata la stagione di prosa 2016-2017.

L'affissione della nuova locandina.

È stata presentata sulle note di Won't Get Fooled Again  degli Who la stagione 2016/2017 della Fondazione Teatro della Toscana. Certo non rimarranno fregati (appunto fooled in inglese) coloro che decideranno di abbonarsi: 86 spettacoli distribuiti tra il Teatro della Pergola, il ritrovato Niccolini, il Teatro Studio di Scandicci e l’Era di Pontedera. «È il frutto di uno sforzo quantitativo impressionante da parte di tutta l’area metropolitana» ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha anche ricordato il recente riconoscimento dello status di Teatro Nazionale per la fondazione Teatro della Toscana.Quattro teatri dunque: la Pergola come luogo dei grandi allestimenti, il Niccolini come teatro dell’attore e dalla parola, Scandicci come laboratorio di innovazione scenica, Pontedera come trait d’union tra ricerca e tradizione. Da settembre 2016 a maggio 2017 calcheranno questi palcoscenici i più importanti nomi del teatro italiano: Gabriele Lavia, Sandro Lombardi, Federico Tiezzi, Toni Servillo, Glauco Mauri, Geppy Gleijeses e la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo.

 Inaugura la nuova stagione Sandro Lombardi con la tragedia in versi Caldeòn di Pier Paolo Pasolini, grande parabola di un conflitto generazionale più che mai contemporaneo. «Vogliamo smentire quella critica che ha sempre bollato i testi di Pasolini come poco rappresentabili» ha affermato il regista «si tratta di poesia politica e sociale». I successi già ottenuti con il pubblico di Bologna e con quello di Roma sembrano promettere bene. La Compagnia Mauri-Sturno mette in scena i due capolavori di Sofocle Edipo Re e Edipo a Colono. L’accostamento di questi due testi in questa prima nazionale permette di comprendere compiutamente il cammino alla ricerca della verità di Edipo la cui storia è, secondo i registi Glauco Mauri e Andrea Baracco, «la storia dell’uomo perché racchiude in sé tutta la storia del suo vivere».

Tre donne fantastiche per la tradizione toscana con Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi: Lucia Poli, Milena Vukotic e Marilù Prati dovranno rappresentare questo dramma familiare, consapevoli che solo dipingendolo con tinte ironiche è possibile svelarne l’intrinseca assurdità.

 Gabriele Lavia non abbandona Luigi Pirandello e, dopo il successo dei Sei personaggi in cerca d’autore, rappresenta al Niccolini L’uomo dal fiore in bocca. Si tratta del testo teatrale più breve dell’autore siciliano ma è forse il più folgorante: vera scena maestra della solitudine che si aggrappa alla banalità dei particolari più piccoli e insignificanti del quotidiano per cercare di rintracciare una superiorità della vita sulla morte.

 Queste e molte altre rappresentazioni attendono gli spettatori dei quattro teatri dell’area metropolitana di Firenze. Non mancano poi progetti speciali come quello del ciclo “Alluvione. 50 anni dopo”, “Sognare a teatro” e una mostra dedicata ad Arnoldo Foà nel centenario della nascita.

Marco Giorgetti, direttore generale della Fondazione Teatro della Toscana, ha voluto terminare l’incontro con stampa e abbonati nel ricordo di due grandi attori fiorentini che ci hanno recentemente lasciato: Paolo Poli e Giorgio Albertazzi.

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