Teatro sempre attuale

Il prezzo della crisi: il dramma di Arthur Miller di scena alla Pergola

Il tema dell’opera è un “classico”, non offre risposte certe né consolanti certezze, ma ammonisce che l’unica, vera cosa importante nella vita è non arrendersi mai.

di Domenico Del Nero

Il prezzo della crisi: il dramma di Arthur Miller di scena alla Pergola

Non si può certo dire che l’argomento non sia attuale.  Il prezzo di Arthur Miller, dramma in scena alla Teatro Fiorentino della  Pergola  da stasera fino a domenica, parla di crisi, quella celebre e spaventosa del 1929 che prolungò le sue conseguenze per molto tempo e non fu certo solo di natura economica.  Rappresentato nel 1968, a Broadway, per 429 repliche consecutive,  si tratta di un testo non molto noto in Italia, dove approdò nel 1968 – ’69 con Ralph Vallone, ma da allora non è stato più riproposto; anzi, la prima traduzione italiana  destinata alla pubblicazione è proprio quella di   Masolino d’Amico per la compagnia Umberto Orsini  che la sta portando in tournèe .

Il tema dell’opera è un “classico” di Miller: due fratelli  che non si parlano da ormai sedici anni, dalla morte del padre - un ex antiquario che ha duramente risentito della grande crisi -   si ritrovano nella vecchia casa di New York in cui sono cresciuti e che sta per essere demolita,  alle prese con la vendita ormai improcrastinabile  dei mobili di famiglia. Il sospirato confronto, a cui  partecipano la moglie del secondogenito e il commerciante chiamato a fare la stima dei beni mobili, sfocia ben presto in una spietata resa dei conti.  Incomprensioni del passato, conti in sospeso, rancori,  piaghe non sanate, tornano a galla sotto gli occhi del vecchio perito quasi novantenne,  che ben presto assume il ruolo dell’antico proprietario, come lui incapace di sedare gli animi dei figli l’un contro l’altro armati . Quello che avrebbe dovuto essere un semplice inventario per la vendita dei beni (il prezzo, appunto) diventa una tragedia che non risparmia nessuno.  Un testo spietato e crudele,sicuramente adatto a commemorare il decimo anniversario della scomparsa dello scrittore, portato sulla scena da interpreti di grande rilievo:  nientemeno che  Umberto  Orsini nel ruolo del vecchio mediatore Solom, mentre i due fratelli  sono Massimo Popolizio (Victor) che è anche il regista dell’allestimento e Elia Schilton, nel ruolo di Walter. Due fratelli il cui destino è stato del tutto diverso:  dopo il tracollo finanziario del ’29, Victor, ha abbandonato gli studi nei quali brillava e si è arruolato in polizia per poter mantenere la famiglia. L’altro, Walter ha invece preferito  proseguire gli studi ignorando le responsabilità familiari  ed è diventato un grande chirurgo. La  vita dipende  dalle  scelte fatte nel passato, ma con il passare degli anni molte cose cambiano e a volte i punti di vista e persino i valori mutano di segno. È possibile allora distinguere il bene dal male,salvare almeno qualcosa dalla inesorabile erosione del tempo?

L’opera non offre risposte certe né consolanti certezze, né  tantomeno stabilisce torti o ragioni. Ha tuttavia  un messaggio, tramite il broker venuto a fare una stima del mobilio: un vecchissimo ebreo che  conosce benissimo da quali tempeste sia squassata l’esistenza umana, e che adesso guarda le schermaglie e i rancori dei due fratelli dall’alto della saggezza di chi ha “capito il gioco”  e compreso che l’unica, vera cosa importante nella vita  è non arrendersi mai.   

“Ho accolto con grande entusiasmo la responsabilità di dirigere Il Prezzo (The Price)”,  afferma  Massimo Popolizio, attore e regista;  “è un’opera a mio avviso molto importante, perché riprende argomenti cari a Miller e ad altri autori americani della seconda metà del Novecento che hanno focalizzato il loro interesse più appassionato sul tema della famiglia e del disagio economico legato a mutamenti storico-economici. Qui tutto ha un ‘prezzo’: le scelte, i ricordi, gli errori, le vittorie e le sconfitte. Ma quello che mi ha colpito di più, in questo lavoro così ben strutturato nella sua alternanza di momenti divertenti e di momenti drammatici, è stata la consistenza e lo spessore dei quattro personaggi che animano la storia”.

 

Teatro della Pergola - 19 – 24 gennaio 2016

(feriale ore 20.45; festivo ore 15.45)

 

Compagnia Umberto Orsini

Umberto Orsini

IL PREZZO (THE PRICE)

di Arthur Miller

traduzione Masolino d’Amico

con Massimo Popolizio,  Alvia Reale, Elia Schilton

scene Maurizio Balò

costumi Gianluca Sbicca

luci Pasquale Mari

regia Massimo Popolizio

direzione artistica Umberto Orsini

 

Durata: 1h e 40’, atto unico

 

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