Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Teatro Niccolini
E’ sicuramente un segnale positivo. In un momento in cui la cultura non conosce che saracinesche abbassate, un glorioso sipario che si riapre è sicuramente una boccata d’ossigeno. E il caso del teatro Niccolini di Firenze, il più antico del capoluogo toscano, che dopo un lungo periodo di incuria e di degrado torna a nuova vita grazie all’iniziativa di un benemerito imprenditore fiorentino, Mauro Pagliai. Titolare della nota casa editrice Polistampa, che vanta oggi ben oltre 100 collane che spaziano dalla medicina all’ingegneria, dall’astronomia alle arti figurative, dalle scienze economiche alla filosofia, dalle discipline storiche alle scienze sociali, oltre naturalmente alla letteratura, l’imprenditore ha fondato anche la società Eventi Pagliai, che organizza mostre in Italia e all’estero, esposizioni e offre servizi museali. Insieme al figlio Antonio che lo affianca nella gestione di queste molteplici attività, lo si può definire uno dei pochi mecenati rimasti sulla scena fiorentina ed è lui che nel 2006 ha acquistato il teatro ormai quasi in rovina dalla famiglia Ghezzi. Il lungo lavoro di ristrutturazione, diretto dall’architetto André Benaim ha riportato la struttura – 406 posti e 4 ordini di palchi – allo splendore originale, iniziando dal rifacimento di facciata e tetto, col parziale contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, presidente all’epoca l’avvocato Edoardo Speranza, per passare poi all’interno, rinnovando di tutti gli impianti e installando le più moderne tecnologie di sicurezza con la sponsorizzazione tecnica della Fondazione Hruby di Milano e della Inim Electronics di Ascoli Piceno.
Il Niccolini, nato anch’esso all’insegna dei Medici, ebbe origine da una delle tante accademie che caratterizzarono la vita culturale del Seicento fiorentino, periodo tutt’altro che oscuro e povero in campo culturale come ancora oggi si ripete soprattutto in qualche stupidario ad uso delle scuole: la compagnia dei Concordi, nata nel 1644 con la protezione dal principe Lorenzo de’ Medici (1599 – 1648) figlio del granduca Ferdinando e fratello di Cosimo II, che alla passione della caccia, tipica della famiglia, univa anche quella per le arti, più che tipica innata nella sua famiglia. Proprio nel 1648, anno della scomparsa del principe, la compagnia si trasforma in Accademia degli Immobili e nel 1650 riceve in affitto alcune stanze del palazzo degli Ughi, in via del Cocomero, attuale via Ricasoli. Nel 1651 gli accademici si scindono in due tronconi: uno si trasferisce in via della Pergola dove viene costruito il celebre e omonimo teatro, mentre l’altro gruppo, che rimane in via del Cocomero, costituisce una nuova accademia dal nome di Infuocati, che ha come stemma una bomba accesa e il motto “A tempo infuocati”: il loro teatro, chiamato “del Cocomero” in riferimento alla via, inaugura nel 1658 col Podestà di Colognole, opera su libretto di Andrea Moniglia e musica di Jacopo Melani (1623-1676) compositore protetto dal principe Mattias de Medici. Secondo alcuni musicologi – ma i pareri sono discordi – proprio al Niccolini con questo melodramma sarebbe nato il genere dell’opera comica. Si tratta in ogni caso di un evento importante nella storia dell’opera in musica italiana e non sarebbe certo male che si pensasse a una sua ripresa proprio nella sede in cui è nato.
Ma per venire ai tempi d’oggi: il nuovo teatro Niccolini, inaugurato l’8 gennaio scorso con un evento privato a cui ha preso parte il grande attore Paolo Poli che su questo palcoscenico fu di casa, tornerà ad ospitare rappresentazioni teatrali con un cartellone denso di nomi e spettacoli di prestigio che sarà gestito dalla Fondazione Teatro della Toscana: si spera che possa così ritornare ai fasti del secolo passato, quando negli anni Negli anni Settanta e Ottanta fu un centro privilegiato per la prosa, ospitando artisti come Vittorio Gassman, Carlo Cecchi, Carmelo Bene e Paolo Poli. Ma non sarà solo questo: si tratta infatti di un centro culturale polivalente dove, accanto alla stagione teatrale, troveranno spazio mostre e convegni. Il 14 gennaio il teatro ospiterà la performance site-specific dello stilista Marco De Vincenzo, uno dei migliori talenti italiani a livello mondiale, Womenswear Guest Designer del prossimo Pitti Immagine Uomo. L’Opera di Santa Maria del Fiore ha incluso il Niccolini in uno speciale percorso turistico che interessa i visitatori provenienti da tutto il mondo. A partire da fine aprile, primi di maggio la sala sarà infatti utilizzata ogni giorno, dalle 9 alle 17, per presentare in maniera continuativa un video della durata di 20 minuti che vuole preparare il pubblico alla comprensione dei monumenti di Piazza Duomo. La stagione vera e propria, con un cartellone denso di nomi e spettacoli di prestigio, sarà invece gestita dalla Fondazione Teatro della Toscana. Al piano terra sono presenti un caffè e un bookshop con le più importanti novità del gruppo Polistampa e una selezione di titoli sul teatro e sul patrimonio del complesso monumentale dell’Opera del Duomo. Dopo lunga attesa, il Niccolini apre le sue porte alla città: le prime visite guidate a ingresso gratuito sono previste sabato 9 gennaio, ogni 15 minuti dalle 14.30 alle 18.30, prenotando su www.teatrodellapergola.com (ogni gruppo 30 persone, fino a 2 posti prenotabili a persona).
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