L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTÙ

Alla Pergola due ore con Pirandello

«In una città di mare, non importa quale. Oggi»

di Niccolò Andreotti

Alla Pergola due ore con Pirandello

Nelle novelle di Pirandello il rapporto tra generazioni e l’implacabile ripetitività del destino segnano una narrazione dominata da un’istanza caricaturale, da quella poetica dell’umorismo capace di saldare tragico e grottesco. Fra queste spicca sicuramente Richiamo all’obbligo (1906) dalla quale sarà tratto una celebre commedia o, come dice lo stesso autore, un “apologo in tre atti”.L’uomo, la bestia e la virtù (1919), come accadde per Sei personaggi in cerca d’autore, inizialmente non fu ben accolta dal pubblico, che forse non si aspettava dal drammaturgo agrigentino una commedia dai toni farseschi e scollacciati. Successivamente rivalutata dalla critica e dal pubblico, la commedia ebbe così tanto successo in Italia e all’estero da essere una delle più rappresentate della produzione teatrale di Pirandello. Ora arriva al Teatro della Pergola di Firenzeda martedì 1 a domenica 6 dicembre, diretta da Giuseppe Dipasquale e interpretata da GeppyGleijeses, Marco Messeri, Marianella Bargilli.

Protagonista della vicenda è il professor Paolino, una delle tante creature pirandelliane che trovano il proprio capostipite in Mattia Pascal: per loro la scoperta della impossibilità di ogni evasione si tramuta da un lato in un fallimento intellettuale, dall’altro nella condizione insostituibile della loro validità poetica. È il famoso tema della maschera, tanto caro a Pirandello. Secondo lo stesso GeppyGleijeses, che interpreta il ruolo del Signor PaolinoL’uomo, la bestia e la virtù è una delle satire più dure contro l’umanità e i suoi astratti valori. Tutti i personaggi sembrano farsi guidare da un meccanismo artificiale, vivendo un’esistenza di marionette, dove ognuno porterà in faccia la sua maschera.

La messinscena che proponiamo è un apologo straordinario”continua Gleijeses«non ci sono altre commedie di questo genere nel teatro pirandelliano: si tratta di un autentico grottesco, gli spettatori possono ridere e commuoversi anche a distanza di poche battute. È proprio questo uno degli aspetti più discussi dell’intera opera pirandelliana: quel sottilissimo confine, quasi impercettibile, tra comico e umoristico che l’autore indaga nel fondamentale saggio L’umorismo(1908) con la celebre immagine della signora imbellettata.

 

Mentre altre commedie borghesi di Pirandello sono più scritte, nel caso de L’uomo, la bestia e la virtù le maschere dei personaggi possono essere interpretate in mille modi diversi: “Io, MarianellaBargilli e Marco Messeri», spiega Gleijeses, “ci siamo divertiti a scovare letture differenti ogni volta, scoprendo sempre risvolti nuovi nell’adattamento fatto da Giuseppe Dipasquale. Ciascuno di noi, infatti, può essere, di volta in volta, ‘Uomo’, ‘Bestia’ e ‘Virtù’, ma nessuna di queste maschere è assoluta né definitiva. Ognuno di questi caratteri è contraddistinto da contorni sfumati, a dimostrazione di quanto l’umanità possa assumere – in relazione alle situazioni che di volta in volta si trova a dover vivere e gestire – volti, modi ed espressioni differenti.

 

Emblematiche risultano in tal senso le parole rilasciate da Pirandello in un’intervista a Epoca del 5 luglio 1922: “La realtà, io dico, siamo noi che ce la creiamo: ed è indispensabile che sia così. Maguai a fermarsi in una sola realtà: in essa si finisce per soffocare, per atrofizzarsi, per morire. Bisogna invece variarla, mutarla continuamente, continuamente mutare e variare la nostra illusione”.

 

 

TRAMA

L’uomo è la prima maschera, quella del professor Paolino che nasconde sotto il suo ostentato perbenismo la tresca con la signora Perella, che indossa la maschera della virtù: quella cioè di una morigerata e pudica madre di famiglia praticamente abbandonata dal marito, capitano di marina che appare agli occhi della gente con la maschera della bestia: convive con una donna a Napoli e, nelle rare occasioni in cui incontra la moglie rifiuta, con ogni pretesto, di avere rapporti con lei. La commedia in maschera potrebbe proseguire con piena soddisfazione di tutti se il destino e il caso non intervenissero a far cadere le false apparenze. La signora Perella rimane infatti incinta a opera del professor Paolino che dovrà, al di là di ogni morale, rimettere in piedi l’ipocrita buon ordine borghese: dovrà convincere tutti che la signora Perella è rimasta incinta in una delle rare occasioni dal marito e quindi dovrà far sì che il recalcitrante capitano abbia almeno un rapporto sessuale con sua moglie.

 

DATE

Martedì 1 dicembre, ore 20.45

Mercoledì 2 dicembre, ore 20.45

Giovedì 3 dicembre, ore 20.45

Venerdì 4 dicembre, ore 20.45

Sabato 5 dicembre, ore 20.45

Domenica 6 dicembre, ore 15.45

Durata: 2 ore con intervallo

 

CAST

Di: Luigi Pirandello

Con: Geppy Gleijeses, Marco Messeri, Marianella BargilliRenata Zamengo, Francesco Benedetto, Vincenzo Leto

Scene: Paolo Calafiore

Costumi: Adele Bargilli

Musiche: Mario Incudine

Regia: Giuseppe Dipasquale

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