Alla Pergola di Firenze

Lavia ripropone Il Galileo di Brecht per riflettere sulla fatica della libertà dell'intellettuale

La stagione si inaugura mercoledì con Vita di Galieo

di Niccolò Andreotti

Lavia ripropone Il Galileo di Brecht per riflettere sulla fatica della libertà dell'intellettuale

Sarà ancora una volta Gabriele Lavia a inaugurare la nuova stagione del Teatro della Pergola di Firenze. Dopo il successo dei Sei personaggi in cerca d’autore dell’anno scorso il maestro si confronta con Vita di Galileo, dramma dei rapporti tra scienza e morale, scienza e collettività. Lo spettacolo, che già ha raccolto gli applausi del Carignano di Torino, sarà di scena nel capoluogo toscano dal 28 ottobre al 12 novembre.

Lavia festeggia i suoi settantatré anni ricordando Bertolt Brecht a sessant’anni dalla sua scomparsa: “Con questo spettacolo saldo il conto con la mia vita di teatrante e lo dedico a Giorgio Strehler”. È proprio questo infatti il testo che ha cambiato la vita di Gabriele Lavia, rendendolo l’artista che tutti conosciamo: “Ho preso dentro di me la grande decisione di fare teatro, quindi di dare un indirizzo alla mia vita, dal quale poi non mi sarei più tolto o potuto togliere, dopo aver visto Vita di Galileo di Strehler”.

Vita di Galileo è un’opera a cui Brecht ha lavorato, con ritocchi e rimaneggiamenti, per oltre vent’anni. La prima versione risale al novembre del 1938, durante l’esilio in Danimarca. Galileo, il fondatore della nuova fisica, è visto come un eroe che abilmente sceglie di capitolare di fronte al potere per continuare la sua ricerca scientifica. Gli studi sulla fissione dell’atomo prima, e la costruzione della bomba atomica poi, portano a una trasformazione del testo: Galileo diventa un antieroe e la sua abiura l’atto con cui è stato messo drammaticamente in discussione il rapporto tra scienza e società.

Tema centrale dell’opera è comunque quello della ricerca della verità, unica libertà per l’uomo. Spiega sempre Lavia: “L’essenza (la possibilità) della verità è la libertà. Non si può trovare la verità se non a costo, duro, difficile, doloroso, della libertà. La libertà non è fare quello che ci pare, è la limitatezza della conoscenza. Brecht è un politico e parla della verità della pòlis, dello stare al mondo insieme con gli altri”.

Alla Pergola 26 attori in scena interpreteranno più di ottanta personaggi e saranno affiancati da tre musicisti della Scuola di Musica di Fiesole, vera eccellenza fiorentina, che suoneranno dal vivo le musiche originali di Hanns Eisler, uno dei più grandi compositori dell’epoca di Brecht.

Un testo rivoluzionario e uno spettacolo innovativo inseriti in una cornice carica di rinnovata magia:la prima di Galileo, oltre ad aprire la nuova stagione di prosa, inaugurerà ufficialmente anche il restauro dell’atrio d’ingresso della Pergola. Aperto a metà dell’Ottocento su progetto di Gaetano Baccani e più volte rimaneggiato, è stato ripulito nelle pitture e ripristinato in stucchi e decorazioni.

TRAMA

L’opera di Brecht inizia a Padova nel 1609, dove Galileo tiene la cattedra di matematica dal 1592. Lo scienziato viene in contatto con il cannocchiale, inventato in Olanda l’anno prima, e lo perfeziona per usarlo nelle sue osservazioni astronomiche. È grazie a questo strumento che giunge alla sua prima grande scoperta, l’esistenza dei quattro satelliti di Giove. Non tutto ciò che si trova in cielo, quindi, ruota intorno alla Terra. Si tratta della prima prova che può mettere in crisi il sistema tolemaico, secondo cui il Sole e gli altri pianeti ruotano attorno alla Terra, centro immobile di tutto l’universo. Galileo si sente pronto a difendere pubblicamente la teoria eliocentrica di Copernico. Per quelle sue sconvolgenti osservazioni celesti che aprivano, come noi oggi sappiamo, l’epoca moderna, viene accusato di eresia sotto il pontificato di Urbano VIII: negare alla Terra la ‘autorità’ di centro immobile del Creato equivale a ribellarsi alle Sacre Scritture e ingannare le anime. Si costringe così lo scienziato ad abiurare e a restare prigioniero, in seguito, tra i muri d’una villa di Arcetri.

 

DATE

Da mercoledì 28 ottobre a giovedì 12 novembre, riposo lunedì 2 e venerdì 6 novembre

Feriale ore 20.45, festivo ore 15.45

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