Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
L’Audizione, Commedia buffa da camera in un atto di CESARE VALENTINI
Dopo tante marce funebri, finalmente una … trionfale. Ogni volta che nel mondo della cultura nasce con entusiasmo qualcosa di nuovo, è senz’altro un trionfo; a maggior ragione poi, se questo accade in un ambito snobbato, misconosciuto e considerato ormai un circolo esclusivo per novantenni o giù di lì: la musica classica e l’opera lirica in particolare.
Loci communes del tutto balordi e fuori luogo, anche se c’è da dire che il mondo musicale italiano, soprattutto per quanto riguarda l’opera, è abbastanza sclerotico e mummificato tra fondazioni immerse nei debiti, registi d’avanguardia che si affannano a straziare con il pretesto di “attualizzarli” i grandi capolavori del passato …. E sulle nuove produzioni poi, meglio nel 90% dei casi stendere un velo pietoso.
Quello che però accade a Guardiagrele, città abruzzese in provincia di Chieti ai piedi della Majella, appartiene decisamente all’altro 10 %: un nuovo festival, nel cuore dell’Abruzzo, che promuove la buona musica: del passato e del presente. Un festival che parte quest’anno con una accoppiata di opere straordinaria: l’esordio di Rossini, la Cambiale di Matrimonio, e un nuovo lavoro scritto per l’occasione da un musicista contemporaneo: l’Audizione di Cesare Valentini.
Cesare Valentini
L’associazione “Amici della musica e del teatro”, che anima la vita artistica e musicale della città, ha deciso di partire con questa scommessa trovando un interlocutore di grande prestigio ed entusiasmo nel maestro Maurizio Colasanti, direttore d’orchestra tra i più stimati in Italia e all’estero pronto però a impegnarsi in modo davvero lodevole anche su nuovi territori. L’associazione ha così concepito l’idea di una manifestazione che diventasse un appuntamento fisso dell’estate guardiese , chiedendo allo stesso Colasanti di curarne la direzione artistica. La scelta è caduta, felicemente, sull’opera lirica: l’Abruzzo manca infatti di una manifestazione operistica che attragga gli appassionati e stimoli la curiosità di chi non si è mai accostato a questo genere musicale. E a giudicare da questa prima accoppiata di opere, sembra anche voler unire in un connubio felice - e non più in una antitesi - tradizione e modernità.
Il Maestro Maurizio Colasanti
L’Audizione di Valentini che inaugurerà il festival il prossimo 17 agosto è infatti un’opera comica, che si innesta su un filone molto robusto anche nel campo del teatro in musica: quello del “teatro nel teatro”, che conosce già una robusta fioritura nel Settecento ( da Il maestro di Cappella di Cimarosa a Prima la musica poi le parole di Salieri, e nel secolo successivo Le convenienze e le inconvenienze teatrali di Donizetti, solo per fare alcuni esempi). Tuttavia Valentini, compositore fiorentino stimato e apprezzato che è wagnerianamente anche autore del testo, ha ben presente anche il Novecento, con le tanto disprezzate Maschere di Mascagni e in campo puramente teatrale, Pirandello e il suo metateatro, Beckett, Ionesco e il teatro dell'assurdo.
Il soggetto (la trama in dettaglio verrà riportata in appendice): due cantanti e un'audizione per un'opera che ancora deve essere terminata. Si presentano in uno sgangherato teatro di periferia, piene di boria e con atteggiamento da dive. Le attendono il direttore La Scala e Simplicio Martelletti, il pianista. Sopraggiungono i rispettivi agenti. ma... che gran fatica fare quest'audizione, le due dive non si risparmiano stoccatine e colpi bassi fino... al colpo di scena finale. Questa commedia surreale vuole prendere in giro le dinamiche che avvengono nel mondo dell'opera, gli agenti, il divismo delle cantanti, il sistema intero così come oggi è diventato. Vi sono anche critiche alla vecchia avanguardia e alla sua “serietà” e alla mancanza di comunicazione col pubblico, al sistema delle strampalate regie che vengono utilizzate per stupire. In questa commedia non vi è una trama, solo un soggetto e vi sono elementi di metateatro, personaggi che si rivolgono al pubblico, al direttore d'orchestra e agli orchestrali. Tutte tematiche scottanti e attualissime, che non mancheranno di sicuro di irritare qualcuno, soprattutto coloro che si ritengono gli immarcescibili custodi dei salotti buoni della musica, anche se più che di salotti si tratta ormai di sgabuzzini semideserti, anche se spesso profumatamente foraggiati. Valentini infatti mette in scena la satira del sistema opera: la sua, contrariamente a ciò che si scrive oggi, è un’opera comica. La musica possiede modernità e persino arie sorrette da clusters dove però, vi è pur sempre il canto di tradizione italiano, inserito in un nuovo contesto. Vi sono delle citazioni: un'aria detta del "falso Mozart" scritta da Valentini in perfetto stile mozartiano su testo di Da Ponte; una citazione da Debussy e una da un celebre corale di Bach, "Christ lag in Todesbanden".
Un intermezzo che richiama la musica da film americana, un duetto che è vagamente jazz: il tutto nel contesto dell'armonia valentiniana, fatta di colori, dolci dissonanze, tensioni e risoluzioni. L’organico, formato da un quintetto di fiati, percussioni, pianoforte in scena e archi, non poteva sicuramente trovare un interprete più sensibile a attento di Colasanti, musicista colto e raffinato che ha diretto complessi assai prestigiosi a livello nazionale e internazionale e che guiderà nel festival di Guardiagrele l’Orchestra Sinfonica Euroadriatica. Due belle e brave soprano, Paola Grandicelli e Gabriella Aleo, interpreteranno rispettivamente i ruoli di Fifi e Cocotte. Gli altri ruoli saranno affidati ad attori.
Ciò che stupisce in questa produzione è il grande interesse che sta suscitando la premiere malgrado si tratti di un'opera contemporanea che, come noto, non attira facilmente il pubblico. Forse merito del nome del compositore e del direttore d'orchestra, ma ancor di più da un'adeguata e spiritosa pubblicità che vede impegnati i personaggi in scambi di battute e gags come se stessero recitando sul palcoscenico. Il felice risultato è che a 15 giorni dalla prima sono già esauriti i biglietti del I settore e vi è una grande risonanza e aspettativa tanto da suscitare l'interesse di una prestigiosa casa discografica come la Tactus, che si dedica alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio musicale italiano e che si è appena assicurata la produzione discografica dell'opera malgrado questa sia ancora inedita: fatto decisamente non usuale, soprattutto per un lavoro contemporaneo, e segno di grande intelligenza e amore per la cultura. Ma quali sono le aspettative del compositore, sull’esito e sull’impatto del suo lavoro? “Mi aspetto semplicemente che sia un'opera lirica – dichiara Valentini - che si inserisca in un percorso oramai secolare, capace di rinnovarsi, cambiare volto ma esprimere sempre in ogni nuova veste un simbolo della nostra tradizione. Mi aspetto certamente che interessi ai compositori e agli addetti ai lavori ma ancor di più al grande assente, il pubblico. Ai cantanti, ai direttori d'orchestra e ai registi. L'opera necessita di interlocutori, molto vari e capaci di avere chiavi di lettura diverse ma non può mancare di comunicazione altrimenti si tratta di qualcos'altro che si colloca fuori dal concetto stesso di opera.”
Lunedì 17 Agosto Guardiagrele (CH), ore 21,30.
L’Audizione
Commedia buffa da camera in un atto
Soggetto, testo e musica di CESARE VALENTINI
Per due soprani, tre attori, un pianista attore e orchestra da camera
Personaggi:
Fifì, prima donna, soprano e attrice Paola Grandicelli,
Cocotte, prima donna, soprano e attrice Gabriella Aleo
Simplicio Martelletti, pianista e attore
Giovanni La Scala, direttore artistico e proprietario del teatro, attore
Catone Checca della International & International, agente di Fifì, attore
Carlo Vacca della Artist Mannàggement, agente di Cocotte, attore
Lo spettatore medio, uomo del pubblico che entra sul palco a protestare
Vanni Telaviscere, compositore che non appare mai
Oop art Out of place artifacts, oggetti e persone che nulla c'entrano
Orchestra Sinfonica Euroadriatica - Direttore MAURIZIO COLASANTI
Sinossi
Dopo una breve sinfonia Simplicio mette in ordine distrattamente gli spartiti in uno sgangherato teatro di quart'ordine. Entrano La Scala e Fifì che chiede se quello è il luogo dove si svolge l'audizione. La Scala dice che L'Audizione è appena iniziata, l'orchestra ha suonato solo l'introduzione.
All'arrivo di Cocotte, dopo le prime false cordialità iniziano le vicendevoli stoccatine. Devono lottare per ottenere un ruolo in una nuova opera ma la musica ancora non è stata consegnata al teatro e dovranno fare l'audizione con brani di repertorio. Entrano in scena gli agenti Catone e Carlo che a gesti promettono soldi e successo. Riprendono i battibecchi fra le due, Cocotte sostiene di essere esperta in musica nuova che porterà anche alla Biennale di Venezia, Fifì invece porta Mozart. Fra di loro vi è anche uno scontro fisico. Il pianista guarda la musica ma si accorge che è un falso. Vabbè, dice Fifì, l'ha scritta un mio amico innamorato di me e il testo è di Da Ponte. Fifì canta il suo falso Mozart con molte critiche da parte della rivale. Cocotte decanta la sua arte e spiega che non porterà un'aria ma vuole immaginare l'aria che lei scriverebbe per se stessa se fosse un compositore. Interagisce con l'orchestra e la dirige. Le due rivali continuano con i colpi bassi e parlano della musica moderna di cui Cocotte si ritiene paladina. Simplicio, scocciato dai loro atteggiamenti si ribella dicendo che non ha ancora capito cosa deve suonare. Fifì e Cocotte si alleano nello sbeffeggiare il pianista: “Un pianista che si ribella, non si era mai visto!”La Scala pone fine al battibecco invitando l'orchestra a suonare qualcosa di allegro. L'orchestra suona un tema della sinfonia della Cambiale di matrimonio di Rossini. La Scala fa presente che quello è Rossini, l'opera di un'altra serata del festival. L'orchestra allora comincia a sbeffeggiare La Scala con i temi della sinfonia dell'Audizione. La Scala decide di fare entrare gli agenti per parlare con loro e li chiama a gran voce, leggendo da un foglio prima il cognome e poi il nome: Checcacatòne! Vaccacàrlo! Gli agenti si comportano come avvocati difensori, uno dice che la colpa non è della sua assistita ma del sistema e chiede di andare via, avrà poco da guadagnare. L'altro chiede la perizia psichiatrica e il ricovero in adeguata strutture. A quel punto l'ira di Fifì e Cocotte è irrefrenabile e ne nasce un altro parapiglia. La Scala, disgustato dal loro comportamento caccia via tutti gridando: “Via! Via dal mio teatro! Io sono La Scala! Io sono La Scala!” Fifì e Cocotte rimaste sole col pianista riflettono e si chiedono come mai si trovino lì. Avevano equivocato il “fare un'audizione con La Scala”.... E si chiedono inoltre se La Scala tornerà. Certo dirà Fifì, lui lo sa che non è finita qui (l'opera).La Scala ritorna e riflette sulla sua carriera. Aveva sognato di essere un grande drammaturgo, un regista di teatro e di cinema. Al pubblico dice: “Molti di voi pensano che questa sia un'opera, alcuni credono che sia teatro. E se invece fosse il cinema? Forse questo è veramente il cinema...” Intermezzo che richiama la musica da film americana.
Fifì, come aveva chiesto La Scala, si accinge a portare un'aria che non sia un falso e decide anche lei di inventare qualcosa. Vuole narrare al pubblico come è la vita di una cantante lirica. Anche Fifì subisce le critiche pesanti della rivale. A questo punto La Scala dovrà decidere chi scritturare ma... un uomo sale sul palcoscenico, è lo spettatore medio: “Sono lo spettatore medio, ero in galleria è m'è toccato pure accendere i fari!” Viene per protestare dicendo che è un'opera che non ha né capo né coda, non si capisce nulla e tutti litigano etc. etc. Nel frattempo La Scala riceve una telefonata, è il compositore Vanni Telaviscere che dice che non consegnerà la sua opera ad un teatro del genere, ad un letamaio di teatro! La Scala è costernato e tutti sono attoniti gridando: “Noooooo!”Ma La Scala ha una grande idea e chiede a tutti: “Vi ricordate tutto ciò che ci siamo detti? E tutto ciò che avete cantato? Proprio tutto? Bene, allora mettiamo in scena questo! E' questa L'Audizione!” Siiiiiii! E tutti entusiasti ballano sulla scena mentre l'orchestra suona il postludio.
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