Addii

Lucio Dalla: com'è profondo il mare

Morto improvvisamente in svizzera alla soglia dei 69 anni ci aveva accompagnato attraverso la cronaca che si fa storia

di Simonetta  Bartolini

Piccoletto, dall’aspetto quasi caricaturale, l’accento bolognese che addolciva, senza renderlo dolciastro il tono basso della sua voce. E poi un gran talento nel capire come far diventare di successo un prodotto di qualità: le sue canzoni. Lucio Dalla era così: pop e raffinato, provocatore (vi ricordate Marzo 1943 portata a Sanremo?), e romantico «Contare i tuoi capelli e confondermi e ricominciare».

Aveva 69 anni, li avrebbe fatti  il 5 marzo, era in Svizzera in tournée, un infarto, la fine.

Lucio Dalla aveva accompagnato più di una generazione attraverso la cronaca italiana nel suo divenire storia.

Fino ad un certo punto era stato nel novero dei cantautori icone della sinistra, poi con la maturità era subentrato quel necessario e ovvio distacco dalla militanza intollerante che ancora alcuni dei suoi vecchi colleghi mostrano con l'orgoglio delle anime belle in servizio permanente effettivo.

Per  chiunque abbia amato o solo ascoltato con piacere Lucio Dalla, c'è una canzone cara, penetrata nell'anima. 

O magari qualche refrain a formare un collage di memorie romantiche o arrabbiate, dolcissime o icastiche.

Come versi di una poesia contemporanea pop, Dalla rimane per ciascuno una

collana di ricordi che inanellano le sue canzoni. 

E questa è una piccola parte di immortalità. 

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