Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
e immagini non mentono, soprattutto quando sono praticamente ufficiali. E quella diffusa dal portavoce di Renzi (quindi per suo ordine o comunque con il suo benestare) che lo ritrae a giocare alla Playstation con Orfini nella tarda serata di domenica 31 giugno, è veramente emblematica di questi politici e delle loro mentalità.
Forse Renzi voleva trasmettere il “messaggio” del suo disinteresse per i risultati delle elezioni regionali, della sua tranquillità d’animo, del suo essere superiore a certe bazzecole.
Al contrario a me sembra che l’impressione trasmessa alla gente sia tutt’altra. Due quarantenni alle prese con un giocherello elettronico stanno a dimostrare la loro mentalità: quella di due youg adults come dicono adesso gli americani, meglio due bamboccioni come li definì il defunto Padoa Schioppa, che hanno in mano i destini d’Italia. Il presidente del Consiglio e il presidente del partito di maggioranza relativa trattano la politica con la stessa mentalità di chi si trastulla con un videogioco. Schiacciano pulsanti e fanno agire da lontano a loro piacimento i personaggi che appaiono sullo schermo.
Ma è l’idea di manovrare a distanza che balza in mente: con la sua aria di pacioso Boy Scout della Provvidenza, il bulletto di Rignano esprime proprio la capacità dell’eterodirezione, di mettere in certe cariche i suoi amici, di far lavorare gli altri per i suoi interessi, e quando non ci riesce s’incazza. E’ in questo modo, utilizzando e manovrando le primarie del PD che è giunto dove è giunto, senza essere eletto in Parlamento e senza essere votato in nessuna elezione politica dagli italiani. Il suo #enricostaisereno mentre manovrava per far fuori Letta Iron Balls (autodefinizione) è significativo del suo modo di agire.
Noi siamo in mano a questa gente.