Editoriale

Pensionati, la previsione di spesa è un venticello...

Cifre in libertà per creare il panico sull'aggravio dei costi per restituire il (mal)tolto ai pensionati, così i poveri statali non hanno speranza di veder sboccati i loro miseri stipendi

opo la ben nota sentenza della Consulta di qualche  giorno fa, la quale dichiarava incostituzionale la norma che impediva l'adeguamento delle pensioni superiori a tre volte la minima, si è scatenata la corsa alle previsioni di spesa.

Certamente l'erario dovrà sborsare una certa somma importante, non prevista in bilancio, ma da una prima cifra iniziale di circa cinque miliardi siamo passati, con un crescendo impressionante, a nove, poi a dodici e le ultime valutazioni parlano addirittura di diciannove miliardi, quasi una finanziaria!!

Il balletto delle suddette cifre dà l'impressione di assistere alla rappresentazione dell'opera buffa "Il Barbiere di Siviglia" e precisamente all'aria "la calunnia", che inizia piano piano, poi va crescendo sempre più, fino a diventare dirompente.

Certo questi calcoli sono effettuati da gente espertissima, blasonata da titoli accademici, professoroni, tecnici di alto livello, abituati a trattare miliardi, mentre la gente comune, che deve affrontare il quotidiano e che fa i conti con il pallottoliere non riesce a capire come mai l'adeguamento annuo delle pensioni, che in pratica si traduceva in qualche decina di euro in più al mese, possa trasformarsi in cifre così importanti!

Certo i pensionati sono tanti, ma l'importo sembra a tutti esagerato!

Infine ci domandiamo, da persone ignoranti, quasi analfabete in materia economica, non potrebbe il riconoscimento di quanto dovuto ai pensionati aiutare a stimolare la domanda interna, aumentare i consumi, quindi i posti di lavoro e di conseguenza il gettito per l'erario???