Editoriale

Chi ha sparato a Vincent Van Gogh?

Pezzo allegro, non troppo

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

dmond De Goncourt diceva che “La cosa che sente più stupidaggini al mondo è molto probabilmente un quadro di museo”, dal mio immodesto canto mi permetto, basandomi sul suo rabelesiano forse, di sostenere che più d’un quadro le stupidaggini le sente chi di quadri e d’arte si occupa per professione.

Tre mesi or sono abbiamo dato il via – incoscientemente e avventurosamente come mio solito – a una serie d’incontri “multisensoriali” dicono quelli “cool”, dal titolo “Roma Inquieta. Artisti, Avventure e Misteri nella Roma tra il Medievo e il Barocco” senza assultamente immaginare cosa sarebbe successo.

Innanzitutto, e la cosa mi ha lasciato stupito , un grande successo e riscontro da parte del pubblico, un totale o quasi disinteresse da parte degli “amici”, di sedicenti intellettuali o operatori culturali e – ma questo è ovvio – di politici. Nonostante il boicottaggio da parte di alcuni organi di stampa – soprattutto ideologizzati e non sempre soltanto di Sinistra – il passaparola ha fatto il resto, dimostrando così ancora una volta come, con le capacità e le competenze, con l’aiuto di seri professionisti nel campo musicale e artistico e senza l’aiuto di nessuno sponsor – dunque con soltato i nostri mezzi – si possano creare eventi culturali di livello, originali, innovativi e forse anche “divertenti”, fatti per tutti e non per “ i soliti iniziati”. L’Arte, la Cultura, la Musica, il Bello e la Bellezza sono per tutti e non soltanto per chi crede esse siano etichettabili politcamente o ideologicamente.

Di là da tutto questo però, nel bell’ambiente della “Libreria Galleria delle Arti, L’Universale” di Roma, liberamente gestita dal lungimirante Maurizio Messina, abbiamo avuto modo di scoprire ogni volta delle vere e proprie “perle” da parte di qualcuno del pubblico che vogliamo qua riportarvi, non per dileggio, ma per sorridere un po’, facendoci pensare a come dietro tali “ingenuità” o “lacune” si nascondano, da un lato il desiderio e la curiosità nel “saperne di più” e dall’altro, purtroppo, la devastante colossale e difficilmente sanabile ignoranza creata da una civiltà, o presunta tale, dalla sua scuola italiana menzognera e fuorviante, che peggiora ogni giorno di più.

Perciò consentitemi di andare in ordine casuale – a memoria – nel raccontarvi alcuni “divertenti” episodi che confermano il pensiero di Edmond De Goncourt.

Il primo che mi viene in mente è freschissimo: Signore di mezza età con compagna che arrivano già “benzinati” e sonnecchiano durante tutta la serata per poi avvicinarsi e chiedere con evidente balbuzie da eccesso etilico:

“Scusi Porofessore…”

Io: “Non sono professore…”

Lui: “Sì, ma non se la prenda… Volevo chiederle se secondo lei Benvenuto Cellini ha mai pensato a suicidarsi…”

Io: “ Lo escluderei categoricamente, dato il personaggio. Purtroppo lo ha fatto il suo amico Rosso Fiorentino.”

Lui: “Ah ecco… e secondo lei è possibile che Van Gogh sia stato sparato?”

Difficile trattanersi da una sonora risata tipo quella del Gufo Anacleto in casi come questi, ne converrete.

Altra. Signora “agée” molto gentile che timidamente mi chiede:

“Ma lei fa parte di un’organizzazione esoterica?”

E io: “ No signora, neppure delle Giovani Marmotte… e comunque lei capisce che se realmente facessi parte di una qualsiasi organizzazione esoterica sarei tenuto al segreto, pertanto…” .

Poi ci sono i “saputi”, ovvero quelli che attendono che tu dica una cosa che secondo loro è sbagliata per correggerti e coglieri in fallo. Tipo:

Io, riferendomi alla basilica di San Pietro, l’ho definita “michelangiolesca”.

Saputa: “ Prima ancora è del Brunelleschi!”

Io: “Allora prima ancora del Sangallo, se vogliamo fare le pulci!”.

Oppure: “Ah sì le cattedrali gotiche… fatte dai goti no?”

Poi ci sono i “confermativi”, ovvero quelli che quando il tuo pensiero coincide con il loro assentiscono muovendo il capo e applaudendosi da soli perché tu sei d’accordo con loro. Quelli che devono impadronirsi del cibo prima che manchi, prima di tutti gli altri, non sia mai che nuovamente arrivassero i Lanzichenecchi. Quelli che – e sono i più – non comprano nessun libro di quelli preparati e inerenti agli argomenti trattati ma se lo fanno ne prendono uno sulla botanica da terrazzo… Quelli che chiedono il “bis” ai musicisti prima ancora che abbiano fatto il pezzo conclusivo…

Insomma si scopre ogni volta un mondo, tra il divertente ed il perplimente, dove vedi che i soli tre nomi noti sono Michelangelo, Leonardo e Caravaggio, nessuno conosce i Cosmati, Benvenuto Cellini o Salvator Rosa dimostrando così come lo strato di cultura artistica del nostro paese sia estremamente superficiale e banale… e poi ci stupiamo se LA Presidente della Camera Boldrini pretende l’ablazione della parola “Duce” dall’obelisco eretto durante il Ventennio?

E non ha neppure la scusa di aver bevuto.

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.