Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Sinfonia d’autunno
Continua la stagione del Teatro della Pergola di Firenze. Da martedì Gabriele Lavia dirige Anna Maria Guarnieri con Sinfonia d’autunno, testo nato per il teatro e poi diventato film nel 1978 con la regia di Ingmar Bergman e Ingrid Bergman come protagonista.
Charlotte è una pianista di successo sul viale del tramonto che per la musica e la carriera ha sacrificato la famiglia, negandosi come madre, come moglie e anche come donna. La maledizione di Charlotte è proprio il pianoforte. Per il pianoforte ha rovinato la vita di tutti coloro che le sono stati vicino e anche la sua: colpita da un dolore alla schiena non può più suonare. Dopo sette anni di reciproco silenzio decide di fare visita alla figlia Eva (Valeria Milillo è nel ruolo che nel ’78 fu di Liv Ullman), carica di aspettative ed entusiasmo, nel tentativo di recuperare un’intimità persa e mai più cercata.
Piera Detassis, giornalista, saggista e critica cinematografica italiana, ha definito il film del ‘78 «un bisturi che affonda le sue lame in uno dei sentimenti più nobili dell'essere umano: l'amore filiale». E in effetti ciò che rende particolarmente umano questo testo è il confronto, fortemente antitetico, fra madre e figlia, Charlotte ed Eva. Il lavoro di Lavia è dunque uno spartito perfetto per strumenti solisti in una sorta di dialogo continuo che è un trionfo di incomprensioni: le anime hanno lo stesso sangue, ma non gli stessi occhi con cui guardare la vita, e in fondo al cuore il male è troppo grande. Eva, donna adulta che ha da poco perduto il figlio di quattro anni, ancora cerca l’amore della madre, ma continua a metterla di fronte alla sua impotenza affettiva, ricordandole tutte le sue fughe che hanno ferito senza rimedio la sua infanzia e quella di Helena, l’altra figlia ormai invalida, interpretata da Silvia Salvatori. Completa questo quadro familiare in chiaroscuro, tutto al femminile, il marito di Eva, il Viktor di Danilo Nigrelli.
Lo spettacolo ha la sua forza magnetica in Anna Maria Guarnieri, protagonista capace di esaltare il crocevia bergmaniano sulla quasi impossibilità dei rapporti familiari. Qui il tema del testo (che ripercorre fedelmente la sceneggiatura del film con Ingrid Bergman) sembra proiettarsi verso un futuro già presente di freddezze scandinave, nell’ambiente come nelle persone benché la regia di Lavia abbia reso irriconoscibile il contesto dandogli un senso universale. «Ho dovuto come ‘spossessarmi’ di me stessa», rivela Anna Maria Guarnieri, «sono dentro a questa bolla scomposta che rappresenta il mondo di Charlotte e mi va bene così: sono una creatura nata con la regia, dunque sono felice quando mi si dà un disegno da portare a termine.»
«Sentirsi ‘esclusi’ è un sentimento che Bergman doveva conoscere molto bene», ha scritto Lavia, «un sentimento comune ai teatranti, ai concertisti, a quegli strani esseri umani che ‘si espongono’, che ‘sono’ sul palcoscenico. Hanno una sola possibilità d’essere: ‘esporsi’. Non riescono a essere padri o madri. Mariti o mogli. Non sono normali. Sono ‘strani’ e sono condannati a quella che Bergman chiama la Solitudine Assoluta.»
Sinfonia d’autunno segue la sua evoluzione senza barlumi di speranza. Alla fine, l’equilibrio di ognuno si ricompone proprio nella solitudine. Nella totale assenza della compagnia dei sentimenti. Come se i sentimenti potessero esistere solo fuori dalla realtà comune, nel teatro interiore di ognuno.
CAST:
DI Ingmar Bergman
CON: Valeria Milillo, Danilo Nigrelli, Silvia Salvatori
SCENE: Alessandro Camera
REGIA: Gabriele Lavia
PRODUZIONE: Teatro Stabile dell'Umbria/Fondazione Brunello Cucinelli
DATE:
Martedì 10 marzo 2015, ore 20.45
Mercoledì 11 marzo 2015, ore 20.45
Giovedì 12 marzo 2015, ore 20.45
Venerdì 13 marzo 2015, ore 20.45
Sabato 14 marzo 2015, ore 20.45
Domenica 15 marzo 2015, ore 15.45
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