Spigolando nei giornali

Renzi lancia la riforma della scuola e minaccia di rimanere altri 30 anni! Se le opposizioni sono queste, ci riuscirà senza sforza

di Vincenzo Pacifici

Renzi lancia la riforma della scuola e minaccia di rimanere altri 30 anni! Se le opposizioni sono queste, ci riuscirà senza sforza

Come purtroppo da costume sperimentato da un anno, anche la presentazione della riforma sulla scuola non è stata altro che il trionfo dell’ovvio, la fiera della banalità.

  Il dott. Renzi non è altro che la punta di un iceberg, il grillo parlante di staff, che da anni hanno ridotto la scuola nelle condizioni di degrado educativo a tutti note e che ora si presentano con terapie taumaturgiche quanto velleitarie quanto astruse o ancora meglio astratte. In occasione della celebrazione di potere il dott. Renzi ha con l’enfasi solita affermato che “quando parliamo di scuola parliamo di Italia  e in gioco non è una riforma come le altre, stiamo discutendo di che Italia vogliamo nei prossimi 30 anni”. Il famoso “uomo solo al comando” , scoperto dalla Boldrini solo in occasione del contestato discutibile provvedimento del Jobs Act (una materia in cui è espertissimo, quello del lavoro), benedetto dalla Confindustria, bontà sua non ha usato la I persona singolare ma la I plurale, sorvolando sul fatto che non può egemonizzare per 30 anni la volontà del Parlamento, a meno che non trasformi l’aula di Montecitorio in “un bivacco di manipoli”.

  Almeno stupefacente, per non dire allucinante,  è la sua analisi del terrorismo, che si riporta con le parole testuali: “ I terroristi non arrivano con le zattere, sono cittadini europei, cresciuti nelle scuole europee, dove non hanno trovato il luogo dell’educazione, del confronto e dell’integrazione” Poverini! Che satanassi gli italiani!

   Giustamente oggi in una nota su “Il Giornale”, l’ondivago Guzzanti ha osservato che quella all’orizzonte prossimo sarà l’ennesimo occasione perduta , dal momento che non si riesce a colmare la prospettiva di una istruzione volta a produrre cultura e posti di lavoro. Comunque è stata già notata l’ipotesi di un “bonus” (una detrazione fiscale) per gli istituti privati, indispensabile per mantenere l’appoggio del quotidiano della CEI ed il favore delle gerarchie ecclesiastiche. La responsabile del dicastero, per tranquillizzare l’opinione generale, ha parlato di “assunzioni per i pubblici concorsi” ed i precari storici che fine faranno? E’ indispensabile una chiarificazione.

  Si dice, anzi si favoleggia della scomparsa della sinistra e dei suoi metodi dialettici, contrari alla verità ed alla realtà dei fatti: la ministra (o ministressa) Boschi, che, se non fosse parte integrante del “giglio magico”, sarebbe stata abbondantemente dimissionata per i guai familiari, ha la punta dell’incredibile, rimproverando ad un povero Romani, come ogni bravo esponente di FI dialetticamente inconsistente: “Noi non compriamo nessuno, questa è una pratica di cui siete esperti voi. Gli Scilipoti sono nella tradizione vostra” . Ha aggiunto poi – si badi alla faccia “tosta” – “Se poi con un’azione di convincimento creiamo consensi in Parlamento è un fatto positivoperché ne guadagna il Paese”. E poi si raccomanda con questa gente il confronto e magari la collaborazione. E’ vero, cav. Berlusconi?

   Si è svolta a Roma l’assemblea dei “ricostruttori” con un successo di pubblico notevole. Il consenso di Fitto è forte come indubbiamente forte è il consenso, sempre però urlato, di Salvini, alle prese con la bega, telecomandata, di Tosi. La loro forza di coagulo in funzione antiRenzi potrebbe essere notevole, se fosse frutto di un programma concordato e soprattutto articolato, e non fosse minata da una trasparente e deleteria corsa alla leadership. Ha colpito la replica del “portavoce” Toti, che ha rimproverato solo sconfitte a Fitto, dimenticando le mille sconfitte subite da Berlusconi e dai suoi fedeli al Governo, in Parlamento, nelle Regioni, nelle Provincie e Nei Comuni, prima conquistati e poi perduti per la pessima qualità della gestione e del personale scelto dal presidente del Milan.  

  In questa situazione sorprende, preoccupa e dispiace la marginalità della destra, destinata ad una funzione di gregariato, testimoniata anche dalla discesa nei sondaggidi FdI, ora al di sotto della soglia del 3%. La Rauti che fine ha fatto dopo la manifestazione dell’ 8 scorso e Storace si limita solo a presenziare?

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