Editoriale

Una neoplasia vampiresca, ovvero la nuvola di Fuksas all'Eur

Brutta, anzi tempio vero e proprio del brutto ci costa danari e l'alienazione della bellezza

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

lass="s5" style="text-align: start;margin-top: 0px;margin-bottom: 0px;">Adoro Maurizio Crozza. Lo seguo sin dai tempi di “Hollywood Party”, ma quando dà la sua intrepretazione dell’”archistar” Fuffas raggiunge livelli di genialità pressoché assoluta.

Sì perché dietro quella caricatura incrociata con Andy Warhol purtoppo esiste la realtà dell’incubo della presunta architettura contemporanea. Non ci sono naturalmente soltanto Fuksas, né Piano, né Isozaki, né Meier e neppure Calatrava a produrre inutili, brutte, costosissime “cose”, ci sono i loro assistenti, i fan “radical chic”, gli epigoni, i caudatari da AutoCad e tutto un corposo “Circo del Dottor Lao” che dietro compensi, a dirla con Fantozzi, megagalattici, immettono nella nostra società progetti che con la Bellezza e la nostra tradizione non hanno nulla a che vedere.

Costruzioni orrende, bubboni che improvvisamente – anzi lentissimamaente – si manifestano nel tessuto urbano, come appunto la “Nuvola” che incombe sull’Eur. E come ogni “neoplasia” anche queste costruttive si trasformano in vampiri, in questo caso di denaro oltre al tempo e all’energia che risucchiano.

Ma quella cosa chiamata appunto “Nuvola” di Fuksas è lì all’Eur, e come un Moloch assirobabilonese assetato di sangue vuole essere nutrita, ma invece di richedere “anime e sangue” come una divinità lovecraftiana, altrettanto incubosa come C’thulhu, la “Nuvola” richiede un altro genere di sacrificio: immense dosi di denaro. Un’ecatombe di fondi.

Certo, qualcuno mi dirà che anche le cattedrali, le basiliche e la stessa “fabbrica” di San Pietro lo hanno preteso. Sì, ma era tutto ciò ben altro ed infatti stanno ancora lì. Invece l’empio totem alla divinità del brutto che è la “Nuvola” per essere ancora nutrito adesso ha richiesto - mediante i suoi alti ierofanti - il sacrificio dei “nemici” ovvero la vendita di alcuni edifici storici dell’Eur, tra i quali quello ove è collocato il Museo Pigorini o il poco noto Museo dell’Alto Medievo e del Palazzo da tutti meglio conosciuto come "Archivio di stato".

La costruzione fungoide proveniente dagli abissi primigeni dove ribolle il caos informe progettata dallo studio di Fuksas certamente non sarebbe stata gradita a Lovecraft che di mostruosità era esperto e profondo conoscitore. Invece piace tanto ai nostri amministatori pubblici, a quei politici privi di gusto, cultura e competenza che hanno devastato e continuano a imperversare nelle nostre città, borghi e paesi consentendo e favorendo inutili  - e orridi, ma dispendiosi – edifici invece di conservare e ristrutturare un patrimonio d’Arte e Bellezza.

E poi non mi si venga a dire che non esiste un deliberato progetto a monte, portato avanti con pervicacia e ostiinazione, voluto da sinistre Sinistre e anche – duole dirlo ma è così – da sinistre Destre che li hanno lasciati fare, volto alla sistematica distruzione di tutto ciò che è bello e migliora l’uomo nel nostro paese.

Ah Brasini, perché sei morto… pane e vin non ti mancava… ora Fuksas abbiam nell’orto…

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