Le Banche

Tutti sconcertati per Mafia Capitale, mentre esistono altre associazioni a delinquere legalizzate che stanno paralizzando il Paese

Situazioni che ti avvicinano ogni istante di più verso un patriottismo bancario peloso e opportunista

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Tutti sconcertati per Mafia Capitale, mentre esistono altre associazioni a delinquere legalizzate che stanno paralizzando il Paese

Tutti gli italiani si stanno sconvolgendo e indignando per la famigerata vicenda Mafia Capitale, ove risulterebbero coinvolte decine di persone di un certo livello(!) in affari con la mafia.

Eppure, tutta questa esasperazione sembra essere troppo sottolineata, per un fatto di cui molti già erano a conoscenza.

Urlare allo scandalo, all’immoralità, all’indecenza è giusto, ma pensando che esistono molte altre associazioni, per altro legalizzate, che stanno inginocchiando da tempo il Paese.

Prendiamo ad esempio le banche.

Come la più perfida delle sirene, ti ammaliano con variegate proposte e promesse pubblicitarie tipo “ La Mia Banca è differente” o “Sette buoni motivi per scegliere…” o ancora “La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi”.

Non esistono solo le bombe talebane, esistono anche quelle delle banche: ordigni stracolmi di bugie, di fregature, di manovre esplicitamente usuraie.

E ciò lo arguisci quando sei di fronte a uno degli addetti ai prodotti finanziari, ti accorgi immantinente che è tutt’altra cosa, anzi che è l’esatto contrario.

Cominciano, appena ti siedi, a crearti problemi su problemi, per rendere impossibile la transazione finanziaria. Questo, quando vedono la tua denuncia dei redditi, e si capisce dall’immediata alterazione dei muscoli facciali, dal sorriso a 76denti al gelo assoluto, dal tentennamento della testa, alla serie fitta di domande per farti intuire che quei soldi non te li daranno mai, per metterti in imbarazzo, per sminuirti.

E sono tutte eguali, dall’Istituto Bancario San Paolo, al Credito Cooperativo, a Unicredit eccetera eccetera.

Basti pensare che molti faldoni, delle varie procure italiane, conservano le malefatte dei loro vertici e tra questi sono sotto indagine Bnl, Mps, Unicredit. Indagati i loro grandi capi, coloro che dovrebbero invece essere al di sopra della parti. La loro colpa?

Ti darebbero quanto chiedi; no, no molto meno di quanto da te richiesto, e solo dietro garanzie. Te lo erogano se dimostri di avere denaro, altrimenti bye bye!

Se gli spieghi che hai uno stipendio di tot importo, che sei sposato e tua moglie lavora, tua madre ha una pensione e, a supporto di quanto dici presenti CUD, attestati che comprovano che non sei un morto di fame, come una certificazione di ritenute d’acconto, e che l’importo richiesto, udite-udite!, è di € 15.000, non di cifre principesche, esorbitanti, se la ridono dietro i baffi come per dire: “ proprio per questo, non ci importa un fico secco di te; che guadagno possiamo mai avere erogando un prestito di appena 15mila euro a uno che presente una simile dichiarazione dei redditi?”

Quanto sopra comprova, come già detto a suo tempo per le finanziarie, che siamo sprofondati in una forma di assistenzialismo bancario solo per pochi noti, per coloro che gli vanno a genio, esclusivamente propensa a soccorrerti se sanno di avere davanti un quasi benestante.

Ma se uno ha i soldi, viene a farsi sputtanare da siffatta accolita di trasformisti e menefreghisti?

Ma non finisce mica qui, niente affatto!

Perché la rivelazione malevola di notizie per rovinarti la reputazione continua appena giri il posteriore, insomma che lo sputtanamento prosegua senza sosta.

Sì perché grazie a certi istituti di raccolta dati, a loro collegati cominciano a menzionarti come persona a rischio, quale essere inferiore al quale hanno rigettato una richiesta di prestito.

Ma peggio ancora è il potere decisionale con il quale, i vari responsabili di dette agenzie, possono farti entrare nella lista dei reietti. Infatti, per essere dichiarato cliente a rischio non occorre che sia stata fatta regolare domanda di prestito con documentazione allegata eccetera, e che questa sia stata rifiutata, basta che tu sia entrato all’interno di una di queste agenzie, sia risultato antipatico al responsabile il quale, non solo ti negherà il prestito che non ti ha dato il tempo di chiedere, ma t’inserirà tra i brutti e i cattivi, precludendoti la possibilità di rivolgerti a altri.

Situazioni che ti avvicinano ogni istante di più verso un patriottismo bancario peloso e opportunista che porta il Paese ogni giorno di più verso la bancarotta economica e la bancarotta etica e comprensiva, dove viene premiato solo chi è disponibile a compromessi per ottenere un tornaconto personale.

Dopo questa immersione di dispiacere ho compreso che è persino inutile domandarsi perché la classe dirigente, i cosiddetti poteri forti, finanzino tale esempio di democratica disinformazione.

Quindi, se potete, rivolgetevi ad amici o familiari, lasciate da parte le banche, a meno che non abbiate un mucchio di soldi…allora sì che vi aiuteranno!

Pochi giorni fa un altro piccolo imprenditore si è ucciso. Io barcollo quando un individuo si toglie la vita.

Mi sembra di vedere e rivivere con lui la tenebrosa disperazione che l’ha dapprima ammantato e poi risucchiato.

Una disperazione, una lacerazione dell’anima, che poteva essere evitata da un diverso sistema creditizio. Leggere le varie notizie secondo cui le banche italiane si sono rafforzate al punto da avere sufficienti buffers (tamponi) per sostenersi anche da altre eventuali crisi e associare tutto ciò a questi suicidi dovuti alla mancata erogazione di un muto o di un prestito, mi fa delirare.

E mi fa ritornare in mente certuni, falsi slogan pubblicitari…

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