Non c'è oramai più tempo per giocare

Più famelici dei lupi

di Il Raccontafavole

Più famelici dei lupi

Oggigiorno, i bambini non si spaventano più con l'affamato lupo feroce, con la strega malvagia, o la matrigna e il suo specchio magico; i ragazzini moderni hanno perso, da tempo, la loro infanzia.

Una notte due bambini, alla vigilia di Natale, dopo aver giocato più di due ore con l'iPad, si misero ad osservare i canali senz’ anima della televisione, soffermandosi su certuni disdicevoli programmi dove discutevano mogli e mariti quando, finalmente, giunse l’ora di andare a letto, a riposare e dormire.

Tuttavia, nelle testoline dei due ragazzini brulicò come ogni sera la solita idea, quella del mostro sotto il letto, che di giorno viveva nell’armadio.

Huiiii, che paura dormire con siffatte creature nella testa, con la mamma che raccontava loro fiabe di robot e hacker, il babbo che non faceva che parlare delle crude notizie della giornata, fino a che non arrivava il sonno, e tutti a sognare, chi una cosa chi un’altra, pur sapendo che i bimbi d’oggi non riposano più come prima, inquinati come sono dalla paura che covano i loro stessi genitori.

E arriva la mattina, la colazione fatta di corsa per essere puntuali al suono della campanella.

Il tempo corre, anzi vola; ci sono i doveri da compiere, da fare le lezioni, assieme alle tante riforme che l’istruzione deve portare a termine.

Insomma, non c'è oramai più tempo per giocare.

E ogni giorno, in qualunque posto, in qualsiasi angolo, di qualunque paese, a qualunque ora, sorge la fiaba quasi verità che in un paese qualunque di una qualsiasi città si sono persi dei bambini, bambini che escono di casa e non ritornano più, bambini che perdono la loro innocenza per mano di mostri voraci che fanno uso della violenza e della corruzione che impera ognove, che cresce come muffa che puzza di marcio.

Bambini che non vedranno più le loro madri e che i loro corpi puliti e puri sono stati profanati per compierci i più detestabili atti.

E questo, decidetelo voi, se sia o meno un racconto.

Una cosa è certa… è la realtà, come aver paura di tutti quei lupi là fuori che stanno cercando di mangiare la piccola col cappuccio rosso, la nonnina, i porcellini, e tutte quelle creature che hanno avuto la sorte avversa di essere nel posto sbagliato nel momento giusto e sono stati privati quotidianamente della libertà, della vita e delle loro decisioni.

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