Inguardabili

Perché le righe orizzontali sono la peggior invenzione del genere umano?

E molti le considerano l'ABC della moda

di LORD BRUMMELL

Perché le righe orizzontali sono la peggior invenzione del genere umano?

L’uomo è capace di grandi imprese che non finiranno mai di stupirci.

Scoperte sorprendenti e invenzioni che riescono a fare della nostra esistenza qualcosa di molto più piacevole e a farci sperare in un futuro migliore.

Tuttavia, come ogni yingha il suo yang, ogni giorno la sua notte ed ogni lettore la sua rivista Totalità; anche noi siamo stati inventori, o meglio siete stati, - perché io, fino a oggi, la cosa migliore che ho inventato sono state delle scuse poco convincenti per non andare a cena dai miei suoceri, e che hanno portato solo alla sfortuna del mio rapporto.

Tra tutto quest’ampio inventario di miei orrori, alla sinistra di quell'apri-facile dei pacchetti del latte e ad alcuni posti in cui definiscono i leggins uguali ai pantaloni, si trova una delle invenzioni più nocive mai ideata dalla mente umana: le righe orizzontali.

Sì, capisco che adesso vi scandalizziate. Come possono essere le righe orizzontali la peggiore invenzione dell'umanità? Se da molti sono considerate l’ABC della moda?

Menzogne! Tutte e sole bugie.

La prima ragione è ben facile da evidenziare: ingrassano.
A questo punto verrà fuori il solito intelligentone che dirà “ Sciocchezze, c’è stato uno studio apposito che ha smentito questa diceria”.

E potrebbe aver ragione, perché lo scienziato Peter Thompson, dell'Università di York, ha dimostrato che, al contrario della credenza popolare, se sovrapponi righe orizzontali e verticali su quadrati identici, sono le verticali quelle che danno la percezione di massima ampiezza.

Un fantastico studio se lo applichiamo a Bob la spugna, ma ormai è risaputo, gli esseri umani non sono quadrati, tutt’al più ovali.

Per tal motivo un altro scienziato, Val Wathman, ha documentato che le righe orizzontali, effettivamente, l’ingrassano.

E questo tema dell’ingrassare lo percepiscono i nostri occhi e basta ciò per odiarle con tutta la forza possibile, perché non è più solo una questione di comprensione, ma un dato di fatto e, in effetti, tutto quanto passa al setaccio delle righe orizzontali finisce per far aumentare di peso. Le righe orizzontali sono il Re Mida dei chili in più. Tutto quello che toccano, smette di stare nei pantaloni.

Non sorprende, quindi, che abbiano pubblicato svariati testi per avvertire in merito a questa patologia lineare.

Chiunque riconoscerà un certo barlume carcerario quando ci vediamo allo specchio con dette righe orizzontali di grandezza considerabile.

A cosa dobbiamo tutto ciò? Agli Stati Uniti che, alla fine del secolo XVIII, decisero di dotare i detenuti di un'uniforme con questa stampa, affinché fossero più riconoscibili se si fossero dati alla fuga. Ma bisogna chiedersi perché la scelta non è andata alle righe verticali o, ad esempio, ai pois  rossi, che erano certo molto poco comuni sulle strade americane in quel momento. La risposta è semplice: la natura malvagia delle righe orizzontali era perfetta per i malviventi del paese.

In quanto, le orizzontali significavano il male, le verticali il bene, e quest’ultime avrebbero tenuto i criminali lontani dalla società.

E se questo fosse poco, la simbologia di dette righe orizzontali carcerarie va ancora più in là, creando una metafora con la quale si dimostra che tutti, assolutamente tutti, siamo prigionieri di questa stampa e che non potremo mai scappare da essa. Così succede stagione dopo stagione, con annunci ed articoli di moda che ci informano che è molto di tendenza unire le righe orizzontali con il look marino. Basta! Fermiamo questa farsa. Il look da marinaio è come l’influenza: è sempre di moda e ogni stagione torna e vive e si moltiplica senza il bisogno di quelle rigacce.

Ma, purtroppo, dobbiamo ammetterlo, le righe orizzontali continueranno ad esistere fino alla fine dei tempi. Perché, come quando abbiamo un problema e chiediamo consiglio al solito saggio amico sapendo che non fornirà alcun effetto, tutti viviamo in un mondo rigato.

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