Editoriale

Il cattivo gusto intollerabile di quattro sgallettate sedicenti femen

hiamate da Giulia Innocenzi in trasmissione per tentare di alzare gli ascolti è stato un flop, poi lo show si è trasferito in Vaticano, a quando davanti ad una moschea, magari alla Mecca?

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

ochi giorni fa, le solite quattro sgallettate da avanzi di film porno di quart’ordine che rispondono al nome di “Femen”, sono comparse a fare il loro indegno spettacolino in quella meraviglia di programma televisivo guidato da quell’inclita mente di Giulia Innocenzi. Lo squallore si commenta da solo, ma quelle urla sguaiate e fuori sincrono secondo la conduttrice rappresenterebbero la “libertà di espressione”.

Ognuno evidentemente ha la libertà che si merita.

Non paghe, le simpaticissime e desnude fanciulle, con tanto di topless taggato, la mattina seguente si sono presentate in Piazza San Pietro, poco oltre la linea di demarcazione con il confine dello Stato del Vaticano e brandendo dei crocefissi, hanno messo in piedi l’ennesima trista e triste replica della loro performance da “peep show” di una “down town”, simulando un’autosodomia mediante il crocefisso e con il consueto coro stonato e starnazzante di slogan antireligiosi e antipapisti. Tutto repertorio già visto e anche fatto meglio. Intervento della Polizia come da regolamento e portate via di peso le tre sciamannate i soliti pellegrini in attesa di entrare a San Pietro hanno potuto riprendere a fare la fila.

La questione qui non è più essere credenti o atei o agnostici; non è essere pro o contro Putin; non è più essere “reazionari” o “progressisti”.

La questione è “estetica”.

Innanzitutto molti hanno suggerito alle spiritose e spiritate ragazze di provare a fare altrettanto davanti ad altri luoghi di culto un po’ meno tolleranti della Chiesa di Roma, ad esempio di fronte a qualche moschea o a qualche sinagoga e vedere un po’ “l’effetto che fa”. Sì, ma non basta.

Il fatto è che purtroppo - io sono un “vecchio retrò reazionario affetto da simpatia passatista per l’ancièn regime” lo sanno tutti – è doloroso constatare e ammettere che la Chiesa abbia perso “forza”.

In passato, per molto meno, i soldati pontifici, svizzeri, scozzesi, catalani o corsi, sarebbero intervenuti con misure sacrosantamente più drastiche ed efficaci.

Ricordate cosa successe ai Catari? E ai Dolciniani? Bei tempi quelli! I tempi illuminati dal rogo di un Savonarola o delle nerbate e dalle impiccagioni commissionate da Sisto V per ripulire l’agro pontino!

Cosa credete sarebbe stato allora delle Femen?

Ma adesso siamo democratici, tolleranti, aperti al dialogo, quindi non riteniamo più giusto, nel senso di applicare la Virtù della Giustizia, utilizzare la forza per educare e dunque accettiamo che si verifichino le oscenità che abbiamo visto.

Assieme al coraggio e al rispetto abbiamo poi perso il senso del Bello, anche la Chiesa lo ha dimenticato, e dunque del “buon gusto”.

Pazienza… No. 

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da daniele il 18/11/2014 23:34:25

    Nel mondo cristiano donne e uomini hanno pari dignità (ci sono voluti secoli e non tutto è perfetto): penso sia "colpa" del battesimo.Le Femen sputano nel piatto dove mangiano.Più che invitarle ad andare a fare i loro "spettacoli" davanti alle moschee sarebbe meglio invitarle a riflettere sulla condizione delle donne fuori dal mondo cristiano.

  • Inserito da Cosma il 18/11/2014 13:29:09

    È vero, dott. Frau che "ognuno ha la libertà che si merita". Un concetto analogo esprimeva il compianto Pio Filippani Ronconi quando diceva: "L’acqua bagna, il fuoco brucia: è il dharma, come lo chiamano gli indiani… sarebbe a dire che ognuno fa le cose con i mezzi che ha. C’è gente che striscia nel fango e non può fare altro che inzaccherarti". Anche il vangelo della scorsa domenica affermava che i Talenti sono assegnati in base alle capacità di ciascuno ...

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