Sei come una confezione di tè

Perché sei triste quando piove?

Non è che le tue lacrime non ti lascino vedere il sole, è l'orbita terrestre che ti ostacola

di Il Melo

Perché sei triste quando piove?

Nei giorni di pioggia e, almeno in Italia quasi tutti, ti senti triste, svogliato, qualcosa dentro di te non va come dovrebbe: e allora vai al solito bar a berti il tuo caffè d’orzo e appoggi languidamente la mano sulla guancia, mentre pensi con svogliatezza alle tre o quattro ex.

Non piangi, perché già a farlo ci pensa il cielo che sta riflettendo il tuo stato d’animo, e anche perché stai ingurgitando due bomboloni alla crema come fossero due uvette secche, gli zuccheri aiutano contro la depressione, ma non contro la tua pancia. Ma, allora, vorresti davvero troppo…

Cammini trascinandoti quel peso insopportabile, e allo stesso tempo t’innamori di ogni ragazza con il cappotto verde che percorre le vie del centro con la carnagione pallida.

Sei come una confezione di tè di posti comuni e con la stessa tristezza autunnale, macerata in quell'acquazzone che definisci a metà strada tra il meteo e la poesia gotica.

In realtà i giorni di pioggia non hanno maggiore impatto sul tuo stato d’animo, è solo un sentito dire che si è tramandato di generazione in generazione, sino a te.  E nemmeno la neve o le nubi scurissime. In realtà, se ti deprimono l'autunno e l'inverno bisogna cercare cause più cosmiche: la nostra orbita terrestre sta accorciando i giorni e la mancanza di luce solare ti sta scombussolando il metabolismo.

Soffri una confusione affettiva stagionale, possibilmente il nome più bello per definire la depressione. La responsabile della tua insonnia non è né una ex né una sconosciuta vestita di verde, bensì la vitamina D che possiamo sfruttare solo grazie a quella palla termonucleare che ci ha accompagnato durante i lunghi giorni d’estate. Detta vitamina ha conseguenze dirette sui livelli di serotonina, l’ormone della felicità, del cervello. Ed è confermato, scientificamente, che la luce solare possegga altre proprietà e, la sua mancanza, aumenti la fatica quotidiana trasformando tutti i giorni in un perpetuo lunedì.

Ti rimorchi una sonnolenza continua, e questi sì… sono sintomi distinti. Sei come il latte avariato, propenso a che tutto ti disturbi, ti offenda e non ti va di vedere nessuno fino a che non ricominceranno le allergie di primavera.

Poi, qualche estraneo meccanismo evolutivo fa che ti piaccia moltissimo gonfiarti con carboidrati e zuccheri, foderarti di frittelle dolci fino ad ingrassare un buon 7% del tuo peso in estate. E senza gelato,: la paleo-dieta possiede tanta verità antropologica come quei film di dinosauri contro i trogloditi delle caverne e le ragazze in bikini al polo nord.

Il disturbo affettivo stagionale non ha per il momento una diagnosi chiara, cioè, nessuna neurologa può tirar fuori un esame preciso dal tuo cervello anche quando ammetta che hai la testa come il fogliame dell'autunno.

Sì, è più o meno chiaro, che, per qualche ragione, colpisce più le donne che gli uomini, e che la sua comparsa dipenda dalle latitudini e dal clima: un fiorentino lo soffrirà più di un romano, tenendo vacante il detto che la pioggia ed i cumulonembi influiscono su questo stato d’animo.

La cura? Talvolta può essere anche bella, parlo della luce.

Se il sole, però, venisse a mancare, per qualcosa siamo diventati una civiltà evoluta, capace di fare atterrare sonde sulle comete ed immaginare l'interno dei buchi neri. Se non c'è sole, c'inventiamo una fonte artificiale di luce che lo sostituisca e…saluti a tutti!

Quello sì, come in qualsiasi cosa relativa alla salute mentale o fisica che sia, noi di Totalità vogliamo il tuo benessere - l'autodiagnosi ed il Dottore Google sono solo pessime idee.

Ricorri ad uno specialista se noti che la tua tristezza autunnale va un po' oltre…

Non ti arricchire di droghe legali ed euforizzanti.

A parte che, un crollo stagionale non implica una depressione, né viceversa: non confondiamo le malattie mentali con gli stati dell'anima. E utilizza quelle apps. meteorologiche solo per sapere quando devi tendere i vestiti sul balcone.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da bea il 15/11/2014 12:25:14

    Sei geniale, un altro capolavoro pieno di ironia sottile!! Ma la pioggia non mi fa triste o depressiva, la mia tristezza ha altri motivi. Quando guardo qua fuori dalla finestra, vedo le colline di fronte, e con la pioggia i colori autunnali diventano sempre più intensi, bello! Peccato che non sono capace contare le gocce di pioggia... Per un buon caffè c'è la Gaggia, ci sono gli amici che lo bevono con me, libri, musica, non ho tempo di pensare ad un qualsiasi numero di ex! E finalmente c'è fb a communicare e leggere Totalità.....

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