17 ottobre 1480

Ferdinando Magellano

"Monte video" ("vedo una montagna") da qui Montevideo capitale dell'Uruguay

di  Totalità

Ferdinando Magellano

Ferdinando Magellano (nato a Sabrosa, Portogallo 17 ottobre 1480 – morto a Isola di Mactan, Filippine 27 aprile 1521), fu un navigatore ed esploratore portoghese. A lui si deve il primo attraversamento europeo dell'oceano Pacifico e la circumnavigazione del globo. A 12 anni entrò a corte quale paggio della regina Eleonora, consorte di re Giovanni II. Il 1505 è l’anno che dà il via al primo di una lunga serie di viaggi in India, durante i quali sostenne compiutamente il viceré Francisco de Almeida e il suo successore Diego Lopez de Sequira a togliere agli arabi il governo sui più importanti porti commerciali indiani. 

 Nel 1509, con l'amico Francisco Serrao, tentarono invano di conquistare il porto di Malacca (Mali). Senza perdersi d’animo, tra il 1511 e il 1512, giunsero nelle Molucche, ove iniziarono un prosperoso commercio di noce moscata e cannella. Un anno dopo Magellano fece ritorno in Patria e gli fu assegnato il grado di capitano con il quale partecipò alla  campagna in Marocco, contro i saraceni. In una delle battaglie fu gravemente ferito ad una gamba,  che lo reso zoppo fino alla morte.  Quando seppe che il re Manuele I di Portogallo gli negò un aumento al suo compenso fisso e che lo stesso sovrano si era disinteressato completamente della richiesta di un finanziamento per una nuova spedizione nelle Molucche, Ferdinando rinunciò alla sua identità etnica e, nel 1517, prestò i suoi favori al re Carlo I di Spagna (successivamente Carlo V, imperatore del Sacro romano impero).
 La linea di confine fissata nel 1494 dal trattato di Tordesillas (Spagna) precludeva alle navi spagnole la rotta a sud dell'Africa ma, a causa delle approssimative conoscenze geografiche dell'epoca, non spiegava esattamente quali terre delle regioni remote dell'Europa fossero di pertinenza della Spagna e del Portogallo. La situazione del momento vedeva il Portogallo andare sempre più affermando la sua posizione nelle Indie Orientali, la Spagna, senza una via marittima che portasse in Oriente, era esclusa dalle regioni che dal punto di vista commerciale erano tra le più interessanti della terra. Magellano allora propose una spedizione che eliminasse questo grande ostacolo alla Spagna e tale richiesta fu accolta dal regno  grazie anche all’ausilio dei banchieri tedeschi Fugger che sovvenzionarono tale esplorazione.
Il 20 settembre del 1519 Magellano salpò dal porto di  Sanlúcar de Barrameda al comando di cinque navi e 250 uomini. Dopo aver costeggiato l'Africa e attraversato l'Atlantico raggiunse il Sud America. Esplorò le coste del Brasile e, nel febbraio del 1520, toccò il Rio de la Plata, che, per la sua vastità, indusse Magellano a credere di essere giunto presso l'estremità meridionale del continente. Da qui la leggenda che vuole il portoghese esclamare verso i suoi uomini monte video! ("vedo una montagna"), da cui è derivato il nome della città che fu qui fondata due secoli più tardi, Montevideo, l'attuale capitale dell'Uruguay. Il 31 marzo, all'inizio dell'inverno australe, la flotta raggiunse il porto di San Julián, nella Patagonia meridionale, e qui l’esploratore  decise di svernare. Durante l'inverno una delle navi fece naufragio mentre esplorava le coste della Patagonia.
La navigazione venne ripresa Il 24 agosto 1520 e il 21 ottobre Magellano affrontò lo stretto che egli chiamò di Todos los Santos e che oggi è noto come stretto di Magellano. La navigazione del periglioso braccio di mare che separa la Patagonia dalla Terra del Fuoco richiese trentotto giorni, durante i quali la nave Sant'Antonio disertò e fece ritorno in Spagna. I fuochi che Magellano vide lungo la costa in direzione sud mentre attraversava lo stretto gli ispirarono il nome di Terra del Fuoco. Il 28 novembre 1520, le tre navi superstiti raggiunsero il mare aperto, che il comandante chiamò "Pacifico" per la sua apparente tranquillità.
Gli indigeni locali accolsero amichevolmente Magellano e i suoi  scarnificati uomini e permisero loro di fare approvvigionamento di viveri e acqua. Gli abitanti di Guam, attratti dagli oggetti personali dei marinai non indugiarono  a impossessarsene. Magellano giudicò meschino questo comportamento e chiamò il luogo "isla de Ladrones" (isola dei Ladri).
 Dopo dieci giorni, le navi raggiunsero l’arcipelago delle Filippine e raggiunta l’ isola di Cebu, Magellano si accordò con il capo locale che lo supportò nell’organizzare un attacco contro l’isola di Mactan.  Nel corso di questi combattimenti, il 27 aprile 1521, il grande navigatore portoghese fu ucciso da un gruppo di indigeni guidati dal loro capo Lapu-Lapu.
 Anche una delle sue navi fu incendiata, ma dal suo equipaggio affinchè non cadesse nelle mani dei nemici. Le altre due si misero in fuga il 6 novembre 1521 e raggiunsero senza più ostacoli le Molucche. La nave Victoria, comandata da Juan Sebastián Elcano, completò la circumnavigazione del globo, raggiungendo Siviglia, dopo aver doppiato il capo di Buona Speranza: era l'8 settembre del 1522.
 Il grande quantitativo di spezie riportato in Spagna dalla Victoria, fu sufficiente a pagare tutte le spese della traversata. Questa spedizione fece capire che era troppo difficile il passaggio dello stretto di Magellano per rappresentare una via commerciale accessibile tra l'Europa, le Molucche e la Spagna e si preferì vendere i propri diritti relativi a quella parte del mondo al Portogallo. Il viaggio di Magellano servì per mettere le basi per le relazioni commerciali tra il Nuovo Mondo e l'Oriente, che si svilupparono in tempi successivi.
 La circumnavigazione del globo compiuta dalla flotta di Magellano, insieme ai viaggi di Vasco da Gama e di Cristoforo Colombo, confermarono una volta per tutte in Occidente la cognizione della rotondità della terra e apparve chiaro che gli oceani sono tra loro collegati.

La spedizione fece rotta, a quel punto, verso occidente attraversando l'oceano. Il tratto di mare che prese Magellano non è noto, ma è indubitabile che navigò a nord della maggior parte delle isole del Pacifico, avvistando solo scogli inospitali ai margini dell'arcipelago delle Tuamotu ( chiamate da lui, isole della Delusione). La flotta, messasi alle spalle le Tuamotu, ebbe a trovarsi con pochissimo cibo a disposizione e con molti marinai morti di scorbuto. Dovettero, pertanto, accontentarsi di alimenti inventati al momento come il cuoio bollito o i ratti arrosto con contorno di segatura. I superstiti, il 6 marzo 1521, giunsero a Guam, nelle isole Marianne, dopo una navigazione in mare durata più di cento giorni.

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