Giuseppe Girolamo, storia del vero eroe della Costa Concordia

Se Renzi si dimentica dell'unico vero giovane di valore che salvò la vita di una bambina

Gli unici giovani degni di attenzione: la Boschi e la Madia? E il trentenne che pur senza saper nuotare ha ceduto il suo posto ad una bambina? Già ma forse non era renziano!

di Domenico Del Nero

Se Renzi si dimentica dell'unico vero giovane di valore che salvò la vita di una bambina

Esistono le band in Paradiso? Si spera proprio di sì, e che Giuseppe  possa  suonare per sempre  le musiche dei suoi sogni.  Il Vangelo dice che non c’è dono più grande che dare la vita per i propri amici, cosa dire allora di chi ha sacrificato la sua per un bambino sconosciuto ?

In questi giorni  abbiamo assistito  davvero all’inverosimile.  Il recupero di un relitto – impresa di tutto rispetto sul piano tecnico e ingegneristico, nulla da dire da questo punto di vista – si è trasformato in una sorta di show, con tanto di locali che  mettevano a disposizione posti “in prima fila” sull’ultimo viaggio della Costa Concordia;   “Questa non è  una passerella, ma la conclusione di una storia con tanti morti che nessuno di noi può dimenticare” ha dichiarato (bontà sua!)  il presidente del consiglio Renzi che naturalmente non ha mancato di essere a Genova per  l’arrivo del relitto,  smorzando almeno in parte  toni trionfalistici del tutto fuori luogo e che comunque ci sono stati.

Si può anche convenire con lui nell’omaggio all’ingegneria italiana, molto meno francamente  sullo spunto (macabro alquanto)  del ricupero della Concordia ( che deve essere demolita) e le possibilità di rilancio dell’economia italiana, ovviamente sotto la sua illuminata guida. A meno che per una volta non sia sincero e non voglia dire che intende completare la demolizione di questo povero paese, opera già egregiamente iniziata e portata avanti da una lunga schiera di predecessori …

E che dire di quell’accenno alla “responsabilità italiana” della tragedia, da Renzi  liquidato semplicemente come  un “errore”  che sarà definito in sede penale? [1] Un po’ troppo vago, specie se si considera che Schettino continua ad atteggiarsi a capitan Findus, a fare il festaiolo e a farsi fotografare con gaie carampane. Quasi fosse una specie di eroe … e la cosa più triste e squallida sono i media che trasformano un tizio del genere, su cui almeno sino alla sentenza definitiva il silenzio sarebbe d’obbligo, in una sorta di star mondana …. Alla faccia dei trentatré morti che, qualunque sia il suo grado di responsabilità, un pochino dovrebbero pesargli sulla coscienza. Eppure cotanto soggetto ha anche avuto l’incredibile faccia tosta di “dire la sua”, vantandosi di aver preso la giusta decisione nel fare in modo che la nave si adagiasse sul basso fondale anziché correre il rischio che si inabissasse. [2]  Certo, come se tutto il resto fossero solo bazzecole ….

Ma non è di lui e di chi si bea di certi squallori che è il caso di parlare, ma di un personaggio – un vero e proprio eroe – che avrebbe se mai dovuto diventare il  “simbolo morale” di tutta questa vicenda, e al quale invece né il nostro egotistico premier, né nessun altro ha sentito il bisogno di dedicare in questi giorni un rigo. Perché se recentemente si è ripescato un relitto, una gigantesca bara galleggiante, lui ha ricuperato e salvato qualcosa di immensamente più prezioso e unico: una vita umana.  Un ragazzo di Alberobello – Giuseppe Girolamo –  trenta anni, musicista alla ricerca di un sogno comune a tanti giovani : vivere con la propria arte.

Giuseppe era un sonatore di basso, il suo genere preferito il metal. Era un appassionato seguace  del  gruppo statunitense Dream Theater e, anche se per lui non era il massimo, aveva accettato di suonare come batterista sulla Concordia,  nella band dei Dee Dee Smith: in fondo, era un modo di mettere a frutto i propri studi e la propria arte,  e soprattutto poter vivere con quella, dare corpo al sogno che  è quello di tanti ragazzi di tutte le generazioni: fare della propria passione anche un mezzo per vivere. In pochissimi ci riescono e non è neppure detto che siano sempre i migliori. Per alcuni, come per Giuseppe, può addirittura essere fatale.  In quella dannata sera del 13 gennaio 2012, mentre i passeggeri cenavano e la band stava suonando, l’urto fatale per quel demenziale “inchino”.  Improvvisamente la “musica” cambiò e quella che era una fantastica macchina del divertimento si trasformò in un trappola mortale …

Il resto è sin troppo noto ed è perfettamente inutile ripercorrerlo. L'ultimo brano musicale eseguito a bordo della nave fu The Greatest Love of All, di Whitney Houston.  Poi …

Quattromila persone in fuga, ma più di trenta di loro non ce l’hanno fatta. Tra di esse Giuseppe, ma non per fatalità: era già in salvo, seduto su una scialuppa, quando ha ceduto il suo posto per fare spazio a una bambina. E questo sebbene non sapesse neppure nuotare.

Il suo corpo è stato ritrovato solo circa tre mesi dopo e ora riposa nella nativa Puglia.  I suoi amatissimi Dream Theater  hanno voluto rendergli omaggio e in un concerto tenutosi a Milano  nel febbraio dello stesso anno gli hanno dedicato una canzone, The spirit carries on. Sarebbe stato opportuno e doveroso un ricordo anche in questi giorni e magari che durante questa traversata tanto esibita ci fosse stato un omaggio a Giuseppe e alle altre vittime. Ma oggi l’eroismo non fa notizia più di tanto e soprattutto non fa tendenza. Nei media sono gli Schettino a dominare, ma nei cuori delle persone degne di tale nome sono e saranno sempre quelli come Giuseppe a occupare il posto principale. A lui il posto fra gli angeli, agli altri nella fetida palude della vigliaccheria  e della mediocrità, di cui i nostri politici danno il primo e tristissimo esempio.

Vediamo in questi giorni terribili  tante immagini di bambini straziati, di infanzia violata, di vita negata a chi ha appena iniziato ad affacciarvisi, tra una indignatio sovente più cartacea o elettronica che reale ; ma un domani  almeno un bambino di oggi potrà ringraziare di poter sorridere, amare, gioire un ragazzo di trent’anni che ha sacrificato i suoi sogni perché un altro potesse averli. Fino a che si saranno persone come Giuseppe, l’Umanità avrà ancora un senso, nonostante e contro gli orrori quotidiani.  E  come l’antico poeta Orazio, anche questo ragazzo dal cuore d’oro, Giuseppe Girolamo,  potrà dire: “Ho innalzato un monumento più eterno del bronzo …



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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ines il 29/07/2014 10:06:54

    Grazie Domenico per aver voluto ricordare questo piccolo grande eroe.

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