Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Anno dopo anno ancora vive in ogni individuo quel desiderio di magia, di spiritualità, quella curiosità umana che porta a credere nell’inspiegabile, nel grandioso, nel misterioso, nell’inquietante.
E’ una voglia di magia che è voglia di sogno, che è voglia di irrazionale.
Il Supermagic, festival internazionale della magia in Italia che a Roma sta mettendo in scena numeri e artisti al teatro Olimpico, dal 19 Gennaio al 29, è la perfetta rappresentazione di ciò che avete sempre immaginato come spettacolo di magia. Un mix di comicità, mistero, fascino, dolcezza e sorprendente potenza, nel quale lo spettatore passa dalla risata allo stupore senza riprendere fiato.
Questa nona edizione del festival di Remo Pannain vede la regia di Renato Giordano che mescola sulla scena personaggi dalla splendida voce e curiose apparizioni comiche provenienti da tutto il mondo.
Il meglio dei prestigiatori mondiali per dare ad un pubblico, fatto addirittura più di adulti che di bambini, la possibilità di passare all’incirca tre ore con la bocca spalancata a chiedersi “ma com’è possibile?”. Dall’apparire di bicchieri colmi di liquido rosso da una mano che tiene un semplice fazzoletto, alla classica colomba, alle carte che spariscono e riappaiono inspiegabilmente.
Da giochi d’ombre che sembrano reali, alle sedute spiritiche, alla comicità pura di un meraviglioso e a dir poco esilarante Francesco Scimemi; dal mago imbranato che opera poi senza accorgersene i più begli incantesimi fino ad arrivare ad un sorprendente finale con un Gaetano Triggiano tanto sorprendente che arriverete a credere che una donna possa davvero levitare!
Io stessa, mai particolarmente affascinata dal classico spettacolo di magia, ne sono stata attratta, incantata, ipnotizzata.
Circondato dalle risate dei bambini provenienti da ogni punto della sala, lo spettatore s’incontra con la nuova generazione all’interno di un teatro, all’interno della storia di un arte millenaria, che non conosce età, all’interno del suo stesso essere spaventato, incuriosito, attratto; all’interno del suo riscoprirsi bambino.
Lasciate da parte i pregiudizi, non cercate come in ogni momento della giornata di trovare una spiegazione a ciò che vi cattura lo sguardo;
semplicemente abbandonatevi all’incanto...
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