Editoriale

Contro il logorio del brutto quotidiano la bellezza che non svanisce

Andateci tutti e mandateci quanti più possibile, al Chiostro del Bramante a Roma...ttocento inglese, invece di perdere tempo con una brutta esposizione di una certo sopravvalutata artista quale Frida Kahlo

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

ndateci. Andateci tutti e mandateci quanti più possibile, al Chiostro del Bramante a Roma, a vedere la magnifica mostra dal titolo “Alma Tadema e i pittori dell’Ottocento inglese”, invece di perdere tempo con una brutta esposizione di una certo sopravvalutata artista quale Frida Kahlo.

Per alcuni minuti, in quelle sale allestite con gusto, forse potrete dimenticare le brutture che ci circondano. Noi l’abbiamo fatto insieme con due amici appassionati d’arte, riuscendo così per poco più di un’ora a estraniarci dalle oscenità che ci circondano e ritornare in un mondo ideale fatto di Bellezza e Dolcezza ma anche di profondità e Mistero.

La mostra è una pregevole raccolta, parziale, dell’eccezionale collezione di un privato messicano, Pérez Simòn, che non soltanto ci offre l’opportunità di osservare da vicino i dipinti di Alma Tadema e di altri “affini” preraffaelliti, ma soprattutto, tra questi ultimi, ci presenta alcuni meno noti di Dante Gabriel Rossetti e di Edward Burne Jones, ma per nulla inferiori a loro, anzi, a volte, come in un paio di casi, gli “allievi” eguagliano o forse anche superano, i “maestri”. Non vi dirò i nomi di questi due artisti, lascio siate voi  a scoprirli, ad individuarli e a commuovervi davanti a tanta raffinatezza, a tale conoscenza non soltanto tecnica ma anche simbolica e metafisica.

Opere che parlano dell’incanto e della magia di un mondo che non è, e che essendo frutto dell’immaginario anche fantastico – ma non solo – di alcuni artisti dall’intelletto aristocratico, forse non è neppure mai stato. Ma a noi questo non interessa per nulla, ritenendo che ciò che l’Arte – quella vera – crei sia più reale di ogni cronaca storicista.

Dipinti che narrano, suggeriscono, alludono in una prospettiva che il nostro tempo non conosce più, troppo preso da cose di nessuna importanza quali lo “spread” o la chiusura del programma di Belèn. Opere dell’Ottocento inglese, che è anche quello italiano sognato da Stibbert, e che profumano estasiate delle Meraviglie non soltanto nelle tele e sulla carta ma nei rimandi letterari e arcani.

E anche per coloro che davanti a questi quadri non fossero in grado di leggerne le implicazioni più alte e sottili, si ha la possibilità di coglierne la bellezza raffinata e l’eleganza formale, persino nelle cornici scolpite che circondano le opere e creano una mostra dentro la mostra.

Pérez Simòn così ci dimostra, e gliene siamo grati, come ancora una volta, soltanto grazie all’intervento di un “collezionista privato”, il Bello fatto Arte sia ancora godibile da tutti mentre Stato e Amministratori Pubblici di ogni parte si disinteressano di tutto quanto non riguardi – apparentemente – l’economia o le “slide” di Renzi e Berlusconi ai servizi sociali.

Forse una visita da parte di alcuni dei nostri politici – ma quali sono, a parte Iva Zanicchi a Bruxelles, ad occuparsi di Cultura? -  al Chiostro del Bramante sarebbe in grado di instillare in loro una briciola di senso estetico che non possa così mai essere disgiunto da un’etica?

Pretendo troppo probabilmente.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da piccolo da Chioggia il 28/04/2014 11:21:27

    è vero, l'artista di cui dice il nostro Canapon illustratore+scrittore appassionato futurista+nobilmente passatista è sopravvalutata. a me pare leggermente versata a volte nel pacchiano. ne rispetto l'ispirazione ma gli esiti sono spesso grezzi. ben altra storia le fanciulle preraffellite che sembrano ballerine. ti immagini d'incontrarne una sulla spiaggia di Saint-Malo? e lei che ti dice ora ballerò per te da sola il laghetto dei cigni di Ciajkowskij, che non obliamolo mai venne revisionato musicalmente dal maestro padovano Riccardo Drigo, e tu seduto sulla semplice sabbia a gambe incrociate ti fai rapire dalla seduzione d'un tatto divenuto onda? chissà che pagina ne verrebbe fuore a quel druido incantatore di Louis-Ferdinand Céline. io qui a scarabocchiare devo accontentarmi di immaginare e quindi mi arresto. andate a veder la mostra e se vi regalano un catalogo in più non obliate di farmelo avere per posta. l'indirizzo chiedete ai Canaponi della redazione... bacione a tutte le ballerine che con lor arte e finezza vincon la triste gravità esplicitata da quella miserabile formula F=kMm/Rquadro. ideale per cavarti la già poca gioia di vivere che ci lasciano i nostri persecutori organizzati di stato...

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