Parla Valentuomo

Sebastiano Vassalli «Corriere della sera», 27 aprile 2014 

C’ era una volta il Premio Strega, nato a Roma nel 1947 in casa di Maria e Goffredo Bellonci. Un gruppo di amici, amanti delle buone letture, si riuniva alla domenica per parlare di libri e per premiare il libro migliore. La formula ha avuto successo, tanto che gli «amici della domenica» col tempo sono cresciuti di numero e oggi sono più di 400. Dopo Maria Bellonci, mancata nel 1986, padrona di casa era diventata Anna Maria Rimoaldi che, a differenza della maggior parte dei suoi ospiti, i libri continuava a leggerli. Dopo Anna Maria Rimoaldi, l’impressione di chi scrive è che i libri non li legga più quasi nessuno, e che tutto si stia riducendo a un gioco di società dove le ragioni della buona letteratura e della buona lettura contano poco. In nome di quelle ragioni e come amico della domenica, quest’anno io avevo proposto un romanzo: Viaggiatori di nuvole (Marsilio), di Giuseppe Lupo, che considero tra le rare voci interessanti emerse in questi anni. Ho motivato per iscritto la mia proposta e l’ho mandata a Roma in via Ruspoli. Ho poi saputo dalla stampa che il libro di Lupo non parteciperà al premio: chi l’ha escluso? A fianco della vecchia giuria degli amici della domenica deve esserne nata un’altra, a me ignota (gli amici del lunedì?), che esclude o ammette a suo piacimento e senza motivazioni. Perciò, quest’anno non voterò per nessuno. Vinca il peggiore.




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