Editoriale

Libri di testo auto prodotti dalle scuole, la democrazia del sapere ucciderà la formazione dei nostri figli

Il Miur annuncia la rivoluzione per il prossimo anno, nessun controllo scientifico da parte di case editrici escluse dalla scuola, solo indicazioni e paletti che non assicureranno la qualità

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

inalmente il Miur (Ministero istruzione università ricerca) ha avuto un colpo di genio destinato ad ridurre  le spese degli italiani che hanno figli in età scolare. Una vera rivoluzione, sentenzia il comunicato stampa diffuso dal ministero il 9 aprile scorso. Fino dal prossimo anno le scuole potranno rinunciare all'adozione di libri di testo tradizionali e autoprodurli.

Sí, avete capito bene, nell'ottica del risparmio (necessario)  da ora in poi le scuole potranno auto -produrre i libri di testo ma solo in formato digitale.

Così si legge nel comunicato stampa « l’adozione dei libri diventa facoltativa, con la possibilità per i collegi dei docenti di scegliere anche strumenti alternativi, purché coerenti con i limiti di spesa stabiliti per legge e con i programmi in vigore. Le scuole potranno predisporre in proprio materiale didattico digitale da utilizzare al posto degli abituali libri di testo. Per poter supportare il loro lavoro entro la fine dell’anno scolastico in corso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca predisporrà apposite linee guida. Nel corso del prossimo anno scolastico i contenuti prodotti dagli istituti saranno acquisiti dal Miur che li renderà disponibili a tutte le scuole italiane. Insegnanti e dirigenti saranno coinvolti per la prima volta in un’opera collettiva di elaborazione di strumenti per la didattica che avrà la scuola stessa come protagonista.»

Ma che meraviglia, saranno felici ora tutti quelli che quando scrivemmo a favore dei libri digitali, protestarono. Ora non solo ci saranno i libri digitali.ma addirittura saranno il frutto di una liberalizzazione del sapere che si sottrarrà a ogni controllo.

Chi ci assicura che i professori della scuola di nostro figlio siano in grado di scrivere un libro di testo. Un docente di scuola media inferiore e superiore viene (o dovrebb essere) selezionato in primo luogo  per la qualità didattica, com'è giusto che sia, egli è prima di tutto deputato alla trasmissione del sapere, compito non solo meritorio, ma difficilissimo per il quale va tutta la nostra ammirazione e stima a chi sa espletarlo con rigore e capacità.

Fra questi benemeriti dell'insegnamento (massacrante, ve lo assicuro) ci sono anche degli straordinari studiosi, scientificamente ineccepibili, rigorosi, insomma bravi. E infatti alcuni di essi già da tempo sono brillanti estensori di libri di testo per gli studenti (non necessariamente i loro).

Questi professori con la passione per lo studio e la giusta ambizione alla scrittura sottopongono il loro progetto e poi il loro lavoro ad una casa editrice che, come accade per ogni testo (anche un romanzo viene sottoposto alla lettura preventiva di un direttore editoriale) si avvale in questo caso di un comitato scientifico ad hoc che collabora e verifica la qualità del lavoro.

Da ora in poi invece anche nella scuola si procederà come per i romanzi autopubblicati su internet, chiunque potrà scrivere un libro e "imporlo" (questa la differenza drammatica con i romanzi autopubblicati che troveranno un pubblico di lettori solo se sapranno intercettare il gusto dell'utente) ai propri studenti senza alcun controllo di qualità.

Non ci piace lo strapotere dei grandi gruppi editoriali che per decenni hanno lucrato sulla scuola al punto da ottenere il rinvio, vergognoso del passaggio al digitale, ma da qui a passare all'auto produzione indiscriminata, gabellata come straordinaria rivoluzione il passo è intollerabile.

Un'altra sconfitta per la cultura e questa volta più grave delle altre perché riguarda la formazione dei nostri figli

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    29 commenti per questo articolo

  • Inserito da donatellaleoni il 26/12/2014 10:00:09

    Ogni vero insegnante on una buona preparazione è in grado di costruirsi il proprio libro di testo. Io sono docente di Arte e Immagine nella scuola secondaria di primo grado e ultilizzo ogni giorno la LIM. Non ho alcuna difficoltà a procurarmi delle immagini per le mie lezioni. Spesso i libri di testo sono pieni di errori, si presentano con apparati grafici caleidoscopici che stupiscono e confondono senza approfondire e dare concetti. Son concepiti più per sedurre l'insegnante che per trasmettere qualcosa agli studenti. Le risorse economiche che si libererebbero senza adottarli potrebbero essere spese per attrezzare aule speciali e laboratori come si conviene. Penso ad esempio alla mia aula speciale nella quale mancano cavalletti, tele, colori, acquerelli di buona qualità ecc.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:28:57

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:28:57

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:28:57

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:28:57

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:28:57

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:28:57

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:28:57

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:28:36

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:27:49

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:27:49

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:27:49

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:27:49

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:27:49

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:27:49

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:27:49

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:27:49

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:27:49

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:27:49

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:27:49

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:27:28

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:25:50

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:25:50

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:25:50

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:25:50

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:25:50

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:25:29

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:25:29

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

  • Inserito da Crispino il 13/04/2014 15:25:07

    L'articolo mette il dito su un nuovo serissimo rischio che corre la scuola italiana: l'incapacità di garantire un minimo di qualità e di omogeneità alla formazione dei giovani. E ciò come frutto dell'ulteriore ,incontrollata diffusione della pratica digitale, della facilissima comunicazione via rete. Occorre ammettere che il problema si pone anche per molti altri campi della cultura e della comunicazione sociale . Basta notare il subitaneo successo che riscuotono ad esempio nei social network le posizioni più demagogiche, facili e superficiali. Sembra un po' tutta la società odierna incapace di governare questo nuovo potentissimo mezzo. Per la scuola, per ridurre la prospettiva di ulteriore decadimento frutto del " fai da te" nei testi adottati, non sembra esistere altro mezzo che quello di una più attenta sorveglianza da parte delle autorità centrali in difesa della qualità della formazione con un giusto limite quindi all'autonomia indiscriminata dei docenti.

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