Editoriale

L'Italia cancella l'arte che potrebbe portarle reddito: via dalla tv, dalle scuole, e presto anche dalle città

Rai 3 ha sostituito il programma di Daverio dedicato al patrimonio artistico del nostro paese per far posto a Bonito oliva che parla di inutile contemporaneità

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

uori quadro è il nuovo programma di arte di Rai3 ideato e condotto da Achille Bonito Oliva che ha scalzato l’ottimo “Passepartout” di Philippe Daverio.

Pare con – prevedibili del resto – risultati non proprio eclatanti.

Già, ma come ben è noto l’Achille partenopeo e nudista è in “quota rossa” mentre il critico francese ha simpatie opposte.

Persino mia cugina, donna di sani principi e di concrete idealità, che da sempre dichiara di non interessarsi all’arte così come viene “veicolata” dai percorsi accademico-istituzionali (e tutti i torti non me la sento di darglieli in effetti ) mi racconta di aver spesso invece seguito volentieri e facilmente “Passepartout”. Questo certo perché la capacità di “divulgare” l’argomento “arte” in Daverio è profondamente differente da come lo fa il Bonito Oliva e perciò in grado di “attrarre” anche coloro che di norma non sono particolarmente interessati. Inoltre, anzi proprio per questo, Daverio faceva più ascolti. E RAI 3 cosa fa? Chiude il programma e ne affida una nuova versione ad un suo vecchio “intellettuale” aperto, molto aperto, ad ogni tipo di trans-avanguardie e di progressismo artistoide.

“Fuori quadro – dice il Bonito Oliva in persona - è una trasmissione di educazione al gusto del contemporaneo attraverso una trama che non vuole essere pedante, ma piuttosto penetrante.” 

Temo questo tipo di penetrazioni.

Tale fatto però mi porta a pormi un quesito quasi esistenziale:

Perché nella TV generalista, sia quella dell’odiato Lenone di Arcore, sia quella di Matrigna Rai, è totalmente assente un qualsiasi programma di divulgazione artistica? Eppure ne abbiamo a dozzine che si occupano di cucina, cuochi e vivande; centinaia di minuti spesi inutilmente a dirci il trend della Borsa di Tokio; giochini scemi e telequiz per casalinghe da inertizzare e pensionati da sedare; Grandi Fratelli sempre più ridotti ad un “allora si tromba?”; programmi di altissimo interesse metafisico quali Mistero e altri sulle terapie sessuali e sulle più varie declinazioni degli accoppiamenti erotici tra esseri viventi ( e non solo ).

Ma, a parte un buon programma sull’Arte a Roma e “CoolTour” trasmessi su Rai 5, la stessa che rimette in onda proprio le vecchie puntate di “Passepartout”, il nulla più desolante.

E poi ci si stupisce se, tolta di mezzo la Storia dell’Arte nelle scuole, si manifestano fenomeni di demenziale vandalismo come quello recente sul Battistero del Duomo di Pistoia?

Rimpiango i tempi di “Non è mai troppo tardi” di Alberto Manzi! La Televisione era uno strumento anche positivo e formativo allora; tramite gli “sceneggiati” si è educata una nazione che aveva un tasso di analfabetismo piuttosto alto: Ora ci sono le “fellatio” del GF13 in diretta. Ottimo.

La Sinistra però, che da sessant’anni ha capito il meccanismo, seppur senza ammazzarsi troppo, non sta a guardare e almeno uno dei suoi fidi organici sul campo lo colloca e si assicura il controllo dell’Arte via etere, anzi adesso via Digitale Terrestre, con l’obiettivo neanche troppo celato di trasmettere esclusivamente una propria visione dell’espressione artistica.

Via tutte ‘ste cose vecchie! Basta con il Rinascimento, eccheppalle! Chi se ne frega di Guido Reni o Canaletto, che si parli piuttosto della transavanguardia pollockiana liricomaterica, viva la contemporaneità! Poveretti che mai comprenderanno che l’unica Arte che sempre sarà contemporanea è quella di Prassitele, di Duccio, di Pontormo e di Rubens!

E il centrodestra cos’ha fatto per evitare tutto questo in tanti anni? Poco o forse – meglio – nulla.

Li ha lasciati fare. Un’intera nazione è stata rimbecillita e stordita a colpi di frittate, quiz, tetteeculi, piuttosto che creare un solo programma dedicato alle Arti del Bello.

Eppure un simile “format” – che tra le altre cose ben potrebbe essere rivenduto all’estero, Bonolis docet – non costerebbe certamente di più di una puntata di Mistero.

Che altro ancora aggiungere? Che sarebbe già qualcosa se all’interno di programmi “striscia” o nazionalpopolari, tipo “Pomeriggio 5” - invece di occuparsi morbosamente delle corna di tizia o dei fattacci personali di caia - venissero dedicati dieci minuti a trattare d’Arte. Forse qualcuno, i nostri politici per primi, scoprirebbe che esistono anche il Mausoleo di Galla Placidia, la Basilica di San Clemente, il Vittoriale, la Domus Aurea, il barocco leccese e forse – forse - scoprirebbero che così facendo, non soltanto migliorerebbero la “loro” televisione, ma anche le esauste casse di uno stato gabelliere.

Lo capiranno mai?

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da piccolo da Chioggia il 06/04/2014 10:36:25

    fotografia perfetta del panorama di rovine! che l'omerico Achille fosse nudista non lo sapevo. si è fatto fotografare forse? le cerca del bello crea anch'essa i suoi "buribunchi": questo ad un pressapoco potrebbe essere il suo ragionamento: capisco la transavanguardia materica, essa è il bello moderno, io descrivendola dunque sono bello e tramite me vi è il bello del mondo. fotografatemi! poco male se le mie terga non saranno le belle volute materne e rosee della donne del Rubens... aiuto! salvateci...

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