Editoriale

L'accorato appello della figlia di uno dei Marò: Voglio partecipare al Grande fratello lo sogno da quando ero piccola!

Se questo è un esempio delle nuove generazioni Renzi dovrebbe ripensare al niet dato a Eugenio Giani nella corsa a Palazzo Vecchio «perché c'è una questione generazionale».

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

i sono articoli che non si vorrebbe dover scrivere. Si vorrebbe passare oltre per pena, pietà, magari anche per rispetto nei confronti, non dei protagonisti della notizia, ma chi è ad essi legato.

La notizia uscita sull’agenzia Ansa alle 13, 25 di sabato 1 marzo è appunto una di quelle, e l’avremmo ignorata di proposito, catalogandola fra le notizie “rubate” a dispetto dell’interessato, se non avessimo letto nel take di agenzia che è stata proprio la protagonista a volerla diramare.

Si tratta di un appello lanciato dalla figlia di uno dei marò illegalmente detenuti in India e sui quali pende addirittura il pericolo della pena capitale.

Cosa dichiara Giulia Latorre, ventenne figlia di Massimiliano? Lancia forse un’accorata richiesta che suo padre sia liberato? Invoca l’intervento degli organismi internazionali affinché le riportino a casa l’uomo che l’ha generata? Si rivolge al neo ministro degli esteri Mogherini, perché non lasci niente di intentato con la diplomazia e qualunque strumento a sua disposizione?

No, Giulia Latorre scomoda i giornalisti per chiedere di entrare nella casa del Grande Fratello!

Lo fa per avere una tribuna mediatica di grande visibilità dalla quale perorare la causa del padre? Nemmeno, solo perché lo sogna da tempo!

«Fatemi entrare nella casa del Grande Fratello, lo sogno davvero da tanto tempo» , si legge nelle prime righe del take dell’agenzia, quindi prosegue elevando una vibrata protesta resa più amara dalla delusione patita: «Sogno di andare al Grande Fratello da quando sono minorenne, ma non potevo partecipare alle selezioni. Adesso che ho vent'anni ci ho provato, ma non è andata bene. Mi sono iscritta online ai provini quasi per gioco: non avrei mai pensato mi chiamassero. Invece, poi, la sorpresa della convocazione a Roma ma tutto si è risolto con un “le faremo sapere”. Adesso ho letto che il programma comincerà il 3 marzo e, a quanto pare, io non ci sarò».

L’”accorato appello si conclude con una nota di speranza: «Magari potrebbero chiamarmi a metà trasmissione: vorrei tanto fare questa bellissima esperienza»

C’è di che rimanere allibiti! Il problema di questa ventenne, il cui padre rischia la pena di morte in India, è quello di essere stata illusa partecipando alle prime selezioni del Grande Fratello, ma non essere poi stata chiamata.

Mentre una grande parte, forse la maggioranza degli italiani, sostiene i due fucilieri, partecipa dell’ingiustizia che stanno subendo, manifesta come può, sui social network, appendendo bandiere, indossando il famoso nodo giallo, la figlia di uno di loro denuncia la delusione per non essere stata selezionata ad un reality con la stessa accorata frustrazione che se fosse stata bocciata ad un esame che le valeva la carriera o un posto di lavoro!

Ci asteniamo dai commenti perché ci mettiamo nei panni di quel padre che sta in India, che noi rispettiamo e con il quale siamo solidali. Ci sia permessa solo una chiosa a margine.

Sono questi i giovani che Renzi porta sugli scudi?

Sono questi i rappresentanti del rinnovo generazionale che ancora Renzi ha invocato per negare al fiorentino Eugenio Giani, già presidente del Consiglio comunale gigliato, reo di avere 55 e tantissimo voti, di correre per fare il sindaco di Firenze? («Eugenio, per fare il sindaco c’è una questione generazionale. Hai 55 anni e a me la tua esperienza farebbe più comodo a Roma» riporta il Corriere della sera, peccato che a Roma Giani non sia stato chiamato!)

Le ragazze dei Parioli e poi quelle in Liguria, addirittura minorenni, e le tante loro coetanee che si prostituiscono per avere un po’ di argent de poche per i vizietti, di cui si sa, ma non si scrive perché non ci sono denunce penali.

Che razza di gioventù è questa?

Non siamo arrivati l’altro ieri da Marte, e sappiamo bene che a fronte di questi esempi ce ne sono altri di ottimi ragazzi, forse oggi gli sciagurati sono un po’ più di prima, ma certa sventatezza appartiene naturalmente più ai giovani che agli adulti (che pure non ne sono immuni). Non facciamo di tutta l’erba un fascio, ma pretenderemmo che non lo si facesse neppure in senso positivo.

Quel che risulta insopportabile è la celebrazione acritica delle nuove generazioni, la retorica del giovanilismo, del rinnovo come se quel che è nuovo anagraficamente fosse migliore per contratto.

Caro Renzi, Eugenio Giani avrà pure 55 anni, ma ha tanto consenso perché è una persona perbene, non è sventato, e forse neppure carino come Nardella, e non merita l’ostracismo generazionale.

I giovani non sono tutti una meraviglia, cerchi di tenerlo a mente, soprattutto adesso che è Presidente del Consiglio!

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da piccolo da Chioggia il 02/03/2014 23:22:03

    che simpatica fanciulla! se fossi il bravo marò genitore chiederei all'autorità indiana di ritirarmi in un eremitaggio sull'Himalaya. non tornerei qui. chi glielo fa fare? un salutone alla nostra sferzante Simonetta Maria Luisa

  • Inserito da ghorio il 02/03/2014 12:48:07

    Davvero grande Simonetta Bartolini! Un editoriale che avrei tanto voluto scrivere io. Per quanto mi riguarda c'è la delusione di notare come giovani e spensierati, come Giulia Latorre, sognino la partecipazione a trasmissione di bassa lega come il grande fratello(minuscolo e non ho capito perché i giornali si affannino a propagandarlo sempre). Che la decadenza della tv sia sotto gli occhi di tutti non vi sono dubbi, ma continuare con simili trasmissioni è veramente mortificante. Quanto al rinnovo generazionale, per quanto mi riguarda preferisco Giuseppe Prezzolini, morto centenario, a questi giovani che si "cibano" delle cose che non contano. Da parte sua Matteino Renzi,dall'alto della sua carica di premier a 39 anni, forse dovrebbe guardare al valore e al merito delle persone, non alla giovane età, con tutto il rispetto delle nuove generazioni.

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