Piaceri arabi

L'Hammam dalla tradizione romana ai nostri giorni

Tiepidarium, frigidarium, sapone nero di Essaouia, massaggio e biscotti

di Alessandro  Bedini

L'Hammam dalla tradizione romana ai nostri giorni


Ha aperto i battenti da pochi mesi il primo vero, originale Hammam della Toscana. L’Hammam di Saliha, questa la denominazione, sé stato inaugurato nel centro di Altopascio, affascinante cittadina ricca di storia  in provincia di Lucca. Uno spicchio d’Oriente in una località che per tradizione, ci riferiamo all’antico Ospedale del Tau, ha da sempre accolto i pellegrini provenienti da ogni parte del mondo  i quali, transitando per la via Francigena, si fermavano per riposare o per farsi curare. Hammam significa luogo del vapore e con questo procedimento, secondo la tradizione sia turca che araba, si purifica il corpo. E’ il bagno pubblico della tradizione romana che gli arabi ereditarono e che presto si trasformò in una pratica igenico-sociale. Nel X secolo gli Hammam proliferarono nella Spagna araba, a Cordova ne esistevano circa mille, a Qayrawan, nell’attuale Tunisia, ce n’era uno ogni ottanta abitanti, a Baghdad uno per ogni strada importante. Ricchi e poveri potevano insomma rilassarsi e purificarsi facilmente. Ad animare l’Hammam di Saliha è Kouka, una signora di origine marocchina che ha vissuto la sua prima infanzia nel deserto di Chott El Jerid in Tunisia, dove ha appreso i gesti rituali e ancestrali legati all’acqua e al vapore. Da quando aveva vent’anni si è dedicata all’antica pratica dell’Hammam: dapprima in Africa, a Bangui, poi in Australia, in Polinesia e a Santo Domingo, dove ha incontrato Emanuele Bunetto, che è diventato suo marito, specializzato in centri di benessere in stile arabo. Dalla loro sinergia è nata l’idea di costruire gli Hammam. E’ lui ha guidarci nel percorso tradizionale del luogo del vapore. I locali sono lussuosi, in stile arabo, le stanze finemente arredate e estremamente confortevoli. Si respira un atmosfera strana, le luci soffuse, la musica di sottofondo aiutano ad immergersi in questa antica tradizione.  Per prima cosa Emanuele precisa che questo rituale benefico non ha niente a che fare con il bagno turco come comunemente lo intendiamo. “Tutti possono fare un bagno turco, magari anche in casa, l’Hammam è invece un percorso del tutto particolare che risale all’antica tradizione araba. Noi usiamo il sapone nero marocchino di Essaouria, fatto con la pasta di mandorle di Argane, con il quale si procede al gommage, la pulizia delle cellule morte del corpo. L’apposito guanto, kessa, completa l’operazione. Siamo gli unici in Toscana a usare questi prodotti – assicura Emanuele - faccio questo mestiere da sei anni ma mia moglie lo fa da venticinque”. Dopo essersi tolte le scarpe, la prima tappa è il tiepidarium, ossia la zona umida, dove si viene ricoperti con il sapone nero di Essaouia; poi si passa nel calidarium, quello che volgarmente viene chiamato bagno turco, dove si rimane circa un quarto d’ora alla temperatura di oltre quaranta gradi. Il frigidarium consiste nella doccia con acqua fresca, dopo di che si procede all’esfoliazione della pelle. Nella zona relax si calma la sudorazione e ci si rifocilla con dell’ottimo the alla menta accompagnato da gustosissimi biscottini. Infine si passa la massaggio a quattro mani, un tocco di lusso che ha voluto aggiungere Kouka creando un massaggio “rotondo” che avanza in una progressione lenta, quasi spirituale; “donare un massaggio è un’arte che influenza le emozioni riequilibrando il corpo con la mente – assicura Kouka”. L’intero percorso, quello classico, vi sono anche degli optional, dura all’incirca due ore e mezza, che passano davvero in fretta e durante le quali il corpo sul quale resta un piacevolissimo odore di olio profumato e la mente ricevono un beneficio che vale assolutamente la pena di provare.

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