Riscaldamento globale

Un attacco di calabroni giganti miete vittime in Cina

Uno sciame di meno di 30 calabroni può spazzare via una colonia di 30.000 api in poche ore

di Tuarum  investigationum gratiâ

Un’insolita, e quanto mai incredibile, ondata di attacchi di calabroni giganti dalle dimensioni di un pollice è avvenuta nella Cina centrale causando finora 28 morti e 400 feriti in questi ultimi mesi, come dal rapporto emesso dai funzionari sanitari del Paese.

La maggior parte di questi attacchi si sono verificati nella provincia di Shaanxi. 

Una delle vittime che soffriva di insufficienza renale acuta è stata punta dagli insetti che l’hanno inseguita per circa 200 metri.

Un'altra vittima, una donna di 55 anni, ha riferito di essere stata punta più di 200 volte, dopo di che è rimasto ricoverata in ospedale per quasi un mese. 
Protagonista di questi assalti è il calabrone gigante asiatico (Vespa mandarina), che può crescere fino a più di 5 centimetri di lunghezza, mentre il suo pungiglione raggiunge i 6 millimetri e contiene una potente neurotossina. 

Essi sono in grado di coprire una distanza di 100 chilometri in un solo giorno e di raggiungere una velocità massima di 40 chilometri orari.

Il bilancio delle vittime ha il doppio della media annuale del 2002-2005, secondo la polizia e i medici locali. 

Perché mai questa proliferazione? 

Diversi esperti attribuiscono il tutto al riscaldamento globale, e al fatto che la temperatura media invernale della provincia interessata è salita di 1,10 gradi Celsius nel corso di pochi anni, il che rende più resistenti questi calabroni che sopravvivono anche all’inverno. 

Il fenomeno non riguarda solo la Cina. 

Infatti, l'aumento della temperatura sembra essere dietro la diffusione di una specie cinese di calabrone, la Vespa velutina, in Corea del Sud e est Europa. 

La principale preda di detto calabrone cinese sono le api, e da qui il minor numero di esse.

Uno sciame di meno di 30 calabroni può spazzare via una colonia di 30.000 api in poche ore.