Da Taiwan... con follia!

Donna condannata a 298anni di carcere per adulterio continuato

L’adultera è stata condannata a 3.576 mesi di prigione con una pena di quattro mesi di carcere per ogni adulterio commesso, poi...

di Inquisitor Generalis

Donna condannata a 298anni di carcere per adulterio continuato

Ancora non è dato sapere il suo nome e cognome.

Si sa solo che ha 56 anni, è di Taiwan, vedova, che apparentemente è padrona di un ristorante di carne di serpente e che ha avuto per cinque anni una relazione col suo vicino, un uomo sposato e, a causa di ciò, la giustizia del suo paese l’ha condannata a 298 anni di prigione.

L'individuo infedele, che di cognome fa Chang ha 50 anni, e secondo un’informazione filtrata dal tribunale e riportata da Want China Times -, ha mantenuto con lui una relazione clandestina dal 2006 al 2011, con circa 894 appuntamenti in vari hotel, secondo le stime degli investigatori.

Dati questi molto rilevanti a Taiwan, dove l’adulterio è severamente penalizzato.

L’adultera è stata condannata a 3.576 mesi di prigione con una pena di quattro mesi di carcere per ogni adulterio commesso.

La denuncia è stata presentata, tempo addietro, dalla moglie di Chang che ha, però, deciso di perdonare il marito e di ritirare la denuncia contro di lui e, per questo, lui non dovrà subire alcuna punizione.

Il caso ha richiamato l'attenzione internazionale, quando si è saputo che anche la donna condannata aveva presentato una querela contro Chang, nel 2011, accusandolo di abuso sessuale, dopo che lei aveva tentato di terminare la relazione extra-matrimoniale e, apparentemente, l'uomo voleva opporsi a ciò.

Seconda la stampa locale la richiesta della donna non è stata poi considerata dal tribunale di Taipei.

Da parte sua, l’ Herald Sun di Melbourne ha riportato che i giudici della contea di Changhua hanno deciso di ridurre la condanna a due anni o al pagamento di 27mila dollari "Poiché il delitto non è così grave come si presentava agli inizi” e ieri hanno definito quella che credono sia la punizione adeguata. Quanto sopra è stato commentato ieri da Yu Shih - ming, portavoce del tribunale.

L'anno scorso, un gruppo di lavoro dell'ONU, in relazione alla discriminazione verso le donne, denunciò il fatto che attualmente esistono ancora paesi dove l'adulterio è duramente punito includendo pene come l'impiccagione o la lapidazione.

Tra di essi l'Arabia Saudita, Pakistan, Yemen, Sudan, Iran, Mali e perfino gli Stati nordamericani, dove, sebbene normalmente non aprono casi giudiziali al riguardo, lo considerano comunque un delitto.

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