9 luglio 1919

Mario Pincherle e la torre Zed all'interno della piramide di Cheope

suoi libri di rottura hanno spesso come risultato lo smascheramento di alcuni falsi misteri dell'antichità

di  Totalità

Mario Pincherle e la torre Zed all'interno della piramide di Cheope

Mario Pincherle nasce a Bologna il 9 luglio 1919 da una famiglia di origini ebree. Il padre, Maurizio, ordinario di clinica pediatrica all'Università di Bologna, subisce i contraccolpi dell'introduzione in Italia delle leggi razziali antisemite e nel 1939 viene costretto a lasciare l'insegnamento. Dovrà poi aspettare fino al 1945 per riottenere la sua cattedra.

Mario si laurea in ingegneria nel 1942 e, dopo solo un anno, diventa partigiano tra le montagne delle Marche. Tutta la famiglia è in realtà costretta alla fuga. Il fratello Leo, rinomato fisico e collega di Enrico Fermi, non solo perde il suo posto di docente universitario all'Università di Padova, ma subisce anche la perdita di un figlio di pochi mesi durante la fuga verso l'Inghilterra.

Questi anni di terribili sofferenze rimangono fortemente impressi nell'animo e nella mente di Mario, che persino quando nel romanzo autobiografico "I Segni" racconta della sua infanzia e poi della sua vita da adulto omette il racconto di questo doloroso momento dalle forti implicazioni, anche a livello di riconoscimento della sua identità ebraica.

Alla fine della guerra ritorna a Bologna e la sua vita prende una direzione più tranquilla. Sposa nel 1954 Francesca Leo dalla quale avrà quattro figli: Maurizio, Roberto, Marina ed Ada. Vive quasi sempre a Bologna e per un breve periodo a Vignola (Modena). Si trasferisce poi nelle Marche e, precisamente, ad Ancona dove rimane fino al 1992 per poi spostarsi definitivamente in Toscana.

La carriera di ricercatore di Mario Pincherle subisce una svolta nel 1965, quando teorizza l'esistenza di una torre, detta poi Zed, all'interno della piramide di Cheope. La scoperta di Mario si basa sull'idea che la piramide di Cheope non sia la tomba del faraone, come si è sempre sostenuto. La deduzione è corroborata dal fatto che all'interno della piramide non è mai sta trovata alcuna mummia. Egli ipotizza che la piramide sia un momento costruito proprio a protezione dello Zed con funzioni di calendario cosmico, osservatorio astronomico e bussola.

Pincherle afferma anche che lo Zed non sia stato costruito dagli egiziani, ma appartenga alla civiltà atlantidea e sia costituito da duecento monoliti di granito per un peso complessivo di circa 60 tonnellate. La scoperta dà impulso ad un nuovo progetto di ricerca volto alla ricostruzione delle tecniche di edificazione impiegate nell'antico Egitto. Gli studi che accompagnano queste ricerche e che si basano sulla lettura della Bibbia, dei testi apocrifi, delle parole di Enoch ed Abramo lo avvicinano ad una dimensione maggiormente spirituale, inducendolo ad approfondire tematiche religiose, scientifiche e filosofiche. L'intento di Mario Pincherle è di avvicinare il lettore ai temi che maggiormente lo interessano, sfatando anche alcune false credenze in campo archeologico, paleontologico e storico.

I suoi libri di rottura hanno spesso come risultato lo smascheramento di alcuni falsi misteri dell'antichità. Grazie alle sue ricerche, descrive il sistema utilizzato dagli egizi per sollevare gli enormi blocchi di granito con cui costruiscono le piramidi; ricostruisce il primo modello di bussola; spiega la tecnica utilizzata da Archimede per incendiare la flotta romana, ed espone addirittura il metodo utilizzato dagli antichi per ottenere la granulazione dell'oro. Tra le sue ricerche più importanti c'è quella sui ventidue archetipi, già utilizzati anche da Socrate ePlatone.

Negli anni Settanta e Ottanta i suoi studi fanno sorgere una certa diffidenza nei suoi confronti, soprattutto da parte degli editori e dagli ambienti accademici tradizionali. Ma lo scrittore prosegue sulla sua strada, continuando a pubblicare testi e aprendo la via alla conoscenza olistica del terzo millennio.

Tra i suoi testi: "La nuova Etruscologia" (1999), "Il segreto dell'Arca" (2000), "Il Vangelo della Gioia" (2001), "IlGesù proibito" (1997), Il Vangelo di Gesù bambino" (1999), "La grande Piramide e lo Zed" (2000), "Acquario" (2000), "Il quinto Vangelo" (2001), "Leopardi segreto" (2006), "Il libro di Abramo: i trentadue sentieri della saggezza" (2009), "Giobbe: il segreto della Bibbia" (2009), "Katherine Mansfield, una strana morte" (2005).

Grande conoscitore di lingue antiche, Mario Pincherle ha anche tradotto molti testi antichi tra cui gli apocrifi "Il Vangelo di Tommaso" e "Il libro di Enoch", entrambi tradotti dall'aramaico.

Mario Pincherle è morto a Bientina (Pisa) il giorno 23 settembre 2012 all'età di 93 anni.

Tratto da www.biografieonline.it

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.