27 giugno 1884

Gaston Bachelard: filosofia e scienza in versione poetica

Differenziandosi dalle posizioni del positivismo e del neopositivismo, vede inerire alle scoperte scientifiche, la cui genesi non gli si mostra riducibile alla sola razionalità, l'attività dell'immaginazione

di  Totalità

Gaston Bachelard: filosofia e scienza in versione poetica

Gaston Bachelard. - Filosofo francese della scienza (Bar-sur-Aube 27 giugno 1884 - Parigi 1962). La sua riflessione sulla scienza muove dall'inadeguatezza sia dell'idealismo sia dell'epistemologia positivistica dopo la rivoluzione nella fisica contemporanea. Contro la concezione razionalista di un sapere scientifico definitivo, unitario e continuamente in aumento B. sostiene un'interpretazione storica della scienza in cui si riconosce la presenza di rotture radicali, l'importanza degli errori e il ruolo centrale di una ragione applicata da cui derivano le nuove ipotesi. Tra le sue opere va innanzitutto ricordata Le nouvel esprit scientifique del1934.

VITA E OPERE

Ha insegnato storia e filosofia delle scienze a Digione (dal 1930 al 1940) e alla Sorbona di Parigi (1940-1954). Critica il razionalismo assoluto cartesiano, contrapponendogli un razionalismo "applicato", che cerca cioè la giustificazione dei suoi principi soltanto nella sua applicazione (Le pluralisme cohérent de la chimie moderne, 1932; Le nouvel esprit scientifique, 1934, trad. it. 1951; La dialectique de la durée, 1936; L'expérience de l'espace dans la physique contemporaine, 1937; La formation de l'esprit scientifique: contribution à une psychanalyse de la connaissance objective, 1938; La philosophie du non, 1940; Le rationalisme appliqué, 1949, trad. it. 1975; L'activité rationaliste de la physique contemporaine, 1951; Le matérialisme rationnel, 1953). Differenziandosi dalle posizioni del positivismo e del neopositivismo, B. vede inerire alle scoperte scientifiche, la cui genesi non gli si mostra riducibile alla sola razionalità, l'attività dell'immaginazione. Questa è però anche all'origine degli "ostacoli epistemologici" che egli vede contrapporsi al procedere della razionalità scientifica stessa. Al fine di giustificare tale contraddittorietà interna allo sviluppo scientifico, B. allarga il suo campo di indagine allo studio dell'attività dell'immaginazione nel suo complesso: cioè quale si esprime non solo nella scienza, ma anche nella poesia e, in generale, nell'animo umano. L'interpretazione di tali ambiti dell'immaginario è infatti complementare alla critica dell'indebito inserirsi dell'immaginazione nella razionalità scientifica. Un'ampia parte della produzione di B. è poi dedicata a ricostruire la genesi della poesia con un'impostazione che applica alla creazione fantastica alcuni suggerimenti della psicanalisi freudiana (L'intuition de l'instant, 1932, trad. it. 1973; La psychanalyse du feu, 1938, trad. it. 1973; Lautréamont, 1940; L'eau et les rêves: essai sur l'imagination de la matière, 1942; L'air et les songes: essai sur l'imagination du mouvement, 1943; La terre et les rêveries de la volonté: essai sur l'imagination des forces, 1948; La terre et les rêveries du repos: essai sur les images de l'intimité, 1948; La poétique de l'espace, 1957, trad. it. 1975; La poétique de la rêverie, 1960, trad. it. 1973; La flamme d'une chandelle, 1961).


Tratto da treccani.it

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