Nouvelle vague della politica italiana

E il politico di casa nostra scoprì la bicicletta

E’ una moda ecologista da inculcare agli elettori o semplice propaganda?

di  

Passeggiando in bicicletta accanto a te

pedalare senza fretta

la domenica mattina

fra i capelli una goccia di brina…

Mai come ora le parole della nota canzone di Cocciante sembrano state create appositamente

per i nostri politici che da un po’ di tempo a questa parte appaiono tutti appassionatamente desiderosi di pedalare e di diventare dei novelli Bartali.

E’ una moda ecologista da inculcare agli elettori o semplice propaganda politica?

Giorni fa le telecamere di varie TV, nazionali e non, ci hanno mostrato il neo eletto sindaco di Roma Marino, spostarsi verso il Campidoglio con la due ruote, ma guarda caso attorniato di giornalisti e vigili urbani che sembravano spingerlo al traguardo prestabilito.

Di solito se si vuole andare in biciletta si fa con il massimo della naturalezza e spontaneità, mentre qui abbiamo visto un politico affannarsi come stesse salendo il Pordoi, per poi scendere dal mezzo e spingere la bici a mano. Sembrava un po’ tutto preparato!

Se si possiede un puro sentimento ecologista si deve indossare anche il casco, mentre il buon Ignazio ne era privo, forse consapevole che un altro arduo peso in testa lo avrebbe obbligato ad attaccarsi a un tram di linea, tanto era stravolto dalla fatica nonostante il sorriso Durban’s sempre presente.

Ma non c’è solo lui ad ergersi a adoratore della bicicletta.

Di immagini di politici atti a pedalare ne potremmo trovare un’infinità su internet; dal Sindaco De Magistris, all’altro sindaco Pisapia, alla Santanchè, a Renzi e via dicendo.

Improvvisamente tutti con la maglia rosa, tutti pronti a schivare pedoni e segnali stradali, a beccarsi lo sfiato delle automobili, ma principalmente, guarda caso, tutti sempre e comunque sorpresi dalla telecamere e dalle Canon dei fotoreporter.

Non pensate che questi capoccioni della politica nostrana abbiano inforcato le loro biciclette forse per una sovrabbondanza di umiltà che, invece, altro non è che pura e semplice superbia?- poiché quando si spostano in auto non sono facilmente riconoscibili e non li considera nessuno, mentre in bicicletta, e cioè allo scoperto, vogliono dimostrarsi degli energici e assidui sostenitori del “ siamo persone come voi; tali e quali”, per poi smentirsi subito magari prenotando l’aero statale per qualche ora di shopping da Harrods.

Ma no, loro non lo farebbero mai, è solo personale animosità toscana.

Tornando, e concludendo, con Marino, al quale non possiamo che battergli le mani, per la sua straordinaria dote di trasformista del lavoro in quanto, partito come medico chirurgo, si è modificato in politico di livello, e da qui in sindaco, per poi, non contento, ciclista con elucubrazioni da vincitore del Tour de France.

E tutto nella massima semplicità senza alcuna forma di vanità.

Mah, sarà! E’ meglio ascoltare il seguito della canzone di Riccardo “Ricciolo Pendulo”

Lungo i viali silenziosi accanto a te, 
con quegli occhi allegri e accesi d'entusiasmo ragazzino, 
che ne dici ci mangiamo un panino, 
c'è un baretto proprio qui vicino, 
mentre il naso ti stai soffiando, 
io mi sto sempre più innamorando.