Uno dei favoriti del Premio Strega

Walter Siti, Resistere non serve a niente, Rizzoli, 2012

Il mondo descritto da Siti è fin troppo realistico per non indurre un senso di costernazione profondo

di Simonetta  Bartolini

Walter Siti, Resistere non serve a niente, Rizzoli, 2012

La copertina del libro

Considerato fra i super-favoriti per la conquista del premio Strega l’ultimo romanzo di Water Siti, Resistere non serve a niente (Rizzoli) lascia il lettore costernato, disgustato, consapevole in parte ammirato, ma alla fine insoddisfatto.

Siti utilizza la tecnica della metanarrazione per cui lo scrittore appare all’inizio e alla fine in prima persona, per dichiarare di essere obbligato a nascondersi dietro il narratore onnisciente dovendo raccontare, su richiesta del protagonista, la storia di un talebano della finanza.

Si tratta di un’operazione finanziaria anche quella del romanzo che l’io narrante dichiara di aver accettato di scrivere per ripagare il committente di averlo salvato dallo sfratto dalla sua vecchia casa.

Dunque fino dall’inizio il puzzo di zolfo della corruzione si impone come cifra determinante, corruzione, che si intreccia con la criminalità organizzata della mafia ormai indirizzata a conquistare definitivamente il mondo della finanza.

Il mondo descritto da Siti è fin troppo realistico per non indurre un senso di costernazione profondo, i riferimenti e i meccanismi troppo precisi e riconoscibili per non disgustare consapevolmente di conseguenza il lettore non può non ammirare la capacità di Siti in affondare lo speculum nella carne viva e putrescente del fondamentalismo finanziario.

Quel che manca al protagonista di queste pagine, una sorta di Bel Ami del mondo contemporaneo, e alla storia che lo circonda, è l’ipotesi di riscatto al posto del quale sembra di intravedere un compiacimento, francamente fastidioso, negli aspetti più sordidi (dal sesso ai rapporti sociali) che permeano senza sosta le pagine del romanzo.

Come diceva Nietzsche contemplare l’abisso è rischioso, si rischia di considerarlo ineluttabile e assoluto, esclusivo e privo di alternative, accade quando l’abisso guarda dentro di noi. 

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 03/06/2013 18:23:20

    Bisogna essere forti per leggere questo libro, da quanto ho capito...bene, le sfide sono fatte per essere accettate. :-D

  • Inserito da SABYDA il 03/06/2013 18:15:59

    Riprendo le parole di Nietzche " l'abisso è rischioso, ...............accade quando l'abisso guarda dentro di noi" è proprio lì il dilemma tutti hanno paura a farsi guardare dall'abisso ecco perchè forse il titolo Resistere nn serve a niente......se una persona è estroversa ed è vera. nn ci sono problemi a farsi guardare.... altrimenti c'è una nebbia intorno ad essa e dentro di lei.

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