“bella d’erbe famiglia e d’animali”

L’inquietante lucina di Moresco

Si scoprirà che proviene da una casa abbandonata dove vive altrettanto solitario che il protagonista, un bambino. Autonomo, apparentemente sereno, rassegnato ad una normalità anormale il bambino provvede a se stesso

di Simonetta  Bartolini

L’inquietante lucina di Moresco

Se si ama la bella scrittura, il narrare seducente, lo stile coinvolgente allora è praticamente obbligatorio leggere l’ultimo libro di Antonio Moresco La lucina pubblicato nella nuova collana Mondadori delle Libellule.

Nella Lettera all’editore che previene il romanzo l’autore spiega che questo libro nasce quasi per volontà propria dalla costola del maggior romanzo che Moresco sta scrivendo. Una storia che si è fatta largo da sola, che ha imposto la propria signoria sullo scrittore lo ha costretto a seguirla per i territori fiabeschi ove voleva condurlo.

E come ogni bravo scrittore Moresco si è docilmente lasciato convincere, perché la storia era suscitata da quella “lucina” del titolo: misteriosa, puntuale ogni sera alla stessa ora, dall’altra parte della valle dove chi dice io nel romanzo ha preso solitaria dimora lontano dalle distrazioni del consorzio umano.

Così la solitudine del protagonista e il suo inesausto colloquio con la “bella d’erbe famiglia e d’animali” viene turbata dalla curiosità di scoprire da dove provenga quella lucina.

Si scoprirà che proviene da una casa abbandonata dove vive altrettanto solitario che il protagonista, un bambino. Autonomo, apparentemente sereno, rassegnato ad una normalità anormale il bambino provvede a se stesso in tutto e per tutto, non cerca aiuto, perché ripete sempre al suo adulto interlocutore che lo osserva con stupore, lui è abituato. Abituato a lavare, stirare, pulire, cucinare. Un po’ meno a studiare anche se vi si dedica con costante acribia ma pessimi risultati.

Il romanzo ci trascina con dolcezza in questo mondo fatata, dove un bambino provvede a se stesso, va alla scuola serale, non ha mai nessun che lo aiuti o gli faccia compagnia, ma ha paura del buoi, perciò tiene tutta la notte accesa quella lucina.

Già, il bambino è speciale, e quando finalmente il protagonista adulto gli chiederà spiegazioni il lettore scoprirà con dolce sgomento che appartiene al mondo dei morti.E se pensate che questa sia la conclusione sbagliereste perché dovrete arrivare all’ultima pagina per scoprire il perché e il fine di questa meravigliosa fiaba per adulti che Moresco ha voluto donarci.


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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da pescotto il 12/07/2013 12:22:38

    Ciao a tutti Ho letto il romanzo ed anche l'ultima pagina. A me però non è chiaro: il bambino e l'uomo sono la stessa persona? L'adulto muore e viene preso per mano dal bambino?

  • Inserito da Loredana il 18/04/2013 11:25:33

    Bellissimo invito alla lettura, questo. Ora sono curiosa di leggere quell'ultima pagina...

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