L'ultimo libro di Franco Cardini

La Storia della città delle storie, Gerusalemme bacile d'oro pieno di scorpioni

Una stupenda ricostruzione del maggior medie-vista italiano della città delle tre religioni monoteiste e non solo

di Alessandro  Bedini

La Storia della città delle storie, Gerusalemme bacile d'oro pieno di scorpioni

La copertina del libro

Gerusalemme è un bacile d’oro pieno di scorpioni” è il geografo arabo al-Muqaddasi a scrivere questa frase nel X secolo che a più di mille anni di distanza è purtroppo ancora attuale.

Ne è convinto anche Franco Cardini che nel suo Gerusalemme una storia ( Il Mulino, Bologna, 2012, pp. 311, € 16,00), stupenda ricostruzione delle tante storie di cui la città santa è l’epicentro, non può fare a meno di mostrarsi addolorato per la condizione che nei secoli ha caratterizzato le vicende che riguardano Gerusalemme.

E’ una straordinaria cavalcata attraverso i secoli quella che il celebre storico fiorentino ci propone, uno struggente atto d’amore verso la città considerata santa dalle tre grandi religioni monoteiste. Sì perché la storia di Gerusalemme riguarda tutti noi, credenti e non credenti, quello che gli ruota intorno ci appartiene, ci coinvolge, ci affascina.

Da quando circa cinquemila anni fa fu edificata sopra uno sperone roccioso sulle colline della Giudea, tra il Mediterraneo e il Mar Morto, fino ad oggi, Gerusalemme non ha mai goduto di una pace duratura. A momenti di espansione e di tranquillità, come all’epoca dell’imperatore Giustiniano, sono seguiti invariabilmente lampi di guerra: la conquista mussulmana del “buon califfo” Umar, la riconquista del Basileus orientale Eraclio, dopo il conflitto con i persiani e poi l’epoca crociata, movimento nato nell’Occidente cristiano che porterà guerra nei Luoghi Santi del Vicino Oriente, infine la conquista ottomana, e in epoca più vicina a noi, il mandato britannico, la nascita dello stato d’Israele, il più che sessantennale conflitto arabo-israeliano.

Tutto ciò si avvita intorno a Gerusalemme come una spirale, alla sua storia, all’amore smisurato che popoli e nazioni gli riservano, ma che sfocia nell’odio reciproco e porta su quelle colline di Giudea, distruzione e morte.

Sono tante le storie che si possono raccontare su Gerusalemme, Cardini ricorda ad esempio come, a partire dalla prima metà del XIX secolo, la città abbia conosciuto un grande fervore edilizio e come un ebreo livornese-inglese, sir Moses Montefiore, abbia fondato un villaggio fuori dalle mura ottomane, sia stato protagonista dell’insediamento di numerose famiglie ebree in quel borgo, kollel in lingua ebraica, e come da lì sia partito un movimento culturale, economico, politico e financo edilizio, che avrebbe mutato l’assetto urbanistico ma anche il tessuto economico della città santa, con il sorgere di nuovi quartieri e di importanti manifatture.

La nascita del movimento sionista, siamo nella seconda metà dell’ ‘800, sconvolgerà di nuovo gli assetti politico-istituzionali della Palestina e di Gerusalemme. Nel 1862 il rabbino Zevì Hirsch Kalischer aveva sostenuto che l’avvento del Messia, atteso dal popolo ebraico, non sarebbe avvenuto miracolosamente ma solo con il ritorno del popolo di Israele nella Terra Promessa. Iniziò dunque un vero e proprio esodo di numerose famiglie ebree verso  Eretz Israel, che vennero accolte dai coloni di Palestina, andando così a incrementare quello che poi sarebbe divenuto il “focolare nazionale ebraico”.  

E’ in questo lasso di tempo che si verificheranno le prime tensioni tra la popolazione arabo-mussulmana, insediata da secoli nella Palestina e gli ebrei, molti dei quali provenienti dall’Europa e in particolare dalla Russia dove venivano perseguitati.

Ancora guerra, ancora scontri per quel fazzoletto di terra e per quella città che in molti, forse in troppi, credono santa.  “Questa non è una città è un’illusione – sentenzia Amos Oz a proposito di Gerusalemme – a volte sembra che la città non esista”.

Franco Cardini gli fa eco, per lui Gerusalemme non è solo una città è la vita di ciascuno di noi “ la nostra avventura interiore, il nostro viaggio, la nostra vera crociata, è la conquista di un senso da dare alla vita”. E’ per questo che il grande storico ripete col Salmo: se ti dimentico Gerusalemme si secchi la mia mano destra. La mia lingua si attacchi al palato se non pongo te al di sopra di ogni mia letizia.

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da NewBalance547 il 15/11/2014 10:47:59

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  • Inserito da Loredana il 07/02/2013 15:37:20

    Bellissima la definizione di Gerusalemme come bacile d'oro pieno di scorpioni. Già questo mi ha convinto a cercare il libro...oltre al fatto che conosco poco la storia di Gerusalemme, a parte quello che attraversa la vicenda delle crociate.

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