L'ex avvocato

L’errore giudiziario torna protagonista dell’ultimo romanzo di Grisham

Quanti drammatici e avvincenti romanzi del genere potrebbe scrivere se prendesse a modello il sistema giudiziario italiano e le sue falle?

di Simonetta  Bartolini

L’errore giudiziario torna protagonista dell’ultimo romanzo di Grisham

La copertina del libro

Dopo l’incursione nel mondo del baseball, con Calico Joe, buon romanzo sul tema del perdono e della seconda possibilità, John Grisham torna al legal thriller con L’ex avvocato  (Mondadori), e torna ad appassionarci con il genere nel quale eccelle.

Malcolm Bannister , avvocato di colore radiato dall’albo e incarcerato con un’accusa di riciclaggio, ha già scontato metà della sua pena. In carcere si dedica a prestare assistenza legale agli altri detenuti per compore ricorsi, o ottenere permessi.

L’Fbi è costretto a rivolgersi a lui per il caso dell’omicidio misteriosissimo di un giudice, sul quale non c’è  nessun indizio, nessuna pista, insomma come si suol dire “la polizia brancola nel buio.

E allora anche un detenuto ex avvocato può essere utile essendo in possesso di informazioni che possono sciogliere il mistero. Ovviamente il patto sarà la sospensione della pena.

Torna un grande Grisham con una trama degna dei suoi migliori romanzi, ma soprattutto, lo scrittore americano torna alla polemica nei confronti del sistema giudiziario e nei confronti dell’errore giudiziario, vi ricordate il durissimo Io confesso, denuncia amara di una tragica e colpevole ingiustizia perpetrata dal sistema giudiziario?

Ogni volta che leggiamo un libro di Grisham di questo genere ci chiediamo: che capolavoro potrebbe venir fuori dalla sua penna se vivesse in Italia, e soprattutto che mole infinita di romanzi potrebbe pubblicare vista l’abbondanza di suggestioni giuridiche?

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