Editoriale

Lettera aperta (anche troppo) a Matteo Renzi

La penso diversamente da lei su molte, forse troppe cose, ma amo il mio Paese e allora, se scendesse in campo, la sosterrei

Domenico Del Nero

di Domenico Del Nero

aro sindaco, chi le scrive non è un suo fan e nemmeno un suo estimatore: me lo impediscono due cose, il fatto di essere di “destra” (quella vera, non quella lavata con Perlana  a Fiuggi) da sempre, e il fatto di essere fiorentino. 

Per il primo punto, ho una mia visione del mondo totalmente allergica a ciò che sa di sinistra e dintorni; per la seconda … beh, già il fatto che lei sia di Rignano (che è come dire Monculi soprEmpoli)  mi renderebbe alquanto indigesto il fatto di averla come mio primo cittadino; ma aldilà di questo, non mi sembra proprio, con tutta sincerità e franchezza, che lei si sia impegnato per la città più bella del mondo neppure un quarto di quanto essa meriti.

Questo, per essere chiari. So che molti della mia area politica (o sedicenti tali) sono giunti al punto di iscriversi  alle primarie del PD per votarla. Posso assicurarle che mi sarei bruciato la mano prima di fare una cosa del genere; mi sarebbe sembrato anzitutto un insulto a me stesso e alla mia storia, ma in definitiva anche a Lei, che chiedeva  - legittimamente – l’investitura alla sua area politica, che è l’antitesi dei miei valori e della mia concezione del mondo.

Bene. Ha visto i risultati. Io non credo, caro sindaco, che lei abbia né la statura né la stoffa del  leader.

Ma ….

Ma  dal momento che non posso neppure lontanamente sperare di avere un premier secondo i miei valori e la mia visione del mondo (del resto, mai l’ho avuto in tutta la mia vita di cinquantenne) ;  poiché, pur sentendomi toscano e fiorentino ancor prima che italiano ( non parliamo poi di quella “cosa” puramente economica e finanziaria che è l’Europa dei mercanti e mercati) ho a cuore il mio paese, dico oggi come Robert Brasillac: “ il mio paese mi fa male”.

Mi fa male, perché lo vedo in mano a una classe politica senza faccia e senza vergogna.

Mi fa male, perché vedo che chi dovrebbe rappresentarci ha solo a cuore i propri indegni privilegi e la propria autoconservazione; vedo un PDL disposto a vendersi persino a quel Monti che sino a ieri diceva di disprezzare e che ha strozzato un paese a forza di tasse e gabelle, scagliandosi contro quel ceto medio che è, con tutti si suoi limiti e i suoi difetti, la spina dorsale della nazione; o in alternativa, riproporre chi, nella  più benevola delle considerazioni, non è stato capace di mantenere un decimo di quel che ha promesso.

 Perché vedo, anche dall’altra parte, una foia di potere fine a se stessa, basata su una concezione della politica vecchia e bocciata dalla storia, erede tra l’altro di una ideologia sanguinaria e del peggior bacchettonismo da sacrestia rancida (e glielo scrive un cattolico convito, non un ateo), che ha fallito quanto e più del primo, rinnegando tra l’altro i più sacri principi di quella Fede a cui dice di rifarsi.

E nel mezzo …. Tra fini e casini (sì, scritto minuscolo perché nel loro caso nomen est omen, ed è meglio esser chiari)…. Gente che ha rivoltato più casacche di un Fregoli  (con tutto il rispetto per un grande artista e un grande comico)  passata da un’alleanza all’altra,  con la stessa credibilità di un anellide sciancato.

Signor sindaco, di mestiere faccio l’insegnante. E sono stufo di non saper cosa dire ai miei ragazzi per il loro futuro; di dover dir loro, pur insegnando in un liceo classico, che non è consigliabile che studino lettere perché nella società di oggi la cultura rischia di portarti alla fame;  sono stufo di vederli sudare per un futuro che forse non avranno perché questo è il paese”dei furbi” perché solo chi si prostituisce (e  a volte, non solo metaforicamente) o chi è amico del giaguaro può avere qualche possibilità, mentre vedo ragazzi straordinari lavorare di giorno e studiare di notte per quello che magari resterà solo un pezzo di carta.

Per questo le dico; vorrei provare a crederle, anche perché non al momento non ci sono altre possibilità. Lei ha detto di voler “rottamare”  la vecchia classe politica, si è commosso perché un ragazzo le disse che grazie a lei aveva ripreso speranza nella politica … e allora , nonostante il mio passato, nonostante la mia diffidenza e pur essendo probabilmente lontano da lei abissi siderali per tantissime cose le dico: abbia il coraggio di farlo.

Impugni il giglio di Firenze, si ricordi di Machiavelli, di Cosimo il Vecchio e di Cosimo Primo; si ricordi che Firenze è l’Italia e la sua civiltà e che fino all’ultimo granduca di Toscana (Dio lo abbia in gloria!) siamo stati uno dei primi fari d’Europa; e se davvero ci credeva, continui la sua battaglia.

Mandi al diavolo tutto, Pd, Pdl e quant’altro,  spacchi tutto per davvero, abbandoni le categorie di destra o sinistra, questa politica vecchia che pensa solo a se stessa e ai propri laidi privilegi, che fa della proprietà un furto e della casa un reato sposando la peggiore tradizione marxista a quella dei signori del capitale … faccia il rottamatore a 360 gradi, lo faccia per davvero e SUBITO …. Non certo per me che le scrivo, ma per i nostri ragazzi, per il nostro paese che merita un destino un miliardo di volte migliore di quello che gli stanno preparando.

Lo faccia e in molti, credo, la seguiranno … persino chi le scrive.  

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