Chi scegliere alle prossime, imminenti elezioni?

Berlusconi, no! Bersani, no! Grillo, no! Il tris di centro, no! Vuoi vedere che...

Renzi dichiara di pensare al prossimo mandato da sindaco nel 2014, ma per ora potrebbe essere l'unica alternativa accettabile

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Berlusconi, no! Bersani, no! Grillo, no! Il tris di centro, no! Vuoi vedere che...

Chi potremmo mai scegliere come successore dell’attuale leader di governo, quando la lista dei candidati papabili prevede persone, vecchie persone, che 24 ore prima dicono che “Monti ha inginocchiato l’Italia, e lo stesso leader mi ha reso inviso di fronte a tutta l’Europa”, per poi ripensarci, e come bandiera che sventola di fronte ad una tempesta di vento, affermare

Pronto al passo indietro se rimane Monti.”

Oppure persone che rifiutano le critiche e cacciano chi non è d’accordo con loro.

E altre che avevano la possibilità dii innovare, ma per mantenere potere e privilegi nonché consenso della vecchia nomenclatura hanno truffato il giocato per escludere l’ultimo arrivato.

Ci sarebbero poi quei piccoli vecchi che si fingono giovani, ma propongono l’antica politica democristiana senza scostarsi di una virgola dal sistema che con la scusa di opporsi ai comunisti ha mal governato l’Italia per 50anni.

Ecco, questi sono i protagonisti in campo.

Lo stato confusionale con cui si è riproposto il Cavaliere ha manifestato, nuovamente, quanto le sue parole siano effimere e transitorie, proponendo una sua teoria politica espressa con piglio battagliero per poi, ripresentarsi l’indomani con il solito voltafaccia.

Sembra, quasi, a questo punto, che fatto sapere del ritorno di Ruby a gennaio, e allungati ut soleti tempi processuali, ora possa riproporsi tranquillamente con le sue sventagliate senza senso come ai bei tempi che furono.

Che gli frega di prenderci tutti in giro? Di esporci alla forca mediatica internazionale?

Ancora una volta in più, il disinteresse con cui ci manipola, mostra la sua totale indifferenza per chi, invece, aveva, come il sottoscritto, ancora una microscopica fiducia in questo suo insperato ritorno; solo per il fatto, di aggiustare e modificare, con le indispensabili riforme, questa nostra giustizia, oramai declassata agli ultimissimi posti del ranking mondiale.

Macché, prima di tutto lui ed i suoi interessi, poi, forse, l’Italia di noi cittadini.

Beppe Grillo, invece, è l’altra grande delusione. Deve aver accumulato una grande dose di frustrazione se ha messo on line quel video farneticante, simil esecrazione, con cui ha attaccato chi ha osato criticarlo.

Offendere duramente chi ha votato alle primarie del PD, serve solo a stemperare il suo animo astioso verso un elettorato che non lo apprezza, ma non tanto per la sua sibillina politica, quanto proprio per il suo atteggiamento da austero padrone della baracca, che si scaglia contro chiunque abbia l’ardire di dissentire apertamente.

Il comico ha sempre detto che il M5S non appartiene a lui, ma al popolo tutto, e forse i silurati dal partito non fanno parte del popolo? Quindi, vuol far intendere, che se certun cittadino volesse criticarlo, verrebbe sbattuto fuori a calci e improperi?

E’ incomprensibile il silenzio, la mancanza di spiegazione, con cui Grillo ha epurato Giovanni Favia e Federica Salsi.

Queste prese di posizione sanno tanto di avvertimenti, usati in certi regimi anche ai nostri giorni: se non fate come dico, guai a voi, e guai a voi sta per toglietevi dalle

Bersani, l’eterno perdente, non ha proprio l’allure del capo, del leader capace di traghettare l’Italia dal disastro a una sponda almeno, relativamente, tranquilla.

Ma non sarebbe neanche questo insuperabile, spesso si dice e a ragione che la carica crea il capo, se non fosse che Bersani ha perso volontariamente perso, anzi pervicacemente rinunciato e quindi perduto, l’occasione di proporre la sinistra come vera forza alternativa al vecchio che ha devastato l’Italia.

Certo la sinistra non ha le mani pulite e l’anima monda rispetto al disastro, però questa poteva essere l’occasione di tagliare i ponti con un sistema di potere corrotto, fatto di privilegi intollerabili e soprattutto dannosi per il Paese. E l’occasione sarebbe stata cooptare Renzi, farne la propria bandiera, lasciare che fosse lui a cambiare uomini e metodi per poi subentrare nel momento in cui il giovane sindaco di Firenze avesse avuto bisogno (e ne avrebbe avuto) del supporto dato dall’esperienza e dalla maturità indispensabili per governare un Paese in acque critiche come l’Italia.

Certo sarebbe occorsa intelligenza, vera capacità politica, e soprattutto vera voglia di fare il bene dell’Italia e non di una parte o di un partito o della nomenclatura che lo compone.

Doti che evidentemente Bersani non ha.

E che dire di Casini, di Fini, di Montezemolo, e di tutti quegli pseudo centristi orfani della mamma DC che non hanno ancora elaborato il lutto e non sono riusciti a diventare adulti? Meglio tacere.

Già ieri, ho detto di Renzi, che è troppo giovane, che il suo idealismo ( apprezzabile) non tiene conto del pragmatismo con il quale deve scontrarsi, il suo progressismo ha una tinta molto appariscente ma manca della sostanza veramente riformista di cui l’Italia ha bisogno.

Ciò non toglie che Renzi possa essere una risorsa, perché l’immaturità nutrita, come nel suo caso, di idee chiare quanto al rinnovamento necessario - abbandono dei privilegi, riforma della casta, vera revisione della spesa pubblica tagliando, senza se e senza ma, quella ingoiata dalla politica, snellimento degli apparati di governo - le idee chiare, dicevo, a questo proposito sarebbero il passo indispensabile verso un futuro. Sì, un futuro senza aggettivi, abbiamo bisogno anche e soprattutto di quello perché adesso non lo abbiamo.

Renzi potrebbe essere l’anello di congiunzione tra due sponde culturalmente divise e diverse, ma non più come prima. Infatti, è ormai dimostrato che destra, centro e sinistra non hanno più alcun significato e anzi, in quanto parti nelle quali si arroccano antichi privilegi e insopportabili baronie, sono dannose e da cancellare.

Renzi potrebbe essere il leader da appoggiare, sia dal centrosinistra, sia dal centrodestra, ovvero se lui rinunciasse a identificarsi in una parte politica per scegliere di essere la guida degli italiani che vogliono la resurrezione del Paese.

Per far questo dovrebbe ridurre i troppi specialisti della comunicazione, che nella sfida delle primarie, lo hanno trasformato in un personaggio godibile all’apparenza, ma di ben poco valore nell’esplicazione di un programma valido. Il modus di Renzi è quello di attrarre e sedurre con maniere garbate, seducenti e spiritose, con battute tranchant e slogan efficaci, certo ricorda un po’ il Berlusconi che convinse l’Italia, ma se Renzi sapesse nutrire la seduzione  di fatti concreti e non di vuote promesse sarebbe il vero enfant prodige sul quale puntare.

Bene, approfittiamo di tale discontinuità rispetto al passato, mi riferisco a ambedue le palizzate, un unico leader, che non sarà un Henry Kissinger o un Tony Blair, un Warren Christpher o un James Baker, ma che almeno ha qualcosa di innovativo.

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da pietro46 il 13/12/2012 22:29:21

    Dott.Melani,sta cercando Renzi?Vada a Firenze,c'è tornato dalla sera del primo incontro televisivo,quello a 5 su sky.Dopo ha parlato ed agito sempre Dario Ballantini,quello di 'striscia la notizia'.Ed ancora,sempre Lui,quasi tutte le sere.E sempre su 'striscia'.Vada a Firenze e ci dia qualche notizia...positiva.Ci stavamo chiedendo "Chi ha ucciso l'uomo ragno?"

  • Inserito da Loredana il 13/12/2012 17:33:33

    In effetti, non si sa davvero per chi votare, questa volta. In passato, c'era ancora qualcuno verso cui nutrire una gocciolina di fiducia, nonostante tutto. Quest'anno montiano, gli scandali continui, la crudeltà e meschinità d'animo di tutta la classe politica italiana, dal primo all'ultimo schieramento, unito alle loro incomparabili facce di tolla di fronte ai provvedimenti votati velocemente per tenersi attaccate le poltrone ai glutei, hanno davvero distrutto qualunque tipo di apertura gli italiani avessero per la politica. I vaneggiamenti a voltafaccia di Berlusconi, e ora persino le intemperanze autoritarie di Grillo. E non riusciamo assolutamente a liberarci da soli da questo pantano di menefreghismo, avidità, incompetenza. Se non ricordo male dai miei studi scolastici, ci siamo trovati diverse volte impantanati nei problemi, e ogni volta veniva qualcuno a liberarci, magari dall'estero. E non mi riferisco solo agli Americani venuti a liberarci nella Seconda Guerra Mondiale, ma ci sono esempi anche prima dell'unificazione. Dovremo aspettare che qualcuno venga a fare ordine in casa nostra per noi? Obama? Hollande? I russi? I cinesi?

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