Il Libro sacro dell'erotismo Indù, il famoso Kama Sutra

ll sesso nell'antichità. Viaggio in tre puntate da l'Epoca Preistorica, alla cultura Mesopotamica...(Terza e ultima parte)

In Oriente, la società cercava la conoscenza e il manifestarsi delle funzioni sessuali

di Tuarum  investigationum gratiâ

ll sesso nell'antichità. Viaggio in tre puntate da l'Epoca Preistorica, alla cultura Mesopotamica...(Terza e ultima parte)

San Paolo, molto influente tra gli apostoli, aveva già proposto il celibato e l'astinenza come ideali primari, ma vista l’impossibilità della cosa propose il matrimonio come unico luogoove poter realizzare e legittimare la passione e la lussuria.

Il mito di Adamo ed Eva pone le donne, come faro della tentazione, al punto d’affermare anche nella Lettera ai Corinzi che "... bene è l'uomo che evita il contatto con la donna. Tuttavia, per evitare la fornicazione, ogni uomo abbia la propria moglie, e ogni donna il suo marito. (...) Se non possono osservare la continenza, si sposino. E’ meglio sposarsi che bruciare. " 

San Girolamo, considerava che ogni contatto sessuale allontanasse un po' più dallo Spirito Santo e, d'altra parte, papa Gregorio il Grande, nel secolo V, indica che il peccato originale è ereditario: "L'appetito dei nostri genitori per la carne è la causa della nostra vita e per quel motivo siamo peccatori."

La rigida morale sessuale è stata fortemente influenzata dalla dottrina agostiniana del IV secolo

S. Agostino, padre della Chiesa Cattolica, libertino in gioventù, in seguito rinuncerà al suo passato, e arriverà a considerare il sesso come qualcosa di atroce, infernale, simile al marciume o al pus. 

La rinuncia del piacere e del sacrificio doveva essere obbligatoria. Affermava che, “niente fa discendere tanto la mente virile, come le carezze di una donna”, evidenziando i sentimenti di colpa dovuti alle esperienze sessuali passate.

Tutto ciò darà luogo a un sentimento di colpevolezza e malessere che si estenderà tra i cristiani, obbligati a vergognarsi del proprio corpo e alla repressione dei loro istinti naturali.

Per lui, la sessualità e la procreazione erano inseparabili, e sosteneva che il desiderio sessuale “è una tendenza animalesca che potrebbe essere giustificata ed orientata verso il bene, a patto che l'atto sessuale abbia come finalità la procreazione”.

Descriveva il sesso "come un fenomeno che si impadronisce completamente della persona, facendogli perdere il controllo, provocando scosse violente che non corrispondono al controllo della vera volontà."

Altrove e per altre religioni, come nell’ Oriente antico, con riferimento l’Islamismo e l’Induismo, hanno mostrato un atteggiamento verso la sessualità molto più positivo che in Occidente. 

In Oriente, la società cercava la conoscenza e il manifestarsi delle funzioni sessuali.

Nella società induistail sesso è un segmento che approva quasi tutti i comportamenti legati ad esso. In Cina, la carnalità non era un dato di fatto che ispirava paura, né concepito come peccato, ma piuttosto, era considerato un atto di culto e di venerazione, come il sentiero che conduce all'immortalità.  

Nell'antica Cina e in Giappone, i manuali ancestrali, proliferavano cantando l'estasi del piacere sessuale nelle sue dispiegate modalità. 

I più conosciuti si fecero appresero in India, come il Libro sacro dell'erotismo Indù, il famoso Kama Sutra, che insegna le maniere di trasformare il piacere della sessualità in un'esperienza quasi mistica. Quest’opera è considerata come il lavoro basilare sull'amore nella letteratura sanscrita.

Cronologicamente si situa nel periodo Gupta, tra il 240 ed il 550 d. C., e fu completato all’incirca quando Sant’Agostino scriveva le sue Confessioni

Quanto sopra, non significa che in queste culture vigeva lo sviluppo del trionfo della sessualità. Le convenienze politiche e certe radicate concezioni maschiliste mantenevano un gran numero di atroci e repressive abitudini contro le donne e le classi più umili.

Tra i peggiori aspetti delle loro idee e esperienze sessuali, per esempio, si trovava l'uso del sutee, che consisteva nell’incenerire viva la vedova sulla pira funebre del marito.

Tale pratica, per fortuna, è stata sradicata dai cambiamenti sociali - solo - nel secolo XX.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 28/11/2012 12:56:18

    Per quanto le società orientali fossero (e lo sono ancora) fortemente maschiliste, terrorizzate dalle donne (come da noi in Occidente), e tese alla repressione delle vite e dei diritti femminili, mi sembra che il loro approccio al sesso sia molto più positivo e migliorativo. La deduzione di San Girolamo, sinceramente, mi sembra l'apoteosi del ridicolo. Difficile procreare pregando.

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