Ferragosto

Feste, riti e tradizioni nel 15 giorno di questo caldissimo mese

In Italia, fra le moltissime commemorazioni in onore della “Madonna”, una delle feste più “spagnolesche” si svolge a Sassari

di Marina Cepeda Fuentes

Feste, riti e tradizioni nel 15 giorno di questo caldissimo mese

Il Mistero di Elche

Nell’antica Roma il mese di agosto, così chiamato in onore dell’imperatore Augusto,  era costellato di feste:  Diana Lucina, protettrice dei parti,  insieme con  Vortumno, la divinità che  faceva maturare i frutti, si celebrava a partire dal 13  agosto.

 Il 17 del mese c’erano le feste in onore di Portuno, il dio dei porti e delle porte, apparentato a Giano  festeggiato lo stesso giorno;  il 19 s’indiceva la futura vendemmia con la festa delle “Vinali Rustiche” dedicate a Venere. Il 21 era invece consacrato a Conso, dio del raccolto immagazzinato; il 23 a Openconsiva, l’abbondanza agricola personificata. Infine le sagre d’agosto si chiudevano con un altro sacrificio a Vortumno.

D’altronde lo stesso imperatore Augusto nel 18 a.C.   aveva istituito alla calende di agosto, cioè all’inizio del mese lunare, le “Feriae Augusti”, le “Feste di Augusto”, dalle quali è nato il  termine  Ferragosto, che  oggi è spostato a metà mese.

 Ebbene, molte di quelle feste e riti sono state nei secoli trasferite  alla Madonna dell’Assunta del 15 agosto, celebrata in tutto il mondo cristiano con cerimonie singolari.

I Candelieri di Sassari

D’altra parte, in questo stesso periodo, nel Vicino Oriente dove all’inizio del secolo VI è nata la festa dell’Assunzione di Maria  in cielo, detta  popolarmente in Italia l’Assunta, si rendeva omaggio a una Grande Madre, la dea siriana Atargatis, metà donna e metà pesce, ritenuta la divina patrona della fertilità e dei lavori nei campi.

 Probabilmente la sua funzione di protettrice delle attività agricole fu trasferita alla Vergine nei primi secoli, durante il processo di evangelizzazione, tant’è vero che ancora oggi in Armenia si benedicono all’Assunta i primi grappoli d’uva matura.

Chiamata in Oriente “Transito o Dormizione di Maria”, la festività  venne introdotta anche a Roma nel secolo VII per poi passare in Francia e in Inghilterra col titolo di “Assumptio Sanctae Mariae”. In poco tempo la festa, nonostante evochi un evento nominato soltanto nei Vangeli apocrifi,  si  diffuse in tutto il  mondo cristiano.

Ma soltanto    a partire dal secolo XVIII  cominciarono a moltiplicarsi le petizioni alla Santa Sede per la proclamazione del dogma, che avvenne molto dopo,  il 1° novembre 1950, con un documento dove  si definiva  l’Assunzione della Beata Vergine Maria  come divinamente rivelata.

I Giganti di Messina

Le feste e i  riti  che la commemorano sono moltissimi ovunque, soprattutto nei Paesi del Mediterraneo. In Spagna, ad esempio,  si svolgono processioni e misteri sacri fra cui il più celebre, che l’Unesco ha dichiarato “Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità”, è il “Mistero di Elche” nella regione di Valencia. La straordinaria sacra rappresentazione, che risale al secolo XIII,  si svolge nella basilica di Santa Maria in due giornate, il 14 e il 15 agosto, con centinaia di attori, cantori, un coro di cinque angeli sospesi nell’aria e l’apparizione, in un finale grandioso, di un singolare  apparato aereo detto  “La Trinitat”.

 In Italia, fra le moltissime  commemorazioni  in onore della “Madonna di agosto”, una delle feste più “spagnolesche” si svolge a Sassari e fu istituita nel 1580 dopo una feroce pestilenza: si tratta della cosiddetta “Festa dei Candelieri”, che verrà dichiarata  dall’Unesco “Patrimonio Immateriale dell’Umanità”.   

La tradizione vuole che siccome la fine  dell’epidemia coincise con la festa dell’Assunta, le si votò un cero da cento libbre. Le otto corporazioni, dette “gremi”, nelle quali  erano raccolti i sassaresi, accompagnavano l’offerta fino alla chiesa di Santa Maria di Betlem: qui il cero, fra le preghiere e  i canti del popolo riconoscente, veniva collocato  davanti alla statua dell’Assunta che in Sardegna è rappresentata sul  letto di morte.

 Da quell’anno la cerimonia si ripeté regolarmente fino al 1652 quando, in occasione di un’altra pestilenza, le corporazioni vollero offrire  un cero per ciascuna, sicché nel corteo  se ne ebbero otto. Poi i ceri vennero sostituiti da otto enormi Candelieri,   oggi ridotti a sette perché è scomparsa la corporazione dei mercanti.

 I giganteschi  Candelieri sono  composti di tre parti: il piedistallo, che  per mezzo di quattro stanghe è  sorretto da otto uomini, la colonna, dell’altezza di tre metri, e il capitello ornato riccamente di nastri, fiocchi e bandierine.

La  sera del 14 agosto  il corteo si  muove dalla chiesa del Rosario e dopo una tappa davanti al palazzo municipale, dove lo salutano i valletti e i mazzieri battendo mazze d’argento che risalgono al secolo XVI, si conclude nella chiesa di Santa Maria di Betlem. Finita la cerimonia, la gente si riversa  sulla piazzetta a mangiare  e a danzare tra  fuochi artificiali e mortaretti.

Nei giorni di Ferragosto ci sono molte altre feste religiose e anche tantissime sagre “laiche”. Ad esempio A Tivoli, in provincia di Roma, si ricorda  l’incontro in cielo  fra il Cristo e la Vergine con una cerimonia particolare detta  “l’Inchinata”: tra una nube di fumo Maria e Gesù vengono portati l’uno vicino all’altra; e i portatori inchinano per tre volte le effigi una verso l’altra in segno di rispetto.

L’Inchinata però è tipica di quella zona del Lazio tant’è vero che  si svolge, con  qualche variante secondo i luoghi, anche a Capena, Arsoli,  Agosta, Affile e Subiaco.

Mentre nel reatino e nella provincia  dell’Aquila in onore dell’Assunta si svolge  una  cerimonia singolare:   si brucia  la “Pantasima” o “Pupazza”, simbolo della stagione estiva, che si è esibita  poco prima in una danza, quasi a segnare la fine dell’estate.

A Messina invece  la festa dell’Assunta è preceduta da un’altra laica, “i Giganti”, probabilmente d’origine spagnola. Ogni anno, il 13 e il 14 agosto, sfilano per le vie della città siciliana due enormi statue di legno e cartapesta detti appunto i “Giganti”, o meglio “u’ Gialanti” e “u’ Gilantissa”, e cioè Grifone  e Mata, i nomi dei mitici progenitori  della città. Terminata la sfilata  comincia quella religiosa dedicata all’Assunta con  il trasporto della Vara:  una macchina verticale alta oltre quindici metri dove sono rappresentate la Morte e l’Assunzione della Vergine in cielo.

Fra il laico e il profano si situa anche il celeberrimo Palio di Siena, la corsa di cavalli per ottenere il Palio con l’immagine della Madonna Assunta.

Totalmente laica è  invece la recita del “Bruscello” a Montepulciano del 15 agosto:  tradizionalmente si rappresentava a Capodanno oppure durante il Carnevale, cioè nei periodi di passaggio da un anno all'altro, e aveva la funzione di propiziare la fecondità della natura.

A volte però molti di questi festeggiamenti si “bagnano” perché intorno alla metà del mese arrivano i temporali d’agosto che allontanano la Canicola; e infatti si dice: “La Madonna d’agosto rinfresca il bosco”.

Ormai le giornate si sono accorciate e se non ci fosse l’ora legale sarebbe già buio  verso  le  diciannove e trenta. Qualche eccessivo pessimista coniò infatti nel passato  il detto “Ferragosto, capo d’inverno”, che forse è valido in  alta montagna quando si scatenano i temporali agostani, ma non certo nell’Italia del centro-sud.

Quel che accade certamente in tutto il Paese, dopo le prime piogge ferragostane,   è l’arrivo delle mosche le quali, prima di morire, diventano  molto fastidiose come sostiene un proverbio: “Alla prim’acqua di Ferragosto  cadono le mosche e quelle che rimangono  mordono come un cane”. 

In ogni modo, cari lettori, nonostante le probabili  piogge, l’inevitabile afa e le immancabili  mosche: Buon Ferragosto a tutti!

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