Editoriale

Finanza internazionale, la "peste" del nostro tempo

Siamo sottoposti ad una dittatura terribile e apparentemente invincibile dalla quale potrà salvarci solo la reazione data dalla consapevolezza

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

’è qualcosa di più che mostruoso nei tempi che stiamo vivendo: la dittatura dell’economia e della finanza. Ci troviamo nella condizione di chi sia costretto a nuotare in un mare di escrementi, fa schifo, ma l’alternativa è affogare bevendo! Ormai nessuno di noi può più parlare di altro che di economia e di finanza, il resto è ridotto a puro accessorio.

Notizia dell’ultim’ora: Moody’ s ha declassato il rathing di 29 banche italiane. Sconcerto, indignazione, titoli a picco. La Grecia uscirà dall’Euro? E se sì, cosa accadrà? L’Italia rischia di seguire le sorti elleniche?

Hollande incontra la Merkel, battuta alle elezioni regionali. E Monti che fa? cerca di barcamenarsi, ma la sensazione è che neppur lui sappia bene come muoversi. Se dovessimo mettere in scena la metafora dello stato delle cose attuali, dovremmo rappresentare una grandiosa mosca-cieca dove tutti si agitano in qua e in là senza sapere dove andare, chi e cosa acchiappare, e quel che è peggio è che la posta in palio nessuno sa quale sia veramente. Scordiamoci sia il ritorno ad un accettabile benessere.

Anche noi di Totalità.it siamo costretti ad occuparci ogni giorno di altro da quello che ci eravamo prefissi: cultura e politica. La politica è desaparecida da diversi mesi, la cultura in questo momento è sentita come un orpello ammirabile, ma superfluo.

Eppure sia l’una che l’altra, mai come in questo momento, sarebbero ossigeno cui attingere per sopravvivere alla nauseante nuotata nel mare nel quale ci hanno immerso. Ma come si fa a ignorare chi muore disperato, come si fa a non considerare il precipizio nel quale stiamo rotolando?

L’allarme sociale, economico, emotivo, che caratterizza le nostre giornate, e poi le nostre settimane e i mesi, ormai è soffocante.

Navighiamo (magari!), nuotiamo tutti a vista. Cosa consigliare ad un figlio che si appresta a lasciare il liceo e ad iscriversi all’università? Come indirizzare un giovane nella scelta del suo futuro? Che mondo consegneremo ai nostri figli?

Perché il vero problema non è se staranno meglio o peggio (economicamente) dei padri, il problema è se la nostra civiltà, ovvero i nostri valori millenari, le nostre tradizioni, e tutto ciò che ci può sostenere nei momenti di difficoltà come è accaduto per secoli, sembra cancellato dalla peste della virtualità finanziaria; l’economia è altra cosa ma ormai nessuno più se ne occupa e non per cattiva volontà, ma per la sua sparizione nel ventre molle della finanza svincolata, per esempio, dalla solidità della riserva aurea.

Per Camus, ricordato in queste pagine dal nostro Accolla, la “peste” agente patogeno ineliminabile strisciante e silenzioso era la dittatura, non aveva visto i nostri tempi. Altrimenti pensando alla dittatura avrebbe sicuramente fatto riferimento a quella della finanza finta, malata, pervasiva, imprendibile, eppure vera dominatrice delle nostre vite.

Peggio di qualunque dittatura, quella che stiamo vivendo a livello planetario avvelena le nostre vite, il nostro futuro. Siamo drogati di “titoli tossici” che non sono i bond di una nazione piuttosto che di un’altra a rischio di insolvenza, i titoli tossici sono tutto ciò che governa l’economia mondiale togliendole ogni qualità, riducendola a serva di un mostro che nessuno sa e può combattere perché non sappiamo che aspetto abbia, chi lo governi (se qualcuno lo governa), dove stia la sua tana.

Per ora l’unica speranza è la consapevolezza, di tutti a livello mondiale, individuo per individuo. Dalla consapevolezza può nascere una sana e giusta reazione.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 18/05/2012 11:46:20

    Sono d'accordo. Su tutto. Ma soprattutto sulla consapevolezza: è questa la vera chiave per sciogliere nodi, aprire occhi e menti, agire con efficacia e rapidità pari ad una freccia scagliata contro il bersaglio. Ecco quello che dovremmo insegnare alle generazioni future: la capacità di risvegliare la nostra consapevolezza, prima di tutto, per farci agire in modo UMANO, in un modo completamente diverso da quanto fatto finora. La finanza, attualmente, è un mondo intossicato essa stessa. Di per sé, procurerebbe anche cose positive (e penso ai microprestiti) o comunque utili. Inquinata dalle peggiori intenzioni (avidità e impulso all'accumulo indiscriminato di beni e denaro), produce il mare di escrementi che ci minaccia ogni minuto.

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