Maggio Musicale Fiorentino

CONCERTO PER VENEZIA E MATERA: il 30 novembre a Firenze dal Maggio Musicale Fiorentino un concreto gesto di solidarietà e una serata di buona musica.

L'orchestra sinfonica nazionale dei conservatori, diretta da Alessandro Pinzauti, eseguirà un concerto di musica sinfonica il cui ricavato sarà devoluto alla Fenice di Venezia, al Conservatorio Marcello e alla città di Matera.

di Domenico Del Nero

CONCERTO PER VENEZIA E MATERA: il 30 novembre a Firenze dal Maggio Musicale Fiorentino un concreto gesto di solidarietà e una serata di buona musica.

Una grande musica per un grande patrimonio artistico e culturale. Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino lancia una bellissima iniziativa: un concerto straordinario sabato 30 novembre per soccorrere due città, Venezia e Matera, particolarmente colpite dal maltempo di queste ultime settimane.  Il direttore del Conservatorio Cherubini di Firenze, Paolo Zampini, membro del comitato artistico ministeriale per le attività delle Orchestre Nazionali ha proposto il concerto al Maggio e il sovrintendente Alexander Pereira accettando l’offerta ha immediatamente pensato, con tutto il Teatro, di dedicare il concerto alla raccolta fondi per le due Città.

Particolarmente gravi sono i danni subiti a Venezia e al patrimonio culturale della città a cominciare da quelli incommensurabili alla Basilica di San Marco, alla Biblioteca del Conservatorio Benedetto Marcello dove sono stati compromessi numerosi e importanti documenti musicali e al Teatro La Fenice dove sono state seriamente danneggiate le strutture del palcoscenico, due istituzioni  - queste ultime  - verso le quali il Teatro del Maggio e il Conservatorio Cherubini si sentono particolarmente vicine senza ovviamente dimenticare Matera, capitale europea della cultura 2019 dove i disastri sono stati calcolati in molti milioni di euro e sono state danneggiate strutture pubbliche e private, le infrastrutture, le strade urbane e rurali. Il concerto tra l’altro cade in concomitanza con la festa della Toscana: il biglietto, a posto unico, costa 20 euro.

I fondi raccolti al Teatro del Maggio, grazie alla solidarietà del pubblico fiorentino,  verranno interamente devoluti -  in parti uguali – alla Fenice di Venezia  (in collaborazione con ANFOLS, Associazione Nazionale delle Fondazioni Lirico Sinfoniche), al Conservatorio Marcello e alla città di Matera. Una occasione dunque da non perdere: è possibile compiere un gesto concreto di solidarietà e di aiuto nei confronti del nostro patrimonio artistico e culturale (che non dovrebbe essere sottoposto ai capricci delle intemperie ma questo è un altro, lungo discorso) concedendosi una serata di ottima musica nel teatro del Maggio Musicale. Si spera davvero che il pubblico fiorentino non dimentichi cosa ha passato Firenze mezzo secolo fa e quanti e di che portata furono allora gli interventi di aiuto e i gesti di solidarietà.

Per quanto riguarda il programma, l’Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori sarà diretta da Alessandro Pinzauti. In programma musiche di Rossini, Cherubini, Verdi, Cajkovskij. Più precisamente, la prima parte del concerto è una “passeggiata” nella ouverture d’opera italiana: partenza “obbligata” con Rossini e la celebre sinfonia del Barbiere di Siviglia (1816) ; seconda tappa “fiorentina” con la sinfonia di Medea (1797), considerata il capolavoro del compositore, rappresentata per la prima a volta a Parigi dove Cherubini lavorò e morì e che fu rappresentata per la prima volta in Italia soltanto nel 1909. Seguono due ouvertures di Verdi, del periodo detto “degli anni di galera”: Luisa Miller (1849) e Giovanna d’Arco (1845).

La seconda parte del concerto presenta uno dei capolavori di Pëtr Il'ič Čajkovskij , ovvero la quinta sinfonia.

La sinfonia n. 5Andante. Allegro con anima / Andante cantabile con alcuna licenza. Moderato con anima. / Valse: Allegro moderato / Finale: Andante maestoso. Allegro vivace.) fu eseguita per la prima volta a S. Pietroburgo il 5 novembre 1888, dopo una rapida gestazione tra il maggio e l’agosto di quell’anno, al termine di un periodo di stasi creativa. Si tratta per certi aspetti della sua sinfonia migliore, superiore per certi aspetti alla celeberrima Patetica. “ Voglio ora lavorare accanitamente; sento in me un impulso fortissimo di dimostrare non soltanto agli altri, ma anche a me stesso che la mia capacità di comporre non si è esaurita (….) non so se le ho già scritto che lavoro a una sinfonia”

Così scriveva il musicista, il 10 giugno del 1888, all’amica e mecenate Nadezda von Meck.  La prima esecuzione non fu un grande successo e questo provocò una ulteriore crisi depressiva al suo autore, ma i successi degli anni 1889 – 90 durante una tournée europea lo confortarono non poco. 

Ancora una volta, come già nella quarta, al centro dell’opera c’è un tema del destino, vera idea fissa che ne costituisce il nucleo centrale , anzi, in questa sinfonia il tema fondamentale riappare in tutti e quattro i tempi, costituendo l’elemento propulsore di tutto il lavoro: si tratta del tema esposto  dal clarinetto  all’inizio dell'Andante introduttivo e che vuole esprimere, secondo Cajkovskij, “una completa rassegnazione di fronte al destino”. Invece noi non dobbiamo rassegnarci al destino che periodicamente colpisce il nostro paese e il suo patrimonio artistico e una adesione massiccia a questa serata è il modo migliore per dimostrarlo.


 

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