Calunnie e doppiopetto blu

Lettera ai posteri

Ho dedicato la mia vita interamente agli altri senza preoccuparmi della mia felicità, ho dato tutto quello... (Cap. 28)

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Lettera ai posteri

Se state leggendo questa lettera significa che non esisto più.


Oggi, 5 luglio, giovedi, alle 3.00 del mattino, ho deciso volontariamente e senza alcuna costrizione esterna, di porre fine alla mia vita, e sono pienamente consapevole che ciò che mi aspetta dall’altra parte è il vuoto più assoluto, il nulla, la non-esistenza.

Il solo pensiero mi fa accelerare i polsi e congelare il sangue nel petto. Anche in questo momento sono in grado di sollevare lo sguardo prima di tale passo, e di scrivere che il terrore non mi scuote eccessivamente, ho solo immensa paura di rimanere un altro minuto di più in questo mondo crudele.

Un mondo selvaggio, egoista e spietato, e quel che è peggio, sordidamente ipocrita, un mondo che io rinnego e a cui non voglio più appartenere. No, non più.

Sono stato un idealista, in tutti questi anni, che pensava di trovare prima o poi un ruolo in siffatta mefistofelica pantomima, in tale ridicola e assurda società; di scorgere un posticino adatto me, di sollevarmi vittorioso così da raggiungere la meta per la quale nacqui e per la quale mi sono preparato durante tutta la mia miserabile esistenza.

Merda!

Ho aperto il mio cuore senza ostacoli a chiunque, lasciando che prendessero tutto quanto volevano fino a che non restasse più niente per me. Ho dedicato la mia vita interamente agli altri senza preoccuparmi della mia felicità, ho dato tutto quello che avevo e di più, ma in cambio ho ricevuto solo incomprensione, tradimento, calunnia, invidia e l'ignoranza più totale e dolorosa. Amore e amicizia sono state due strade sbarrate e i miei occhi si riempiono di lacrime ogni volta che penso che me ne andrò senza aver incontrato una sola persona che abbia saputo condividere quello che esiste all'interno del mio essere. Oh, accidenti, quanto mi hanno calpestato senza la minima pietà!

Se tu, quando leggerai su questo foglio di carta, potessi vedere dentro di me!

E’ troppo tardi per autocommiserarsi, non posso lasciare questo mondo con il cuore esclusivamente pieno di amarezza e frustrazione. Le mie ultime parole dovranno essere di amore e gratitudine; di riconoscenza verso la mia famiglia e i miei genitori che mi hanno dato la vita e la speranza per un mondo migliore. Devo tutto quello che ho avuto solo a loro.

Amore, nonostante tutto, verso questo mondo che continuerà a girare impassibile quando sarò di là, e nel quale non sono stato sempre maltrattato in fin dei conti.
Ho fatto tutto quello che potevo, ma le cose non sono andate bene, sono stato un debole e non ho avuto il coraggio di andare avanti, è tardi, mi manca la forza, la vita sta fuggendomi via. Lascio questo mondo… da solo.

Addio.

Peter.

«Mr Peter, Mr Peter, una lettera dal tribunale per lei», urlò la domestica.

«Cough! Cough!, rimandiamo di qualche giorno, allora!», disse Cummings, mentre si toglieva il cappio…

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