Mistificazioni di guerra

Il pericoloso pasticcio di Obama sull'Afghanistan

di Marika Guerrini

Il pericoloso pasticcio di Obama sull'Afghanistan

"In quanto comandante in capo dell'esercito, non consentirò che l'Afghanistan si trasformi in un rifugio sicuro per terroristi in grado di attaccare nuovamente il nostro paese... ". 

Questo l'esordio nella dichiarazione del Nobel per la Pace nonché presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama, ora, ma per poco, benché cambino i capi ma non la sostanza, capo indiscusso d'una  terra dispensatrice di democrazia, ricchezza, civiltà e ancor più, non a caso con lui, di "pace". 

A questo punto lungi da noi qualsivoglia commento sulla dichiarazione, ci si conceda solo qualcosa da condividere, qualcosa di ovvio, banale, qualcosa che ha nome: esasperazione, unico e solo sentimento che possa nascere all'ascolto delle parole, quelle su riportate come quelle omesse, e che il lettore, che non le abbia ancora ascoltate, potrà trovare in qualsiasi registrazione di qualsiasi telegiornale o emittente radiofonica o... diversamente da altre notizie. Ed è questa l'unica consolazione: la divulgazione. 

Ora, per quanto ingenui, distratti, ottusi si voglia o si possa essere, per idiozia o convenienza, non si può non constatare che il coperchio di quella pentola diabolica, di cui nel proverbio "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi", se pur ci sia mai stato, è saltato, completamente saltato, chissà, per via di eccessiva ebollizione del contenuto in pentola, forse. Lasciato scoperto, il contenuto sta traboccando copioso e purulento. Così mentre la stampa corrotta Usa ed europea tratta il problema dei rifugiati  come avulso dai crimini di guerra americani, diretti o per procura, in perfetto stile Grande Gioco, la Russia, in quindici giorni, con la propria azione ha dimostrato l'assoluta non azione degli Usa, Nato, che per un intero anno hanno dichiarato di combattere il così detto terrorismo islamico, che in realtà armavano ed armano, finanziavano e finanziano, addestravano e addestrano.

Ma mentre della Russia e della sua azione, parleremo in pagine venture, ora, così, tanto per tranquillizzare Obama sui pericoli in cui potrebbe incorrere il suo paese ed anche per contribuire a divulgare qualcosa che pochi hanno riportato e non certo la nostra stampa, pubblichiamo alcune recenti parole dell'ex presidente Hamid Karzai, senza dubbio anche lui uomo dello zio Sam, ma, per quanto assurdo possa risultare, per paradosso più "onesto" dell'attuale Ashraf Ghani, parole pronunciate in un'intervista rilasciata ad Al Jazeera, lo scorso 11 di settembre a  proposito di al-Qa'ida. 

" Per me è un'invenzione. Non ho mai ricevuto alcun rapporto da alcuna fonte afghana su al-Qa'ida o su quello che stessero facendo. Non ho mai ricevuto alcun rapporto dalla nostra intelligence né dalla nostra gente. Ho avuto a che fare con i Taliban, ho avuto a che fare con altri gruppi... ho dei rapporti su di loro... devo avere qualcosa di tangibile per dire che qualcosa esiste". Idem alla domanda sull'11 settembre del 2001, se al-Qa'ida fosse in Afghanistan: " non so se esistesse allora non so se esiste ora..."  e va avanti negandone la presenza. Ma Karzai non ha detto nulla che non si sappia, che non sia stato detto sin dall'inizio da molti,  compresi agenti segreti di varie nazioni, e molti francesi, persino ufficialmente uscì la notizia sul quotidiano turco  "Zaman" nel 2004, del resto è cosa risaputa che quell'occidente che va dalla Gran Bretagna ad oltre oceano ha costume di creare occasioni per le sue guerre imperialiste, da sempre. 

Detto questo altro non va aggiunto, del resto non c'è cosa che si possa dire ad un uomo, un governo, uno Stato che, dopo quattordici anni di guerra, migliaia e migliaia di morti civili  per "fuoco amico", altissimo inquinamento da armamenti all'uranio arricchito causa di altrettante morti e deformazioni, sfruttamento del sottosuolo, diffusione di eroina lì dove l'oppio era natura, stupri anche sotto minaccia armata, blasfemìe d'ogni tipo, sfruttamento di prostituzione anche minorile, al maschile e al femminile, dimentico di tutto ciò ed altro, dimentico d'aver bombardato, solo quindici giorni fa e a ragion veduta, l'ospedale di Kunduz, mentre il mondo, compresi organismi quali l'IHFFC, creato dalle Convenzioni di Ginevra per indagare sui crimini di guerra, l'Onu, o  Médecins Sans Frontières, quindi la Francia, diretti interessati, e ancora e ancora, chiedono indagini relative, continua a sostenere la tesi del "danno collaterale", a sostenere che le forze Nato stanno combattendo i Taliban figli di al-Qa'ida per aiutare il popolo afghano e salvaguardare il proprio paese, Usa, e bla bla bla, puntando sulla paura del popolo americano. Popolo americano per cui non possiamo non provare compassione, tenuto com'è all'oscuro, sotto menzogna, nell'ignoranza, nell'incoscienza e nella povertà, perché questo è dietro le sfavillanti luci del palcoscenico di quel sogno in cui tutti abbiamo creduto, questa la disperazione che spinge giovani e meno giovani di quel paese agli innumerevoli omicidi, di cui lo stesso paese detiene il record mondiale. Non c'è cosa che si possa dire a chi manda a morire i propri figli per una menzogna. Non c'è nulla che si possa dire se non attendere, come il bonzo sul fiume, che per eccesso di ebollizione, di grossolana quantità di contenuto in pentola, oltre al coperchio salti anche la pentola. 

Non c'è altro che si possa dire. Forse.    

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