Le Fiabe come non le avete mai lette

La vera ed unica storia della Piccola Fiammiferaia -I parte-

Lei era povera, ma così povera, che quando si vedeva davanti ad uno specchio si faceva l’elemosina da sola, inventandosi qualche moneta da infilarsi da una tasca all’altra

di Il Raccontafavole

La vera ed unica storia della Piccola Fiammiferaia  -I parte-

Era il 31 dicembre e il freddo era così penetrante che le persone che camminavano per strada, per scaldarsi un po’, mettevano dei candelotti di ghiaccio sotto la sciarpa.

Per le vie tutti sembravano avere una gran fretta, un po' per non diventare dei baccalà congelati e un po' per tornare a casa in tempo per vedersi l'ennesima replica del film Vacanze di Natale dei fratelli Vanzina.

La ragazzina, però, non aveva casa e se avesse posseduto un televisore o una semplice radio li avrebbe venduti per mangiarsi un bel pandoro al cioccolato.

Lei era povera, ma così povera, che quando si vedeva davanti ad uno specchio si faceva l’elemosina da sola, inventandosi qualche moneta da infilarsi da una tasca all’altra.

Era una piccola molto graziosa, gentile e rispettosa infatti, ogni volta che qualche passante le porgeva un soldino, lei rispondeva “Grazie!”.

La ragazzina per tirare avanti vendeva fiammiferi pakistani e accendini cinesi usati che ogni tanto, un autista di autombulanza turco, le regalava in cambio della sua voce, perché aveva il clacson sempre sciupato. La piccola saliva sul veicolo, metteva la testa fuori dal finestrino e cominciava a gridare “Ueeeeeee,Ueeeeeeee, Uhiuuuuuu, Uhiuuuuuuuu…” etc…

Questi l'usava anche, essendo molto basso, come gradino rialzato per arrivare al posto di guida, o come dosso quando s’impantanava l’ambulanza o come allarme quando andava al bar a giocare a carte con gli amici.

Ma pur di avere quegli accessori da vendere, la piccola avrebbe lavorato anche in una miniera di nani pervertiti.

Sperava, un giorno o l’altro, di riuscire a raggiungere la cifra per comprarsi undici Big Tasty Bacon al Ristorante McDonald’s proprio a pochi passi da dove smerciava, un bel vestito come quelli che indossa Lady Gaga -che vedeva sempre nel negozio di elettrodomestici dietro l’angolo; ma il suo grande sogno sarebbe stato quello di acquistare la replica dell’ iPhoneche mercificava, a duecento metri da lei, O’Bumba il senegalese con la Porsche 911.
La giovane venditrice di fiammiferi e accendini, dipendente dell’autista di autombulanza era, come al solito, seduta sulla panchina di legno, coperta di neve quella sera, con la sua scatola piena di oggetti da vendere e uno sguardo così implorante che la gente, quando lo notava, se la dava a gambe perché aveva la tentazione di donarle tutto quanto in loro possesso.

Ma, niente da fare, quegli occhioni tristi e melanconici, tutti quei fiammiferi multicolor e quegli accendini senza gas, non avevano il sopravvento sulle persone che transitavano davanti a lei e, quindi, non riusciva a vender niente.

Il gelo ormai circondava la città e le condizioni della giovane, impietrita dal freddo, peggioravano a vista d’occhio. La piccola aveva la pelle d'oca, una fame da lupo e la debolezza di un mulo morente, insomma non si era mai visto prima un tale zoo raccolto in così ristretto spazio. 

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.