Fuga all'indietro

Chiunque è stato per un periodo della sua vita “vintage”

E siamo orgogliosi di appartenere a una generazione che è cresciuta con Rin Tin Tin, Love Boat, e I Racconti di Padre Brown (ovviamente, c'erano solo due canali)

di Il Melo

Chiunque è stato per un periodo della sua vita “vintage”

Renato Rascel protagonista de I Racconti di Padre Brown

Se ci risulta chiaro qualcosa di questo Secolo XXI è che una persona è veramente moderna e a la pagese è allo stesso tempo retro.

Sembra uno stupido gioco di parole mentre, invece, è una verità tanto grande quanto Mazinga Zeta. In questa fase periodale tutto è ciclico e le mode tornano e ritorneranno, per diventare un eterno ripetersi che ha ben poco a che fare con Nietzsche e molto con il baby boom.

Coloro che oggi hanno un'età compresa tra i 40 e i 60anni, sono pronti a gonfiare il petto e sentirsi  orgogliosi di appartenere a una generazione che è cresciuta a panino e Rin Tin Tin, così come Furia o Candy Candy (da notare che erano programmi tanto per i maschi quanto per le femmine, anche perché esistevano, a quel tempo, solo due canali e uno/a non poteva fare tanto lo schizzinoso/a); che giocavano per strada con un pallone di cuoio sgonfio e rattoppato da tutte le parti fino a che, le loro madri, si affacciavano per comandargli -con il loro whatsapp a voce- di tornare a casa per la cena e di finire i compiti.

La decade degli anni 80, che sta tornando prepotentemente di moda, sembra essersi riposata per un po’ di tempo, per poi risorgere con forza 30anni dopo affinché lo scaldabagno, le spalline, i capelli rasta o le giacche con le maniche rimboccate alla Sonny Crockett, ci appaiano qualcosa di veramente in. Film con estetica al neon, batterie esagonali e sintetizzatori come “drive” hanno aiutato così tanto per far sì che negli anni ‘90 (e primi del 2000) ciò che ci sembrava grezzo, rozzo  si sia trasformato oggi in un must.

Perché questo fenomeno?

Stiamo perdendo il nostro criterio di come seguire la moda?

Ma neanche per sogno! Tutti hanno la loro vita in questo 2014, ma quando incontriamo un compagno delle medie, passiamo davanti al vecchio liceo, sforiamo un disco di vinile dei Rolling Stones, passiamo nei luoghi dove siamo stati con la prima ragazzina del cuore o semplicemente guardiamo le foto dei nostri nonni che non ci sono più, inevitabilmente, se solo siamo un tantino nostalgici e, anche romantici, non possiamo che farci prendere da questa febbre vintage o retro.

Vogliamo essere nuovamente bambini per un momento, giocare ad essere Peter Pan ancora una volta (abbiamo forse mai cessato di esserlo?), perché in ciò consiste la nostalgia, nel vedere nuovamente le cose con gli occhi del ragazzino, recuperare quello sguardo puro ed innocente, libero da condizionamenti.

È per questo che amiamo ancora Diabolik, ascoltare una canzone di Rita Pavone o vedere una puntata de I Ragazzi di Padre Tobia.

E’ come esorcizzare il passato in quest'atteggiamento, una specie di fuga all’indietro, una rivisitazione di cosa eravamo per comprendere chi siamo.

Un esercizio sano e raccomandabile se sappiamo riscuoterci tempestivamente e tornare al presente.

Perché poi, è qui che viviamo…

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da Gianluca il 18/11/2014 18:36:47

    Non parliamo di preistoria...solo di poche decine di anni fa in cui tutto era riverso nella semplicità,nei valori veri e l'entusiasmo prevaleva su ogni cosa che si faceva!!!La vita aveva davvero un sapore vero!!!

  • Inserito da SILVANA il 18/11/2014 16:25:57

    si, ogni tanto è bello ritornare con gli occhi della mente ai vecchi tempi trascorsi con la spensieratezza dei nostri verdi anni. lasciavamo ogni incombenza ai nostri genitori e noi figli ci trastullavamo con le idiozie di quei tempi, ma per noi il massimo che ci si poteva permettere. tempi molto ristretti, si, ma di una semplicità quasi commovente, genuina e spartana. il ricordo degli amici di un tempo non più ritrovati e le birichinate che insieme combinavamo, ci fanno sorridere. poi c'è il ricordo della scuola dei vecchi banchi scricchiolanti che facevano urtare la pazienza dei nostri professori; il ricordo dei nostri vecchi compagni con i quali ci si confrontava circa il profitto e sorgevano delle rivalità oggi quasi assurde. se quindi pensiamo al passato, e guardiamo il presente, ci accorgiamo che, in fondo, è cambiato ben poco; la moda ritorna, i mobili antichi hanno ancora un'anima composta dalle emanazioni del passato: sono accumulatori di tempo, di tenerezza, di affetti stratificati che si trasformano in poesia taciturna. è vero, rimane un po' di nostalgia, alle volte si vorrebbe tornare indietro per riassaporare quei trascorsi, ma oggi, grazie a fb, si ha l'occasione di ritrovarsi, anche se virtualmente.

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