L'azione terroristica sotto una coltre d'ovatta

Nuovo ordine mondiale e consapevolezza

E risultano ovvietà anche le decapitazioni, queste messe in scena professionali, con tanto di scenografia costumi eccetera, tra l'altro anche senza fantasia come quell'assoluta assenza di sangue mentre la lama si muove a segare il collo

di Marika Guerrini

Nuovo ordine mondiale e consapevolezza

Sono giorni, questi ultimi, in cui tutto ciò che riguarda azione terroristica con annessi belligeranti con annesse vittime con annesso espandersi dei disordini armati, sembrerebbe entrato sotto una leggera coltre d'ovatta, è una sensazione, l'eco di questo tutto che da anni attanaglia gran parte della sfera terrestre, tranne qualche richiamo all'attenzione, vedi Turchia che apre ai peshmerga mentre nessuno aiuta al-Assad, sembrerebbe essersi attutita, come fosse l'eco dell'eco. Questa fase dà modo di osservare noi stessi al di fuori dell'azione dell'evento, sì da comprendere il nostro approccio a tutto ciò che giunge come notizia, sì da comprendere in che modo ci relazioniamo alla notizia stessa. 

Generalmente si è portati ad osservare gli accadimenti come uno derivante dall'altro, esattamente come, trovandosi dinanzi al mare, si è portati a pensare che l'onda in arrivo sia causata da quella che la precede, la quarta dalla terza, la terza dalla seconda, la seconda dalla prima e così via. In realtà nel mare il fenomeno si verifica perché, al di sotto della superficie dell'acqua, agiscono forze che determinano il rompersi delle singole onde. Ora, tenendo ferma quest'immagine del mare e dei suoi moti, se pensiamo all'uomo, a noi tutti, ci rendiamo conto che può essere fatta la stessa considerazione, ovvero riteniamo gli accadimenti uno derivante dall'altro. Se poi applichiamo a quest'ultima considerazione la storia contingente, ma potremmo farlo anche con la storia propriamente detta, ci rendiamo conto che la nostra mente, in automatico, davanti ad un accadimento compie, immediato, lo stesso moto di derivazione dal o dai precedenti. Applicando questo concetto alla  contemporaneità, prendendo un esempio non a caso, quando è stato delle Twin Towers fu logica l'azione degli Usa su quel territorio che s'era detto sede degli artefici del disastro,  conosciamo a memoria il tutto. 

Allo stesso modo è successo con l'Iraq, a detta, sede di armi nucleari rivelatasi poi irreale, ma intanto la sequenza risultata logica fu, per questo, giustificata, anzi, ritenuta necessaria. Si potrebbe continuare, e si invita il lettore a farlo, ma comunque, riportando la causa-effetto a tutti gli accadimenti di questi ultimi anni, non troverete mai, ma proprio mai, un evento bellico, parabellico, un'azione violenta o costrittiva o restrittiva eccetera, perpetrata dalle forze occidentali sui paesi che sappiamo, che non sia giustificata dalla sua propria immediata causa-effetto. Che non sia logica, esattamente come l'onda che appare derivare dalla sua precedente e che se si fa tsunami è uno tsunami di derivazione, uno tsunami logico.
In realtà, come nel mare, il quadro è ben più complesso e allo stesso tempo estremamente semplice. Tale infatti risulta se si tiene conto di un a-priori, del fatto che sul pianeta da secoli è stato tracciato un disegno globale, come in una forma ereditaria dovuta ad alcuna genealogia consanguinea bensì una sorta di conformazione interiore, come una sottile predisposizione.  Questo disegno globale include un obiettivo: il controllo internazionale a scopo di dominio. Non ha alcuna importanza se il dominio sia economico, geopolitico o ancor più sottilmente vada a toccare l'evoluzione dell'umanità, quel che importa è che si realizzi, che sia. 

Sappiamo bene: quel che andiamo dicendo non è una novità poiché  sono anni ed anni che, prima in cerchie ristrette quali logge, aggregazioni, società segrete e cose simili, poi, come ora e da tempo ormai, in maniera visibile, si parla si traccia si pensa si discute su quello che viene chiamato Nuovo Ordine Mondiale, che di nuovo non ha più nulla data la diffusione della denominazione, ma proprio perché nominato, trattato, discusso e così via, in numerosi ambienti, pagine di giornali, di libri, ovunque ormai e da molti, viene sottovalutato, a ragion veduta, tra l'altro, visto che si avverte sempre, o quasi sempre, un retroscena di faziosità in chi ne parla, qualcosa che oscilla tra  complottismo e derisione. Ci sono quindi coloro che urlano a questo Nuovo Ordine come ad una piaga per l'umanità, qualcosa di ineluttabile, inelusibile, altri che ne negano l'esistenza o, tutt'al più la ritengono qualcosa di circoscritto, di elitario, qualcosa che riguarda alcuni. In entrambi i casi, le forze che agiscono in sottofondo, al di sotto della superficie quali idee del Nuovo Ordine, vengono a trovarsi indisturbate, nel primo caso perché chi potrebbe contrastarle in realtà ne resta vittima, indebolito dall'eccesso di considerazione, si trova a subirne la paura, nel secondo caso perché la negazione della loro esistenza, ma potremmo dire l'ostinazione alla non conoscenza della verità, lascia indisturbato il campo d'azione delle forze. Il fatto è che il fenomeno in sé è assolutamente lineare e smetterebbe di esistere, o comunque di agire, se ognuno, presa consapevolezza dell'esistenza del fenomeno, vale a dire dell'esistenza del disegno globale, agisse di conseguenza, in questo caso smascherando la menzogna di cui il fenomeno si serve per realizzare se stesso. 

Questo semplice pensiero di consapevolezza porterebbe l'uomo, nel nostro momento storico, all'indipendenza dagli avvenimenti, o per meglio dire, all'indipendenza dalle notizie sugli avvenimenti. Questo comporterebbe un risvegliarsi delle capacità di osservazione con seguente capacità di formulazione di pensieri liberi dall'apparire del contingente. E' ovvio che la stragrande responsabilità è proprio degli addetti ai lavori, tutti coloro che formano la comunicazione, innanzi tutto e di qualsiasi tipo. Utopia il venirne fuori, forse sì, ma non irrealizzabile, anche perché basterebbero pochi validi esempi di correttezza e verità. 
A questa luce si può ben capire come tutte le notizie che ci giungono tipo quella di Joe Biden, vice di Obama, che nel parlare agli studenti di Harward smaschera l'azione di forza perpetrata sull'Europa ai fini di sanzioni alla Russia, e, nello stesso incontro, riferito all'Isis:  Non stiamo correndo nessun pericolo di vita, né alcun pericolo  per la nostra sicurezza. E' due volte più probabile che siate colpiti da un fulmine per strada che restiate vittima di un'azione terroristica negli Stati Uniti, ci risulti ovvietà in quanto, avendo ben osservato ed ancor più liberamente, sappiamo che tutto è costruito, che l'Isis, anche i precedenti gruppi, sono macchine umane da guerra costruite né più né meno che un kalashnikov, solo più complesse, macchine che agiscono dove come e quando secondo programmazione. 

E risultano ovvietà anche le decapitazioni, queste messe in  scena professionali, con tanto di scenografia costumi eccetera, tra l'altro anche senza fantasia come quell'assoluta assenza di sangue mentre la lama si muove a segare il collo. E ovvietà sono tutti questi giornalisti prima prezzolati dalla Cia che si "pentono" e spifferano la verità, e ovvietà è il bailamme sull'Ebola, virus brevettato nel 2010 e potenziato in laboratorio, e ovvietà... ma la lista sarebbe troppo lunga e ci fermiamo qui, l'invito è guardare con attenzione, ascoltare con attenzione, osservare con attenzione, ad ogni nuova, pensare a cosa possa portare la sua logica conseguenza, si scoprirebbe così che la Siria è nel disegno di distruzione, che lo sarà l'Iran che si sta agendo sul Pakistan, e sul Pacifico, Hong Kong e l'Argentina e così via, tutte cose che sappiamo e tutto architettato inerente a quel che suggerisce la storia del luogo d'azione, sì che tutto risulti logico. Si scoprirebbe così che le paure indotte con il preciso scopo di indebolire i popoli perché siano manovrabili, potrebbero iniziare a frantumarsi ed un barlume di libertà di pensiero prenderebbe timidamente ad albeggiare.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Rusul of Allah il 21/10/2014 12:29:51

    Tutta quella "sceneggiata" non è altro che il linguaggio a cui tutte le coscienze fanno riferimento, queste coscienze da sempre si coagulano mentre osservano anche altre eventi.

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