Giornata del ricordo

La lega Nazionale dal 1891 in difesa dei diritti dell'italianitá nel nord-est

Nel periodo di amministrazione anglo-americana e jugoslava (1945-1954) si è battuta per sostenere gli esuli italiani

di Ivan Buttignon

La lega Nazionale dal 1891 in difesa dei diritti dell'italianitá nel nord-est

La Lega Nazionale è stata fondata nel 1891 e da allora, per più di 115 anni, ha sempre operato per il sostegno e la diffusione della cultura e della lingua italiana nelle terre contese del nord est d'Italia.

È un'associazione avente personalità giuridica, Medaglia d'Oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte, che ha come scopo statutario quello "di perpetuare e promuovere ovunque la conoscenza, lo studio, l'amore e la difesa della lingua e della civiltà italiana nella Venezia Giulia. A tal fine l'Associazione svolge, indipendente da qualsiasi partito od organizzazione di parte, attività soprattutto culturali, educative, assistenziali , ricreative" (art. 2).

La Lega Nazionale si è sempre contraddistinta, nei suoi cento e più anni, per la sua intensa attività culturale, per la ricchezza del suo patrimonio documentale storico e per la particolare attenzione ai ragazzi e ai giovanissimi[1].

Negli infausti anni di occupazione anglo-americana (Zona A) e jugoslava (Zona B) della Venezia Giulia (1945-’54), l’attività della Lega Nazionale, in ordine al sostegno degli esuli italiani che lasciano le terre passate all’amministrazione jugoslava è energica, capillare e si staglia su diversi fronti: quello dell’educazione e scolastico, quello del collocamento al lavoro e quello della sensibilizzazione rispetto al problema degli esuli su scala internazionale.

Educazione e scuola

Quello dell’educazione e della scuola sono ambiti che la Lega Nazionale considera cavalli di battaglia al fine della difesa dell’identità italiana a Trieste. Sono anni in cui nella zona B (amministrata dalla Jugoslavia) monta l’ostilità anti-italiana e nella Zona A (governata dagli anglo-americani) il GMA accorda alla minoranza slovena la riapertura delle scuole di ogni ordine e grado[2]. La Lega Nazionale reagisce tentando di riaprire le scuole italiane soprattutto nella zona B, dove la tutela nazionale è più urgente e necessaria[3].

L’Associazione apre scuole italiane nella Zona A anche cercando di impedire sorgano quelle di cultura slava. Interessante rilevare, per esempio, come il Dirigente per la Sezione Educativa della LN, il prof. Edo Funaioli, rimproveri il Presidente della LN dopo aver appreso che “gli slavi hanno aperto una scuola elementare con tre scolari a Miramare”. Questa l’invettiva: “Ora mi domando che fa la ‘Lega Nazionale’? Non è suo dovere d’aprire scuole in ogni luogo pericolante in linea nazionale e non spendere un sacco di denaro per squadre sportive? Urge di aprire scuole, magari in una stanza, a Miramare, Sistiana, Grignano e Duino. Anche per eliminare il cuneo slavo fra Trieste e Monfalcone”[4].

La situazione nella Zona B e nella città di Pola precipita ma la Lega Nazionale non si dà per vinta e interviene con ogni mezzo per garantire la continuità degli studi agli italiani ancora residenti[5].

Cerca di evitare la chiusura delle scuole italiane in quell’area, cercando di mantenere le strutture e il personale insegnante[6].

Oltre ad aiutare chi decide di rimanere e resistere il più a lungo possibile nella terra natale, la Lega Nazionale favorisce l’afflusso di profughi verso collegi e convitti di studio in Italia[7].

Per far pervenire nella Zona B i libri e il materiale acquistato dalla LN, questa si appoggia al CLN dell’Istria, al quale la LN chiede regolarmente assicurazione sulla reale destinazione dei doni[8].

La LN mette inoltre a disposizione un fondo per pagare sussidi mensili per spese di viaggio e tasse scolastiche a chi, muovendo dalla zona amministrata dalla Jugoslavia, studi nella Zona A[9].

Collocamento al lavoro

Un’attività parallela è quella di assistenza al collocamento del lavoro. Dopo i primi quattro mesi di attività la Lega Nazionale colloca al lavoro 134 operai, perlopiù capifamiglia di cui diversi provenienti dalla zona jugoslava, 50 apprendisti sono collocati ai Cantieri navali e sei donne ottengono la residenza nella futura Zona A.

Se da un lato è vero che l’iscrizione sia la conditio sine qua non all’assunzione, visto che i documenti accampano dichiarazioni come “La maggior pare delle ditte a Trieste, è d’accordo di chiedere a codesta sezione l’invio di personale iscritto o presso la Lega Nazionale o presso la Camera del Lavoro o presso il patronato della DC”[10], dall’altra va evidenziato come la Lega Nazionale tuteli diverse centinaia di famiglie sia sotto il profilo economico che della dignità umana.

Frequenti in questo senso sono le raccomandazioni dirette ai Cantieri Riuniti dell’Adriatico[11].

Propaganda in tutela degli esuli

In termini propagandistici, grande ruolo riveste l’Ambasciatore d’Oltreoceano per la Lega Nazionale Fiorello de Farolfi, che conduce una campagna di sensibilizzazione sia sulla questione dell’esodo che sul problema delle precarie condizioni di vita degli italiani della Zona B che, infine, sull’italianità delle terre occupate.

Solo per citare un caso emblematico e indicativo dell’attività propagandistica, de Farolfi distribuisce diverse centinaia di copie della pubblicazione “Trieste e la Venezia Giulia”, libello che illustra e documenta – in questo caso alle più importanti Istituzioni americane - la posizione sostenuta dagli italiani della Venezia Giulia sulla questione della pace.

È qui che il Sodalizio, forte delle sue 200 mila adesioni, si dichiara pronto ad affrontare un eventuale plebiscito sull’italianità del TLT, con l’esplicito intento di tutelare la situazione degli italiani della Zona B[12].

Per ricordare, sempre

La Lega Nazionale, quale associazione indipendente e autonoma sia dai partiti che dagli altri sodalizi, visto il ruolo storico di primaria importanza nel senso della tutela degli italiani che hanno abbandonato le terre occupate dalla Jugoslavia, invia costantemente percorsi didattici e iniziative dedicate al ricordo del dramma dell’esodo. Vale a dire quel tragico episodio storico che ha coinvolto le genti giuliane e dalmate, allontanandole dalla loro terra, dai loro affetti, dalla loro vita.

Buona Giornata del Ricordo!



[2]R. Spazzali, Contributi di ricerca per una storia della Lega Nazionale 1946: La ricostituzione, Edizioni Triestepress, Trieste, 1987, p. 91.

[3]Al Ministero della Pubblica Istruzione la LN ricorda che “Attualmente vivono a Trieste in situazioni logistiche difficilissime, del tutto provvisorie, ed ormai quasi insostenibili per difficoltà finanziaria, molti studenti istriani e fiumani i quali vengono tenacemente allettati dalla propaganda slava che cerca di avviarli alle loro scuole in città e nei loro collegi in Jugoslavia. Archivio della LN, Trieste, Busta 5/III, doc. 2, promemoria per il Ministero della Pubblica Istruzione, 3 agosto 1946.)). Si adopera in questo senso – per esempio - distribuendo gratuitamente libri, quaderni, materiale didattico vario e anche vestiario ai più bisognosi ((Archivio della LN, Trieste, Busta 5/III, doc. 1, Sezione Educativa, s.d.

[4]Archivio della LN, Trieste, cartolare 1949/V, lettera prot. n. 114 dd. 12 febbraio 1949, a firma del Dirigente della Sezione Educativa prof. Edo Funaioli.

[5]Archivio della LN, Trieste, Busta 5/III, doc. 3, lettera al dott. Scaglioni - Capo Gabinetto del Ministero della Pubblica Istruzione, Roma, 26 agosto 1946. La Lega Nazionale entra a far parte del Comitato per l’assistenza della popolazione profuga della zona B, presieduto da Gino Palutan, Vicepresidente di zona Delegato nel 30 luglio 1946. Busta 6, doc. 1, Provincia di Trieste, 30 luglio 1946.

[6]Archivio della LN, Trieste, Busta 5/III, doc. 4, lettera alle Case Editrici d’Italia e per conoscenza al Ministero della Pubblica Istruzione, Roma, 26 agosto 1946. Archivio della LN, Trieste, Busta 5/III, doc. 5, lettera al Prof. Giuseppe Gonella Ministro della Pubblica Istruzione, Roma, 26 agosto 1946. Archivio della LN, Trieste, Busta 5/III, doc. 6, Comitato Alta Italia per la Venezia Giulia e Zara, lettera a LN di Trieste, 3 ottobre 1946, prot. 1837.

[7]Archivio della LN, Trieste, Busta 5/III, doc. 9, lettera alla Reverendissima Direttrice del Collegio Notre Dame de Sion, Trieste, 28 ottobre 1946.

[8]Archivio della LN, Trieste, cartolare 1949/VII, lettera prot. n. 2689 dd. 23 novembre 1949, a firma del Presidente Reggente Marino Szombathely.

[9]Archivio della LN, Trieste, cartolare 1950/V, lettera prot. n. 6 dd. 10 gennaio 1950, a firma del Dirigente della Sezione Educativa prof. Edo Funaioli.

[10]Archivio della LN, Trieste, Busta 6, doc. 5, minuta “Sezione Operaia”, s.d. Busta 6, doc. 6, minuta “ Sezione Assistenza”, s.d.

[11]Per esempio: Archivio della LN, Trieste, cartolare 1948/III, lettera dd. 31/08/1948, diretta al Sig. Moretti dell’Ufficio Personale dei C.R.D.A.

[12]R. Spazzali, Contributi di ricerca per una storia della Lega Nazionale 1946: La ricostituzione, Edizioni Triestepress, Trieste, 1987, p. 89.

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