Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Riccardo III
“ Dalla condivisione immediata di un’idea e di un atteggiamento nasce il nostro Riccardo; – afferma Vitaliano Trevisan – è stato necessario un lavoro paragonabile ad un’equazione molto complicata, piena di variabili, ovvero ritradurre e adattare Riccardo III per dieci attori (a fronte di un originale che conta più di quaranta personaggi, e tenendo conto del fatto che almeno sei degli attori non potranno avere doppie parti) fratto due atti (durata massima due ore e mezza, ma due ore sarebbe meglio; e il primo atto più lungo del secondo). Niente di strano, la drammaturgia è matematica applicata. L’incognita, ovvero il testo, deve sempre fare i conti con la contingenza della scena, altrimenti, anziché andare a teatro, dovremmo accontentarci di leggere. Così è sempre stato, e così era anche al tempo in cui Shakespeare scrisse il suo Riccardo III.”
Ascoltando le parole sia di Trevisan, che ha tradotto e adattato il testo di Shakespeare, sia di Alessandro Gassman si potrebbe parlare di un colpo di fulmine verso quest’opera, da martedì 4 febbraio in scena al teatro della Pergola di Firenze; soffocato però da timori relativi alla complessità e ad un risultato distante da quanto in realtà si voleva trasmettere: “ forse per l’incombenza di gigantesche ombre familiari, un certo distacco, un approccio timoroso; le messe in scena dei suoi capolavori, lo confesso, non sono mai riuscite a coinvolgermi del tutto, forse per la difficile sintonia con un linguaggio così complesso e articolato ma anche, in molte traduzioni, oscuro e arcaico. Un “ostacolo” che mi ha sempre impedito di immaginare una messa in scena in grado di restituire l'immensa componente poetica ed emozionale”, dichiara da parte sua Gassmann, protagonista e regista di questa edizione. Il coraggio e la determinazione di mettere in scena l’opera è nata con la lettura di un adattamento di un testo minore di Goldoni curato da Trevisan, risultato moderno e originale ma senza snaturare la veste data all’opera dall’autore. Questo approccio poteva dar forma agli intenti e all’attrazione che Gassman ha sempre nutrito verso l’opera shakespeariana.
I primi incontri con Trevisan e i successivi scambi di opinione non hanno fatto altro che confermare questa prima impressione; è apparsa fin da subito una comune volontà di voler trasmettere attraverso un linguaggio diretto e privo di filtri tutta la complessità, la forza, la bellezza e la sua straordinaria attualità. Il loro Riccardo, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, la sua “diversità” si prepone di colpire al cuore, emozionare e coinvolgere il pubblico di oggi, con la speranza di appassionare soprattutto giovani, trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico.
Riccardo è il personaggio principale dell'opera: infatti è sia il protagonista, che il personaggio più negativo. È insieme eroe e anti-eroe, manipolatore del destino altrui e del proprio; cattivo assoluto, senza attenuanti, ma dotato di fascino e humour irresistibili
Riccardo III è un'intensa esplorazione della psicologia del male, e questa esplorazione è incentrata sulla mente di Riccardo. Soprattutto nelle ultime scene, Riccardo prova di essere molto riflessivo e complicato, rendendo più glaciali le sue terribili azioni.
L’ambientazione è la società inglese dilaniata dai conflitti di interesse al termine della Guerra delle due Rose, combattuta tra le casate dei Lancaster e degli York nel 1400. Luogo in cui l’ambizione, l’intrigo, la paura, l’incertezza, il sospetto, il tradimento, la menzogna, inevitabilmente accompagnano la lotta senza esclusione di colpi per la conquista e il mantenimento del potere; non c’è riposo e non si dorme perché non ci si può permettere nemmeno per un attimo di abbassare la guardia
Fin dall’inizio è chiaro che tutti sono contro tutti, e di tutti diffidano. Anche se esteriormente tutto appare sotto controllo e l’odio, come la diffidenza sono contenuti.
Tra i temi principali ricorrono: la seduzione del male, il collegamento tra governati e stato, l’importanza del linguaggio per mantenere il potere politico, la nascita della dinastia Tudor, il soprannaturale, i sogni.
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È tempo di andare in scena !
Personaggi e interpreti:Alessandro Gassmann Riccardo III; Manrico Gammarota James Tyrrel; Mauro Marino Re Edoardo IV – Regina Margherita – Lord Stanley ; Marta Richeldi Regina Elisabetta; Giacomo Rosselli Conte di Rivers – William Catesby; Marco Cavicchioli Duca di Clarence – Lord Hastings; Sabrina Knaflitz Lady Anna; Sergio Meogrossi Duca di Buckingham; Emanuele Maria Basso Conte di Richmond – Sindaco e con la partecipazione di Paila Pavese Duchessa di York
scene Gianluca Amodio; costumi Mariano Tufano; musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi ; light design Marco Palmieri; videografia Marco Schiavoni
ideazione scenica e regia Alessandro Gassmann ; Produzione Teatro Stabile del Veneto / Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Società per Attori -
Rappresentazioni dal martedì 4 febbraio a domenica 9 febbraio, ore 20,45 (domenica 15,45).
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